PARTE II-CAP 15

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Erano passate sei settimane dal mio compleanno e dal primo bacio mio e di Isadora.
A quel primo bacio ne erano seguiti molti altri e non potevo esserne più felice.
Isadora ed io avevamo avuto un paio di splendidi appuntamenti e pensavo davvero di aver trovato un po' di felicità, dopo tanto tempo.
Mi aveva portata in un mucchio di bei posti. Eravamo state in un locale notturno con musica dal vivo, all'acquario e in biblioteca. Dalla biblioteca ci avevano cacciate, a dirla tutta, perché continuavamo a ridere, ma il gelato che Isadora ed io avevamo preso per tirarci su di morale aveva subito aggiustato le cose.
Quella mattina mi svegliai per via di un bussare piuttosto insistente alla mia porta. Mi alzai svogliata ed aprii, trovando Isadora dall'altra parte. Sorrisi e la salutai con un dolce bacio.
-Buongiorno- mi stiracchiai con ancora un piede nel mondo dei sogni, -buongiorno bella addormentata, hai dimenticato la nostra colazione vero?- spalancai gli occhi, realizzando il tutto. Ero stata io a proporre di fare colazione insieme, in alternativa ad una cena elegante a cui mi sarei sentira poco a mio agio, e lo avevo dimenticato. Mi diedi mentalmente della stupida e Isadora se ne accorse.
-Tranquilla piccola non importa- cercò di tranquillizzarmi -possiamo fare colazione ora- mi aprii in un enorme sorriso e sfiorai il ciondolo di Annica prima di scendere le scale, la mia mano stretta in quella di Isadora.
Non le avevo parlato dei ricordi risalenti alla mia vita prima di quell'incidente, nemmeno sapevo se desideravo farlo, ma li avevo scritti. Come aveva predetto Tiago, scrivere era stato molto di aiuto e raccontare la storia del mio amore per Luna, prendendo in giro lui e Freak di tanto in tanto, mi aveva aiutata moltissimo. Scrivere era ciò che mi riusciva meglio e ciò che mi rendeva felice, proprio come l'arte rendeva felice mio fratello.
Io ed Isadora scendemmo di sotto e preparai il caffè per entrambe, senza zucchero per me e con due zollette ed un goccio di latte per lei, come avevo imparato essere di suo gusto. Isadora mi ringraziò e svuotammo le rispettive tazze in un piacevole silenzio.
Dopo colazione lasciai Isadora in balia di un Tiago appena sveglio e molto in vena di chiacchiere per poter salire di sopra a rendermi presentabile. Feci una doccia veloce, asciugai i capelli con il phon e infilai un paio di pantaloncini neri ed una maglietta a maniche corte verde scuro. Presi le scarpe, il telefono e la giacca e tornai giù per salvare Isadora. Scoprii che non ne aveva alcun bisogno visto che mia madre si era svegliata prima del solito, aiutando la nostra ospite ad avere a che fare con la versione mattiniera di mio fratello.
Salutai mia madre e Tiago con un bacio sulla guancia, dissi loro di portare i miei saluti a papà e, dopo aver preso per mano Isadora, mi diresse fuori dalla porta.
Una volta uscita sospirai di sollievo, -vedi perché ero dispiaciuta all'idea di dover fare colazione a casa?- commentai facendo ridere Isadora.
Non dicemmo nulla nel tragitto, non avevo alcuna idea di dove volesse portarmi, così mi limitai a seguirla, godendomi il panorama delle sue tasche dietro dei jeans ogni volta che mi lasciava indietro di qualche passo.
Quando si fermò di botto per poco non andai a sbattere contro la sua schiena. -Eccoci arrivati- spiegò Isadora indicando l'edificio di fronte a noi. Alzai lo sguardo, era enorme, e per questo mi sorpresi di non averlo mai notato prima.
La villa sembrava antica, e doveva essere stata costruita da qualcuno di molto ricco e amante del gotico, a giudicare dalle decorazioni visibili sulla facciata. Era alta e slanciata, con archi a sesto acuto e finestre ogivali.
Indicai sorpresa lo splendido rosone non appena lo notai
-Guarda Isadora!- lei ridacchió del mio entusiasmo e la ignorai, tornando a concentrarmi. Era molto elaborato, tanto da sembrare di pizzo, ma non in maniera eccessiva da risultare fuori posto.
Isadora mi guidò in cima alla scalinata d'ingresso e oltre l'enorme porta in legno scuro. Mi soffermai a guardare i battenti con un espressione di ammirato stupore in viso. Erano chiari, per niente rovinati nonostante l'aspetto antico, e raffiguravano dei leoni nel mezzo di un ruggito.
Isadora mi spiegò che la villa sarebbe stata aperta al pubblico per tutta la giornata e che, di conseguenza, avremmo potuto curiosare in giro.

-Guarda Anita!- mi chiamò allegra Isadora, invitandomi ad entrare in aquella che doveva essere stata una sala da ballo. Era enorme e molto suggestiva.
Facemmo le sceme per un po', fingendo di danzare al ritmo di una qualche melodia romantica e immaginando di essere chissà quali nobildonne incontratasi per caso ad una delle feste organizzate in quel salone.
Stavo mostrando ad Isadora un dettaglio che trovavo splendido e che avevo notato sulla cornice di uno specchio quando la vidi.
Si trovava alle nostre spalle e potevo vedere il riflesso della sua schiena nello specchio su cui ero concentrata. Mi voltai più velocemente possibile per vedere se me la stessi semplicemente immaginando o se fosse lì per davvero.
Spaventai Isadora nel muovermi così in fretta ma non me ne curai affatto, tutto ciò che in quel momento contava era la figura che ammirava il dipinto sul muro opposto allo specchio.
Era più alta di me e portava i capelli scuri legati in una coda bassa che in origine doveva essere stata molto ordinata, notai che qualche ciocca era peró sfuggita al nastro chiaro ed era stata sistemata distrattamente dietro ad un orecchio. La maglietta a maniche corte lasciava intravvedere i tatuaggi sulle braccia, per un momento così familiari. Quando si voltò potei specchiarmi nei suoi occhi scuri, quasi neri, ma allo stesso tempo molto luminosi e solo allora notai la striscia di cuoio che portava al collo, un piccolo orso d'argento era appeso ad essa.
-Anita, stai bene?- Isadora mi sfiorò il braccio, riscuotendomi da quel momento di trans. Feci un passo indietro e scossi la testa violentemente.
Non era possibile.

PERSONCINE È LA FINE DELLA STORIA

Ciao a tutti,
è la prima volta che compaio in prima persona al di fuori dei commenti perché credo che se scrivessi qualcosa alla fine di ogni capitolo rovinerei l'atmosfera.
In ogni caso sono qui per ringraziare un po' di gente.
L'adorabile Troyexsharry, che gentilmente ha editato la splendida copertina; la mia socia jaureguiseyes27, che ha scritto le commoventi promesse di Luna ed Anita, ha risolto i miei problemi con il finale e non mi ha uccisa per il risveglio di Anita in ospedale (grazie Socia lo apprezzo), i poveri malcapitati che hanno sopportato i miei scleri ad ogni lettura, stellina e commento carino (scusa mamma, prometto di calmarmi prima o poi) e tutti coloro che hanno letto questa storia per me così importante.
Non vi ringrazierò mai abbastanza.
GRAZIE

Un bacio,
Mo♡

Dreaming of my moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora