Capitolo V

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Victoria non riusciva a fermare le lacrime
"Su Victoria, non fate così..." Diego le posò la mano sul viso dolcemente
"La febbre è salita" disse lei appoggiando la sua mano su quella dell'amico "Se non volete che vi medichi la ferita almeno lasciate che faccia qualcosa per la vostra febbre..."
Diego indugió ancora un momento sul viso di lei, poi si riscosse e usò le poche forze rimaste per rispondere "Se proprio insistete..."
La vide sparire dietro le tende della cucina, si sforzó di tenere gli occhi aperti per attendere il suo ritorno ma la febbre lo vinse e si abbandonó contro il muro a farsi cullare dal buio.
Victoria scostò le tende, tra le mani un catino con acqua fresca, delle pezze pulite sull'avambraccio, quasi fece cadere tutto a terra quando lo vide esanime contro il muro.
"Diego... Madre de Dios!" corse verso di lui e posò velocemente il catino sul tavolo, inzuppó una pezza, la strizzò e la posò sull'ampia fronte di Diego.
Si soffermó a guardarlo con una strana sensazione nello stomaco, paura?
Gli accarezzó il viso accaldato, "Diego, dovete stare sveglio" ma lui non riaprí gli occhi, quante volte il suo sguardo indeciso la aveva irritata e ora avrebbe dato qualsiasi cosa per tuffarsi nei suoi occhi, quegli occhi che spesso schivavano i suoi...
Cercò di rinfrescargli il volto e sbottonó la camicia per rinfrescargli almeno il collo, lui si mosse sotto il suo tocco, vide i muscoli guizzare e speró che riprendesse conoscenza ma non fu così...
Decise di correre dal dottore per portarlo lì al più presto, ma la mano di Diego la trattenne.
Credette che si fosse ripreso, ma sbagliava... eppure la sua presa era così salda da farle quasi male, le aveva preso la mano nel delirio della febbre... "No te vayas, espera..."
A chi credeva di parlare? Sognava il suo amore segreto? Aveva paura di restare da solo?
"Diego lasciatemi andare, tornerò con il dottor Hernandez" gli accarezzó il viso e sfiorò la mano di lui che sembrava aver allentato la presa sulla sua "Diego...vi prego..."
Le sue labbra si mossero di nuovo e le parole che ne uscirono la fecero vacillare "Espera.... jo... jo te quiero..."
Lo aveva detto con intensità non sua, con una passione che mai gli avrebbe attribuito, e fu gelosa dell'oggetto del suo amore, lei che aveva sempre pregato Zorro di restare, ma mai era stata pregata, ora si sorprese a desiderare che quelle parole fossero per lei...
Si sorprese del suo stesso desiderio, eppure sentiva di volerlo proteggere, di volergli stare accanto, Dios, rivoleva Diego, il suo Diego, tranquillo, docile, rassicurante, anche indifeso, non le importavano i suoi difetti in quel momento, desiderava solo che si riprendesse.
Non disse nulla, si sedette al suo fianco e continuò a rinfrescarlo....
D'un tratto lui mosse un braccio e la attirò a sé "No te vayas" ripeté.
Victoria era pietrificata
Si era ritrovata sul suo petto, sentiva il cuore di Diego battere all'impazzata ed il suo non era da meno...
Non sapeva cosa fare, con la mano libera continuò a rinfrescargli il viso e si soffermò a guardarlo.
Se avesse confessato al suo amore segreto i suoi sentimenti... nessuna donna lo avrebbe rifiutato...
Eppure lei lo aveva sminuito, criticato, tante volte da aver perso il conto.
Avrebbe accettato anche una nuova tassa pur di sentire una delle sue solite lamentele, una scusa, una giustificazione.
Invece si ritrovava tra le braccia di un Diego delirante, attendendo speranzosa che si risvegliasse, che il suo sguardo timido si posasse su di lei.
Fu allora che notò una smorfia sul suo volto e lo vide aprire gli occhi.
Sospirò di sollievo, ma il primo fugace sguardo che vide era tutt'altro che timido... lei arrossì lievemente.
"Victoria..." sussuró lui, la voce più grave di quella che usava normalmente, poi si riscosse notando la loro posizione e tornando alla realtà.
"Victoria...Madre de Dios.... perdonatemi..." la scostó da lui notando che la stava imprigionando tra le braccia.
"Non vi preoccupate..." rispose lei mentre inzuppava un'altra pezza nel catino e la strizzava prima di riporre quella che aveva appena usato per dargli sollievo e ricominciare a rinfrescarlo con la nuova.
"Gracias Victoria..."
"De nada... il vostro sonno era...agitato"
"Vi chiedo ancora scusa, non era mia intenzione compromettervi, né innimicarmi Zorro..." si bloccò, era la seconda volta che lo tirava in ballo, non era stato delicato, Victoria non aveva notizie di lui e non era giusto rigirare il coltello nella piaga...
"Non vi preoccupate..." sorrise lei debolmente e senza accennare all'eroe mascherato "Cosa stavate sognando?" Continuò
Lo vide arrossire ancora di più... non era la febbre, era imbarazzo.
Diego abbassò lo sguardo "Non ricordo..." mentì "la febbre mi ha confuso la mente..."
"Sognavate di lei?" Chiese come se lui non avesse risposto
"Scusatemi?" Chiese lui improvvisamente lucido, un po' per la domanda un po' perché la febbre sembrava essere scesa, aveva sgranato gli occhi. Possibile che lei ricordasse ancora che aveva confidato a Zafira che il suo cuore non era libero?
"Non vi agitate, era giusto per conversare e dalla vostra reazione è l'argomento giusto per tenervi sveglio" lo guardò sorridendo "Siete innamorato come allora? Glielo avete confessato?"
"Preferirei non parlarne..." rispose sempre più imbarazzato, Victoria stava giocando con il fuoco, per fortuna era più lucido in quel momento.
"Insomma Don Diego siamo amici o no?" Azzardó lei
"Claro que si" le rispose
"Non riesco a capire cosa vi spaventi? Quale donna vi rifiuterebbe?" Chiese guardandolo in viso.
Non incrociò a lungo lo sguardo di lei... "Voi?" Pensò, ma non diede voce ai suoi pensieri e si limitò a chiudere gli occhi e ad appoggiarsi al muro.
"Diego..." lo richiamò lei
"Sono sveglio" la tranquillizzò "ma non esattamente a mio agio..."
Victoria si chiese il motivo di un tale stato d'animo, non sapeva se fosse giusto parlare proprio di questo con lui e doveva ammettere che l'argomento metteva stranamente a disagio anche lei.
Non avrebbe mai pensato che il suo amico Diego fosse un uomo passionale....

Sentì delle voci e passi avvicinarsi....
Finalmente era arrivato il Dottor Hernandez con Don Alejandro, alle loro spalle un Felipe trafelato aveva in mano alcuni rimedi che si era procurato nella grotta e non sapeva bene come comportarsi.

"Finalmente siete arrivati" Victoria corse loro incontro, "Don Diego ha la febbre e dice che potrebbe avere una commoz..."
"Una commozione cerebrale" concluse Hernandez per lei "E una conseguenza di un colpo violento alla testa spiegò, ora controllo"
Alejandro e Victoria si guardarono preoccupati...

Diego intanto aveva chiamato Felipe vicino a sé e stava parlandogli a gesti in modo che gli altri non capissero

Preparami il the di cactus mi servirà per la febbre, prima mi ha giocato brutti scherzi, ho rischiato di scoprirmi con Victoria mentre eravamo soli.

Felipe allargò le braccia e annuì.

"Cosa succede Diego?" Chiese Alejandro
"Niente padre, Felipe mi preparerà una tisana rinfrescante" strizzò l'occhio al ragazzo "ovviamente con il permesso della Señorita Escalante per usare la cucina"

"Ma certo!" Disse lei "Vai pure Felipe" e il ragazzo sparì dietro la tenda.

Il prezzo della veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora