The wolf's breath

Capitolo 13

Clarke's pov

La mattina seguente fui svegliata da un gran trambusto.

Con il braccio provai a cercare la presenza della persona che fino a poche ore prima dormiva di fianco a me, ma con scarsi risultati.

Nel letto cero soltanto io e di Lexa nessuna traccia. 

Con gli occhi ancora un po socchiusi decido di dirigermi verso la fonte di tutto quel rumore dall'altra parte del corridoio, sperando di trovare lalpha.

Eccola là, indaffarata a prendere vestiti a caso e a metterli alla rinfusa dentro un grande borsone nero in tutta fretta.

"come ladra non andresti bene, sei molto poco silenziosa sai"

Lexa sussulta, evidentemente non mi ha sentita arrivare

"Clarke! Ti prego la prossima volta avvisami mi hai fatto prendere un colpo"

Dice questo senza fermarsi da quello che stava facendo, mi rivolge solo una rapida occhiata.

"cosa stai facendo?"

"Cè stata unemergenza, ho ricevuto una telefonata all'alba da parte di un capo di un clan nostro alleato. Sono stati attaccati nella notte, con diverse perdite. Io e Kane dobbiamo essere dall'altra parte del paese per dare una mano e fare il punto della situazione insieme agli altri capi sui recenti avvenimenti."

eravamo state insieme così poco e ora lei se ne doveva già andare

"Quando tornerai?"

"Non ne ho idea"

Silenzio.

Lexa si accorse di essere stata un po troppo brusca e cercò di rimediare

"prometto che ti manderò un messaggio quando arrivo. Cercherò di farmi viva ogni volta che mi sarà possibile."

Quel messaggio però non arrivò.

Nei giorni successivi ero tornata nella radura, con la sola compagnia di Anya, gli altri miei compagni mi avrebbero raggiunta solamente una settimana dopo.

Più volte avevo preso in mano il telefono con l'intenzione di mandare un messaggio all'alpha per sapere almeno se stesse bene, ma subito dopo aver scritto il testo lo cancellavo imbarazzata

Ha detto che mi avrebbe scritto lei in fondo.

Sarà occupata

Non voglio disturbarla.

E se non avesse voglia di sentirmi?

Provai a distrarmi in vari modi per non pensarci, per non pensarla. Passavo la maggior parte del tempo allenandomi e controllando il territorio sotto forma di lupo, ma a volte stavo semplicemente sdraiata sullerba di una collinetta a guardare il tramonto, cercando di mandare via il pensiero di essere sola

Ma d'altronde lo sono sempre stata, di cosa mi meraviglio

Quella sera il sole era tramontato da un po'ormai e il buio avvolgeva sempre più la foresta, un po controvoglia decisi di alzarmi e tornare verso casa, ma una volta arrivata mi sorpresi di trovare Anya al telefono.

Non sapevo con chi stesse parlando ma sembrava una telefonata di una certa importanza, lo capivo dal modo in cui aggrottava la fronte.

Non le prestai particolare attenzione

Starà commentando i gossip dellultima rivista che ha letto con qualche sua amica

Però ad un certo punto mi bloccai

"sì, Clarke è qua con me è tornata da poco. direi di si non ti preoccupare ci sono io. Va bene salutami Kane, a presto"

Se non stava parlando con Kane allora...

"Lexa ti saluta Clarke, si è dovuta trattenere più del previsto"

Telefona ad Anya e a me non riesce a mandare neanche un messaggio in tre giorni?

"okay."

Lunica cosa che sono riuscita a dire. Ma cosa mi aspettavo del resto?

Evidentemente non ha voglia di sentirmi.

Che si stesse pentendo di quel bacio?

Sicuramente ha cose più importanti a cui pensare

"tutto bene Clarke?"

La voce di Anya mi fa tornare in me

"sì, penso andrò un po' fuori"

"ma sei appena tornata! Mangia almeno qualcosa prima!"

"non-"

Mi fermai di colpo. C'erano dei rumori strani provenienti da fuori.

Feci segno ad Anya di stare in silenzio, mentre mi avvicinavo lentamente verso la porta

Una volta fuori distinsi  la figura di un uomo tra gli alberi.

Successe tutto in pochi secondi

Un'esplosione.

Poi il buio.