Capitolo VI

151 8 0
                                    

Diego non era ancora del tutto lucido ma si sentiva un po' meglio, la febbre doveva essere scesa leggermente...

Non riusciva ancora a credere di aver abbracciato Victoria mentre era incosciente, si chiese se aveva detto qualcosa di inappropriato, o peggio...

No, Victoria le era sembrata strana ma sicuramente lui non si era svelato, la reazione di lei sarebbe stata ben diversa, ne era tristemente convinto.

Una cosa era certa: finché non avesse riconquistato le sue piene facoltà doveva stare molto attento, Felipe era la sua unica salvezza, lui e il the di cactus.
Era letteralmente in bilico su un precipizio, il sonno indotto tipico del rimedio indiano rappresentava la salvezza a patto di essere tanto profondo da non permettergli di parlare... cosa che aveva il tremendo sospetto di aver già fatto.

Ma un eventuale trauma cranico lo avrebbe costretto a scartarne l'utilizzo, i trattati scientifici che aveva letto dicevano chiaramente che in presenza di una commozione cerebrale era fondamentale restare svegli. 

Per una volta si sorprese a sperare di essere giunto alla conclusione sbagliata e che il mal di testa lancinante che lo stava assillando non fosse dovuto al trauma conseguente all'esplosione.

Nell'immediato però la questione da gestire era un'altra, cosa aveva detto a Victoria? Come erano finiti abbracciati?

Lei lo stava ancora osservando mentre il dottore si avvicinava a lui e dalla cucina si sentiva Felipe che armeggiava con gli utensili per preparare il the.

"Diego come ti senti? Che sintomi hai?" Gli stava chiedendo Hernandez
"Sicuramente ho la febbre, anche se grazie alla Señorita, sta scendendo, le sue cure sono miracolose" trovò la forza per rivolgere all'amata un sorriso di circostanza.

Lei lo guardò con un misto di sorpresa, preoccupazione e qualcosa che Diego non riusciva a cogliere.

"Scotti ancora parecchio..." constató "Victoria dice che pensi di avere una commozione cerebrale..."

"Ho letto qualcosa in merito... ma se così fosse stato non credo mi sarei svegliato..." vedendo sussultare il padre si affrettò ad aggiungere "facilmente"

"Siamo alla medicina d'avanguardia ma concordo senz'altro con te. Resta il fatto che hai la febbre..."

"Diego..." intervenne Alejandro "è il duello ad averti ridotto così? Cosa stai nascondendo?"

Victoria trattenne il respiro in attesa della risposta di Don Diego, risposta che tardava ad arrivare
Diego stava schivando lo sguardo indagatore del padre e lei non riusciva a capire se per stanchezza o chissà che altro...

"Diego... parlami, Dios... dì qualcosa" incalzò il padre

Diego con uno sforzo sovrumano riuscì ad articolare una risposta sensata ed in linea con il 'docile Diego': "Padre, non preoccuparti, non nascondo nulla, é che per un uomo di pace come me un duello può essere fortemente debilitante" sorrise debolmente, il respiro affannato, gocce di sudore ad solcargli il viso per la febbre e l'agitazione

A poco serviva la pezza bagnata

Sentiva Felipe armeggiare in cucina e sperava che tornasse presto con il suo "the miracoloso"
Non si rese conto di cosa aveva scatenato la sua risposta.

Il pugno che si era abbattuto su uno dei tavoli della locanda lo aveva fatto sobbalzare, suo padre lo guardava con occhi infuocati.
"Dannazione Diego, mi credi uno stupido?" La voce fremeva dalla rabbia, rabbia che stava soffocando la preoccupazione per suo figlio.

Il dottore cercò di calmarlo senza successo, Alejandro lo scansò e si avvicinò a Diego, Victoria ebbe paura che volesse picchiarlo.

Diego si rese conto della preoccupazione negli occhi della donna e, quando la vide muovere un passo verso di loro, la fermò con un gesto della mano.

"Padre... non oserei mai..." iniziò arrendevole

Alejandro quasi tremava "Non oseresti" tuonò sorridendo in modo ironico "non dire stupidaggini! Sei ferito e non è successo durante il duello! Sei febbricitante, hai parlato di commozione cerebrale, anche io ho letto qualcosa in merito... nessuno ti ha colpito alla testa oggi.... voglio delle risposte! E le voglio ora!"

"Alejandro... amico mio" il dottore gli mise una mano sulla spalla "Diego non sta bene lo vedi anche tu..."
"Io voglio sapere cosa é successo a mio figlio!"
"Lasciami fare il mio lavoro, quando starà meglio allora vi chiarirete"
Alejandro strinse tanto i pugni che le nocche divennero bianche.
"Padre calmati..." Diego temeva che la concitazione attirasse i soldati, tentò di alzarsi per avvicinarsi a suo padre ma lui si negò al suo sguardo e Diego restò con la mano tesa e il passo incerto a guardare la schiena di suo padre mentre se andava e quasi travolgeva il sergente Mendoza e i suoi uomini che stavano entrando attirati dal vociare.
"Don Alejandro, Don Diego.... cosa succede?" Chiese l'ufficiale, poi notò il medico "Dottor Hernandez..." gli rivolse uno sguardo interrogativo

Felipe uscì dalla cucina allarmato dalla voce di Mendoza, i soldati potevano essere un problema in quel momento..., ovviamente facendo attenzione a non tradirsi, movimenti regolari, sguardo sorpreso alla vista del sergente...
Fece in tempo ad appoggiare sul tavolo la tisana per correre verso Diego cui cedettero le gambe, mentre ancora osservava il padre abbandonare la locanda.

"Don Diego!" Il grido di Victoria raggiunse Alejandro che rallentò il passo, ma non si voltò

Hernandez notò l'esitazione di Alejandro ma la priorità era Diego "Victoria" chiese rivolto alla locandiera, "avete una stanza libera? Don Diego deve sdraiarsi e io devo visitarlo" nel frattempo era già al suo fianco per sorreggerlo.
"Certo, vi faccio strada" rispose avviandosi verso la scala.
"E tu non protestare!" disse a Diego come se parlasse ad un bambino e Diego non replicò, sapeva che non sarebbe riuscito a salire da solo al primo piano.
"Mendoza, voi e i vostri uomini rendetevi utili e aiutatemi ad accompagnare di sopra Don Diego" sentì il giovane irrigidirsi alle sue parole, non se ne curò, le aveva scandite con tono deciso perché voleva una reazione da Alejandro, reazione che non tardò ad arrivare, il Don rientrò deciso "Mio figlio lo aiuto io!" E si pose dall'altro lato facendo cenno a Mendoza di lasciargli il posto.
"Ma cosa é successo a Don Diego?" Chiese l'ufficiale "Vorrei saperlo anche io" pensò Alejandro ma si limitò a dire "Ne parleremo quando starà meglio" e si avviò con il dottore per accompagnare il figlio nella camera che Victoria avrebbe indicato loro.

"Felipe" Mendoza non soddisfatto si rivolse al ragazzo "tu ne sai qualcosa?" Scandì bene le parole per consentirgli di leggere il labiale ma tutto ciò che ottenne fu un'alzata di spalle, mentre il giovane recuperava il the dal tavolo e spariva al piano superiore per dare a Diego il suo supporto.

Il prezzo della veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora