8) Il diluvio universale

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RaffaellaRose adoravo l'idea di far avere a questi due un approccio romantico mentre fuori piove, ma stai serena (cit.) sarà completamente diverso da quello della tua storia. Questo capitolo è tutto per te. Goditelo, stellì ❤ E grazie di tutto, tu sai a cosa mi riferisco...

* In questo capitolo sono presenti contenuti sessuali espliciti e un linguaggio volgare... iniziamo a riscaldare un po' l'atmosfera, vi va? Il pov è di Fab, non mi (s)venite ahahaha*

Fabrizio's POV

- L'indirizzo to ricordi sempre, vé? Oh, perfetto. Nun te scorda' de portarme n'po' de Tennent's, che sto a secco, sa'? E famme fa' bella figura cor cibo, me raccomando, che è molto 'mportante... me fido, daje! Oh, sicuramente, poi te racconto... ciao, bello, e grazie sempre!

Riattaccai, poggiando il cellulare sul piano d'acciaio della cucina. Sfilai una sigaretta dal pacchetto, aprendo la portafinestra che dava sulla veranda aperta e uscii fuori, portandomela alla bocca. Stavo per accenderla, quando sentii Claire che mi chiamava. Sorrisi tra me e me.

"Se ta giochi bene, caro er mio Mobrici, 'stasera se fa baldoria... daje, che sei er mejo!"

Mi appoggiai pigramente alla balaustra che, a sua volta, dava sul piccolo giardino della casa.

- Sì, tesò, sto qua fori. Vié qua da me...

Sentii i suoi piccoli passi alle mie spalle, e iniziai a fremere come un quindicenne alla prima cotta.

Me cojoni, se l'inglesina m'aveva fottuto er cervello!

... certo, avrei preferito fotte artre cose, ma vabbé, 'a pazienza era 'a virtù dei forti, no?

Il suo profumo, che ormai avevo imparato a conoscere, si diffuse dolcemente in tutta la veranda, sprigionandosi intorno a me, mischiato all'odore di pulito dato dallo shampoo e dal bagnoschiuma.

Stavo per voltarmi, ma Claire mi precedette, passandomi le braccia attorno al busto e appoggiando il mento sulla mia spalla. Il suo gesto mi prese alla sprovvista, stupendomi piacevolmente. Sospirai, appoggiando le mani sulle sue. Erano così piccole, rispetto alle mie, e leggermente sudate, pur essendo freddissime.

- Te senti bene, piccolé? Stai a congela'... - mormorai, la voce ancora più roca del solito.

Lei questo non poteva saperlo, ma faceva parte delle strategie mie di seduzione.

Claire sospirò, mentre intrecciavo le mie dita con le sue.

- Sto bene. - sussurrò.

Potevo sentire il calore emanato dal suo corpicino soffice, i suoi seni morbidi che premevano contro alla mia schiena. Il suo odore mi faceva girare leggermente la testa. Sarei voluto rimanere così per un infinità di tempo, anche senza dire una parola. Già, perché a volte le parole servivano a poco, e rovinavano decisamente tutto.

- Claire? - la chiamai a bassa voce, non accennando a muovermi, anche se morivo dalla voglia di voltarmi, stringermela contro e baciarla.

- Mh? - replicò, ricordandomi il miagolio di un gatto.

Se le cose fossero state diverse, avrei preso le sue piccole mani e le avrei portate sul cavallo dei miei pantaloni, in modo che potesse toccarmi. E Dio solo sapeva quanto lo volessi... ma no, non potevo farlo. Non ancora, almeno.

Intanto, però, mi stava venendo duro un'altra volta.

- Mentre stavi de la', ho ordinato 'a cena. Nun so' male ai fornelli, ma me sentivo stanco e nun c'avevo voja de cucina' stasera... solo che nun so bene cosa te piace, quindi gli ho detto de porta' n'po' de tutto... sei più tipa da carne o da pesce?

La scuola dell'amore {Attualmente sospesa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora