<<Il signor Edward Forrester è pronto a riceverla, signorina Wilson>>, mi avvertì la segretaria alla receptionist.

Tremavo come una foglia, sapevo benissimo di non essere adeguata a quell'ambiente. Erano tutti ricchi sfondati, con quale probabilità potevo entrare nell'azienda dei fratelli più ambiti di Manhattan? Avevo optato per una gonna al ginocchio nera e una camicetta bianca, avevo avvolto i lunghi capelli color miele in un ampio chignon e avevo messo le uniche scarpe di marca che avevo. Louboutin Nere tacco a spillo 12.

Almeno avevo un'aria vagamente professionale.. La segretaria mi accompagnó in un ufficio bianco dalla testa ai piedi, con un ampia veduta della città e favolosamente grande. Avvisò della mia presenza al signor Edward e feci il mio ingresso, Edward era seduto dietro la scrivania tenendo le gambe incrociate e le braccia distese sul tavolo.
Oddio credo di non aver mai visto uomo più bello di lui...

Ha una perfezione statuaria. E degli occhi..  <<Si sieda>>, mi ordina serio.

Mi siedo e lui inizia a scrutarmi <<Ho letto il suo curriculum.. E mi piace signorina Wilson. É assunta>>

Sospirai mentalmente. Era fatta.

<<La ringrazio.. Ehm.. Per.. Beh per il posto>>, balbettai. Quell'uomo mi intimidiva.

Il suo sguardo era tutt'altro che contento <<Può iniziare domani. Alle 8 lavoglio in ufficio>>, disse scandendo le parole.

Annuii <<Quali saranno le mie mansioni?>>

Fu come infastidito da questa domanda <<Le spiegherò tutto domani. É tutto>>

Mi fece capire che potevo andarmene.. Mi aiutò a infilare la giacca con pochi semplici movimenti, era educato..

<<Puntuale. Domani>>, esordì aprendomi la porta.

Mi sentii avvampare. La vicinanza di quest'uomo mi mette davvero in soggezione. <<Lo sarò. Signor Forrester>>

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