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-Sai, non credo che sia per questo che non vuoi sposarti-. Il silenzio della notte è rotto dalla frase di Diego.

-Insomma, avere dei dubbi su un matrimonio solo perché non hai mai fatto un giro in modo mi sembra ridicolo-.

Lo osservo mentre mi avvolgo l'asciugamano sulle spalle. Oltre ad esso, Diego ha tirato fuori due birre dallo zaino ricevuto dal fratello, le quali sta cercando di aprirle utilizzando la sdraio come cavatappi. La luce della luna, seppur pallida, mi lascia intravedere che la sua impresa si sta rivelando alquanto complessa. Pochi secondi più tardi, proprio per contraddirmi, sento il rumore del tappo che salta. Diego mi passa la bottiglia in vetro, ma io non allungo la mano per afferrarla: la mia mente è ancora ferma alla frase riguardante il mio matrimonio. Lui sembra accorgersene e, invece di aspettare che mi appropri della birra e rinunciando ad aprire la seconda, sposta lo zaino alla mia destra e prende posto al mio fianco.

-Mi dispiace-.

Lo sussurra talmente tanto che quasi mi chiedo se me lo sono solo immaginato.

-Sì, insomma...non sono affari miei e non sono nessuno per...-.

È imbarazzato e percepisco la sua difficoltà nel tirarsi fuori da questa situazione scomoda.


-Hai ragione! - interrompo il suo balbettio.

-Cosa?!-

-Ho detto che hai ragione. Non ho dubbi sul mio futuro solo perché non ho mai visto un giardino o fatto il bagno in mare la notte-.

L'intenzione è quella di parlare con sicurezza ma sento invece un tremolio nella voce che sono sicura sia stato percepito anche dal mio ascoltatore.

-Sono ubriaca, e questi sono i pensieri di un'ubriaca-. Mi passo una mano nei capelli umidi, cercando di districare i nodi che si sono creati per colpa dell'acqua salata.

-A me sembri abbastanza sobria-ribatte lui, ma lo dice con una voce talmente melodiosa che mi trasmette tranquillità.

-Lo so-.

Una lacrima scappa dal mio controllo e Diego me la asciuga con grazia. È in rigoroso silenzio, ma so che dentro sta aspettando una risposta.

-Io lo amo, Diego. Giuro che lo amo...- le lacrime adesso sono fuori dal mio controllo e mi scorrono calde sul viso.

-C'è un ma, immagino-. Annuisco.

Lui si fa più vicino, e io avvolgo anche lui sotto l'ormai fradicio asciugamano.

-...ma forse lo amo come si amano i fratelli, o gli amici d'infanzia-.

Sognavo il vestito biancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora