Chapter 1

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When It All Began:

La campanella di apertura e inizio scuola suonava bella squillante, rimbombando in tutto l'edificio bianco e un po' malandato per essere nella grande e moderna New York.

Guardai la mia amica Olimpiade di sfuggita: era ancora assonnata, come tutti dopotutto, a sua volta mi stava fissando. Abbozzai un sorriso.

-Oddio non ne posso piú di questo inferno! Ma quanto manca alle vacanze estive!?-

La solita sfaticata.

-Ahahahaha non ti smentisci mai eh! Dai ora muoviamoci che due ore di matematica ci aspettano.-

Iniziammo a camminare a passo svelto verso l'aula, se fossimo arrivate tardi il professor Carter ci avrebbe sbranate. Posammo i libri in piú nell'armadietto e andammo a lezione. Per fortuna ancora non era arrivato. Nel frattempo iniziammo a chiacchierare con gli altri nostri compagni e coetanei del piú e del meno. Dopo poco arrivó il professore e tra un po' di espressioni e della geometria le due ore passarono.

-Ele senti...-

La guardai perplessa.

-Sì?-

Mi sorrise.

-Dopo a ricreazione mi accompagni in cortile?-

Sospirai e scuotei la testa arresa.

-Ma non c'era mica bisogno di chiedermelo scema!-

Mi fece l'occhiolino e dopo poco inizió la lezione di storia.

Stavo fissando il banale panorama che c'era fuori dalla finestra, non avevo proprio voglia di star ad ascoltare la lezione del professor Handers, sono noiose e banali.

-Allora dal momento che la signorina Harris ha la testa tra le nuvole, potrebbe tornare sulla Terra e ripetere quello che ho finito adesso di spiegare!-

Cavolo mi aveva beccata, ero nei guai.
Bisbigliai a bassa voce a Olimpiade:

-Che ha spiegato?-

Stava per rispondere ma improvvisamente:

-Grazie signorina Mcphil ma la Harris se la caverá bene anche da sola, non è così?-

Odiavo a morte quell'uomo; ad un tratto vidi apparire davanti a me un simbolo luminoso e fui come proiettata indietro nel tempo. Veloce vedevo scorrere davanti agli occhi tutta la sapienza e la storia fino ai nostri giorni, come un falsh back. Era durato solo un secondo e iniziai a parlare come se sapessi esattamente cosa era successo, come se avessi vissuto quella scena, quelle emozioni, come se avessi provato quelle cose sulla mia pelle.

-Narciso era un giovane così bello che tutti, uomini e donne, s'innamoravano di lui; egli però non se ne curava, anzi preferiva passare le giornate in solitudine, cacciando. Tra le sue spasimanti la Ninfa Eco, costretta a ripetere sempre le ultime parole di ciò che le era stato detto; era stata infatti punita da Era perché la distraeva con dei lunghi racconti mentre le altre ninfe, amanti di Zeus, si nascondevano. Quando Eco cercò di avvicinarsi a Narciso questi la rifiutò. Da quel giorno la ninfa si nascose nei boschi consumandosi per l'amore non corrisposto, fino a rimanere solo una voce. Infine, poiché un amante rifiutato chiese a Nemesi di vendicarlo, Narciso fu condannato a innamorarsi della sua stessa immagine riflessa nell'acqua. Egli si lamentava poiché non riusciva a stringerla né a toccarla e i suoi lamenti venivano ripetuti da Eco. Una volta resosi conto dell'accaduto, Narciso si lasciò morire struggendosi inutilmente; quando le Naiadi e le Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo funebre, trovarono al suo posto un fiore cui fu dato il suo nome.-

Le Figlie Dell'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora