Capitolo 10

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Lexa's pov

Tranquillità, la parola chiave di questi ultimi giorni.

All' interno del clan si respirava un'inaspettata aria di pace, Clarke aveva ormai imparato a trasformarsi in lupo e a tornare umana tutte le volte che voleva e in modo quasi perfetto, salvo qualche eccezione in cui puntualmente peredeva l'equilibrio e si ritrovava col muso per terra, ma sono solo dettagli irrelevanti questi...ah! E ha anche imparato ad usare correttamente la telepatia!

Sono proprio orgogliosa dei suoi progressi, sono orgogliosa di lei.

Pian piano vedo che sta iniziando a legare con gli altri ragazzi, in particolare con Raven e spero che la corazza che ha addosso si rompa il prima posibile, deve capire che non è più sola.

Eravamo tutti in un clima sereno insomma, ma si sa, stiamo pur sempre parlando di un branco di lupi e la serenità non è mai destinata a durare per tanto tempo...

...mai...





Stamattina è una giornata abbastanza soleggiata, alcuni raggi di sole entrano dalle finestre della classe in cui sono, guardo i miei alunni scrivere furiosamente le ultime cose sui fogli bianchi, oggi c'era un test.

Ho sempre voluto fare questo lavoro, ho dovuto fare grandi sacrifici ma alla fine eccomi qua, proprio dove volevo arrivare, mi riempie di soddisfazione insegnare. Anche se mio padre non è più presente ho sempre avuto il supporto di mia madre, è soprattutto merito suo se ce l'ho fatta.

La capanella suona, segnalando la fine dell'ora e anche della giornata scolastica. Uno ad uno i ragazzi mi consegnano i fogli ed escono esausti verso la libertà, come biasimarli!

Dopo aver sistemato le prove dentro la mia borsa e aver salutato i miei colleghi in aula insegnanti, mi appresto anche io a lasciare l'edificio.

Il tragitto scuola-foresta non è troppo lungo, ma per fortuna in macchina ho dei buoni cd a farmi compagnia, la musica è sempre quel che ci vuole per svuotare la mente dopo un'intensa giornata di lavoro.

Cinque canzoni dopo arrivo finalmente a casa, devo essere la prima perchè nella radura c'è solo la mia macchina.

Gli altri staranno sicuramente tornando.

Ho voglia di sgranchirmi un po' le gambe mentre li aspetto, non ci penso due volte a trasformarmi in lupo e subito dopo inizio a correrre.

In un attimo sono oltre la radura, sfreccio veloce tra gli alberi lasciandomeli alle spalle e vado verso le colline.

La velocità, l'adrenalina in corpo, il vento in faccia....mi sento viva.

Vado in cima ad una piccola collinetta per prendere un po' fiato e per gustarmi il panorama, ma un rumore alle mie spalle cattura la mia attenzione...

tre lupi non del nostro clan si dirigono verso sud.

Stanno andando verso la radura!

Istintivamente inizio a ringhiare, non stavamo di certo aspettando qualcuno...

Torno indietro e corro più veloce di prima verso i tre sconosciuti che sentendomi arrivare si fermano e si mettono i guardia.

- Siete lontani da casa, questo non è il vostro territorio -

Il lupo più grosso si fa avanti, spavaldo, e mi fissa con occhi di ghiaccio, senza calore, quasi inumani. Si avvicina sempre di più e alza la testa, è nettamente più alto di me, ma non per questo mi faccio intimidire, ci vuole ben altro...

The wolf's breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora