capitolo 46.

603 45 4
                                    

capitolo 46.

-fammi entrare! -ordina un uomo basso con una pistola in mano.

-mi avete rotto tutti il cazzo con queste pistole e porca di una puttana in calore basta! sembra che vi svegliate col pensiero di venirmi a sparare! ora vi sparo io in testa ok?! cazzo sparisci!-urlo nervosa più che mai.

-sc..scusa - dice quell'uomo indietreggiando abbassando la pistola.

-scusa un cazzo! vai a lavorare cretina! -grido nuovamente sbattendo la porta in faccia al presunto ladro.

-tutto ok?-domanda Harry preoccupato.

-oh cazzo - comincia a ridere in modo anormale Vanessa - è stato epico - ride di nuovo - ha..-ride - ha fatto spaventare il ladro - dice con la lacrime agli occhi coricata a terra che si tocca la pancia.

- qui la mattina la gente si alza e pensa " spariamo a Elena Park"! ma fanculizzatevi! -dico andando di sopra in cerca del mio telefono.

ero nervosa come una donna incinta. stavo cercando il mio telefono che stava squillando da quando misi piede in stanza quando entra Harry e mi domanda se sto bene. annuisce asciugano con furia le lacrime odiose che colavano lungo il viso. mi sentivo nervosa voleva spaccare tutto e urlare come una pazza più di prima. mi sentivo uno schifo. mi venne subito in mente mia sorella, il suo sguardo d'odio verso di me. Io non l'ho mai abbandonata. l'ho sempre cercata. per il suo compleanno andavo sempre a Palermo per cercare ovunque soprattutto nella nostra vecchia casa lei o qualche indizio che mi portasse a lei ma è sempre stato inutile visto che lei abita a Londra. Il respiro si fece irregolare, i sensi di colpa si facevano sentire. mi sentivo in colpa anche perché avevo urlato a quel signore che voleva derubare casa di Harry e Vanessa. cominciai ad avere un attacco di panico di quelli forti e Harry subito mi abbraccio di spalle e mi ordina di seguire il suo. all'inizio non ci riuscivo. cominciai a vedere scuro. stavo per svenire ma non volevo. cercai di calmarmi e con Harry che accentuava il suo respiro normale mi venne un po' più facile. stavo tremando come una foglia durante una giornata di vento sicura che da un momento all'altro si sarebbe staccata. in questo caso, io ero sicura che sarei svenuta per mancanza di ossigeno.

-smettila di preoccuparti per me.-dico staccandomi dalle sua braccia. che ringraziamento è questo?!, penso subito.

-è come se mi stai chiedendo di smettere di respirare. non posso.-dice lui accarezzandomi il viso bagnato.

-mi lascerai di nuovo.-dico singhiozzando. ecco le lacrime.

-no piccola. devo..devo confessarti una cosa..-dice lui abbassando la testa.

-Harry...-non finisco di parlare che...

oh cazzo.

_____________________________________________

ehi piccole ecco il capitolo! spero che vi piace e che sia lungo. notteeeeeeee commentate e votate!!

My crazy stupid love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora