Capitolo 11

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Siamo vicine... tremendamente vicine...

Clarke's pov

Lexa ha ancora la mano sul mio fianco, il suo tocco seppur delicato mi brucia la pelle e il calore si propaga per tutto il corpo.

I respiri sono pesanti, le punte dei nostri nasi quasi si sfiorano...

"Lexa, è arrivato Kane", dal piano di sotto si sente la voce di Anya e immediatamente il contatto si spezza.

La ragazza di fronte a me ritira subito la mano, come se si fosse scottata, e indietreggia. Entrambe siamo visibilmente imbarazzate, sono così imbambolata che non mi accorgo che nel mentre Lexa se n'è andata.

Okay... ricomponiamoci Clarke.

Scendo le scale, sono tutti radunati attorno al divano e Kane e Lexa sono gli unici in piedi. Raven mi fa un po' di posto e mi metto seduta vicino a lei, cercando di prestare attenzione alla conversazione dei due e non a pensare a quello che è successo poco fa, o per meglio dire, a quello che non è successo.

"Erano diretti qua, non c'è dubbio", Lexa è agitata, ma il tono della sua voce rimane comunque pacato.

"Non c'è nient'altro nel raggio di kilometri...poi quella frase..."

"sicura che fossero davvero quelle le parole?", la interrompe Kane

"Woods... è ora di finire il lavoro. Ha detto proprio così".

Mi guardo intorno, vedo solo facce confuse e immagino che la mia non sia da meno, poi Bellamy decide di dare voce al pensiero che secondo me stavamo facendo tutti quanti...

"a cosa si riferiva? A Lexa? All'intero branco?"

Kane fa un lungo sospiro, poi si mette a sedere passandosi una mano tra i capelli con aria pensierosa

"Non ne ho idea..."

a questo segue un lungo momento di silenzio, nessuno sa a cosa pensare...

"però una cosa è certa, deve averli mandati per forza qualcuno".

"E se quel qualcuno fosse lo stesso che ha distrutto il branco la prima volta?", le parole mi escono quasi spontanee, non ci faccio  caso.

Immediatamente la stanza si riempie di voci che si sovrappongono tra di loro, il panico è evidente...

"e adesso cosa facciamo?"

"non può essere lui..."

"siamo tutti in pericolo ora"

"se è veramente tornato siamo spacciati"

"SILENZIO!"

Tutti si girano verso la fonte della voce smettendo subito di parlare. Lexa si mette al centro della stanza, imperiosa come sempre, gli occhi di ognuno di noi sono puntati su di lei ora.

"Sentite, non sappiamo con certezza chi sia il fautore di tutto questo, ma se veramente si tratta di Mordek, se veramente è tornato, non possiamo stare qua a farci prendere dal panico. Abbiamo faticato tanto per ricostruire questo branco e non permetterò a nessuno di cancellarlo ancora una volta."

Fa una breve pausa, poi riprende con un tono più calmo

"non possiamo farci prendere di sorpresa, dobbiamo essere pronti in ogni momento. Ogni due ore a turni andremo a controllare tutto il perimetro della radura, mentre Raven e Kane costruiranno dei sensori per la notte."

Detto ciò uno ad uno i ragazzi iniziano a lasciare la stanza, io rimango seduta sul divano con lo sguardo perso nel vuoto, la mia testa elabora tutte le informazioni ad un ritmo frenetico. Pensare che molto probabilmente colui che ha causato la morte dei miei genitori sia tornato fa crescere in me un forte desiderio di vendetta.

The wolf's breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora