Capitolo 10.

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Camminavamo vicini sul marciapiede, il Dottore nel suo impermeabile e io stretta nel mio cappotto.

Era scesa la notte e noi ci addentravamo tra le strade del paese, quando una sensazione di disagio mi invase, come se qualcuno ci stesse pedinando.

Mi fermai e il Dottore si fermò con me.

Aveva anche lui una strana espressione, quando vidi che fissava qualcosa di imprecisato dietro di me.

Le sue pupille si dilatarono e mi spinse per terra mentre qualcosa passò sulle nostre teste e mi fece drizzare i capelli sulla nuca.

"Cos'era?!?"

Dissi ancora sotto di lui, mentre cercavo di rialzarmi.

"Stà. Giù."

Disse lui bloccandomi a terra mentre qualcosa sparava ancora e ancora, ma da lì non vedevo nulla.

Quando gli spari finirono il Dottore allentò la presa sui miei polsi.

"Devo ammettere che sono proprio stupidi. Se ne sono andati."

Disse lui alzandosi e togliendosi la polvere dai vestiti ma io rimasi seduta a terra a fissarlo in malo modo.

"Dai ragazzina alzati e non guardarmi così. L'ho fatto per proteggerti."

Disse lui fissandomi negli occhi con quello sguardo che mi fece arrossire subito.

Mi aiutò ad alzarmi e gli chiesi

"Ma chi ci ha attaccati?"

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