L'Ombra della Sabbia

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Erano passati sei anni da quando Shikadai aveva lasciato la sicurezza della sua casa di Konoha per non dover affrontare una verità che all'epoca gli pareva un peso difficile da sopportare. Sapeva che non poteva fuggire in eterno e l'esame per diventare Genin rappresentava la migliore occasione per rinforzare legami che si erano affievoliti. Specie con suo padre, anche se non comprendeva pienamente le ragioni che potessero spingerlo ad accettare Hidashi e forse non sarebbe stato mai in grado. Ma era suo padre e per quanto si sforzasse di negarlo in lui ardeva il fuoco dei figli della foglia che il vento di Suna non sarebbe mai riuscito a spegnere.

Shinki Sabaku aveva sempre sperato che quel giorno non arrivasse mai...l'esame dei Ganin lo avrebbe privato dell'unica persona che considerava un amico.

 All'inizio gli era sembrato solo un cerbiattino viziato dai grandi occhi verdi come quelli di Temari-sama, ma fin dal loro primo incontro si era mostrato un ottima spalla, pochi possedevano il coraggio di prendersi la colpa per impedire al  Kazekage di perdere la fiducia, per quell'ingrato figlio adottivo. Se non fosse stato per Shikadai, lui, ora,  non sarebbe certo conosciuto come il Principe della Sabbia Nera.

"Shinki-kun devi comprendere che per me non è proprio possibile inserire Shikadai Nara nel tuo Team come mi hai chiesto." disse Gaara voltandosi a guardare il ragazzo in piedi al centro del suo ufficio.

"Padre, pensate dunque che ci abbandonerà per seguire la strada che altri hanno stabilito per lui?"

Il rosso sussultò, ogni volta che Shinki lo chiamava in quel modo il suo cuore provava una gioia immensa. Gli spiaceva dover negare qualcosa a quel ragazzo che nessuno meglio di lui comprendeva...ricordava di aver provato la sua identica rabbia e rancore per chi lo aveva tagliato fuori e non molti anni prima. L'incontro con Naruto lo aveva profondamente cambiato e sapeva che lo stesso valeva per Shinki nei riguardi di Shikadai.

"Per quanto lui lo possa negare è un figlio della Foglia. Il sangue Nara è troppo forte perchè vi si possa opporre...così come la fede del fuoco che guida i suoi passi." commentò dispiaciuto tanto quanto il giovane.

"Beh, io non capisco. Sono sei anni che vive con noi e voi pensate che un semplice esame possa allontanarlo?" insistette ancora.

"Credi davvero che a me non dispiaccia il fatto che non tornerà a casa con noi? Gli voglio bene, ma è figlio di Temari e se le somiglia comprenderà quali sono i suoi doveri nei confronti della famiglia."

Shinki sbuffò, ogni volta saltava fuori quella dannata parola, che inchiodava sia lui che Shikadai a delle responsabilità delle quali capivano poco o nulla, figuriamoci il resto del loro gruppo di amici. 

Yodo salì di malavoglia sul carro che li avrebbe condotti a Konoha per l'esame. Aveva atteso tutta la vita quel giorno tanto importante per un giovane ninja il coronamento di anni di addestramento, eppure non era felice come avrebbe dovuto esserlo.

Come era prevedibile non rivolse nemmeno uno sguardo a Shinki che seguito dal giovane Nara si accomodava accanto al padre. Lei era orgogliosa di essere stata scelta come membro del team KuroSuna, ma cavoli come la infastidiva il fatto che quasi sicuramente si sarebbe dovuta scontrare con colui che considerava più di un fratello.

"Shikadai-kun ma non sei offeso per la decisione che è stata presa?" sbottò improvvisamente dimenticandosi di trovarsi in presenza del Kazekage.

Shinki la fulminò con lo sguardo. Come si permetteva di discutere tale argomento in presenza di suo padre? Quella conversazione riguardava esclusivamente loro. Gaara sorrise appoggiando una mano sulla spalla del figlio per tranquillizzarlo.

"Offendermi...anche se fosse non mi passa nemmeno per il cervello l'idea di contestare un ordine che proviene dallo stesso Kazekage-sama. Sono solo un ragazzino che se è fortunato supererà l'esame e diventerà un Genin..." commentò senza particolare enfasi nella voce.

"Quindi non ti interessa lasciarci soli?" insistette prima che Shinki le intimasse di tacere con un gesto della mano.

Il cuore di Shikadai ebbe un balzo...quasi le stesse parole pronunciate da Boruto il giorno in cui aveva saputo della sua partenza. Soffriva come tutti loro, ma nella sua famiglia non era abitudine mostrare troppo i sentimenti con gli altri. Deglutì cercando di non far trasparire il suo reale pensiero nella voce.

"Dirsi addio fa parte della crescita. La decisione del Kazekage-sama è giusta. Io appartengo al paese del fuoco, sono un figlio della foglia e lo resterò per il resto della mia vita."

Yodo avrebbe voluto gridare tutto il suo disprezzo, ma sapeva che sarebbe andata incontro a grossi guai mettendosi contro un ordine di Shinki, non era tipo da ripetersi due volte e non aveva voglia di rischiare l'espulsione dal Team.

"Shika-kun, appena arrivati andrai a portare i nostri saluti alla tua famiglia. Resterai con loro fino all'inizio del torneo." ordinò Gaara.

"Agli ordini, signore...zio." borbottò con gli occhi lucidi.





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