Ogni piccolo suono.
Ogni sottile parola sussurrata.
Ogni singola pagina che lentamente veniva sfogliata, accarezzata arrivava all'orecchio di Thomas leggera e ovattata. L'aria era intriseca dell'odore acre ma dolce delle pagine consumate dei libri. Raccontava leggiadra storie che passavano nei polmoni di ogni singola persona presente nella biblioteca così come anche in quelli di Thomas.Lui sembrava esserci nato e cresciuto lì dentro, tra racconti e cultura di ogni genere, sembrava che ogni singola sedia, ogni singolo scaffale fosse fatto apposta per lui.
Le sue lunghe e sottili dita smaltate di un nero consumato accarezzarono i dorsi di diversi libri mentre i suoi occhi smeraldo spento leggevano velocemente i titoli.
Giá letto. Giá letto. Giá letto.
Era quello che pensava tra sé e sé metre accarezzava gli innocenti libri. Sospirò appena quasi afflitto, una strana noia stringergli il petto, sembrava tutto così soporifero quel pomeriggio di metà primavera nella biblioteca.
Non c'era molta gente, solo qualche ragazza che studiava per qualche esame universitario e ovviamente il proprietario di quel posto.
Il signor Meretti, così si chiamava il proprietario, era un signore non troppo basso, dalla faccia scavata dalla vecchiaia e i capelli brizzolati quasi del tutto mancanti.
Stava sempre a leggere qualcosa e certe volte Thomas si chiedeva se già non li avesse letti tutti i libri lì dentro.
Non era un tipo molto socievole ma a quanto pare aveva coltivato una certa simpatia per il giovane biondino.
Thomas si morse il labbro in feriore pensieroso mentre si alzava sulle punte per recuperare un libro un po' troppo in alto. Le sue Vans squittirono sul pavimento, ancora troppo nuove perché la suola fosse già consumata.
Prese l'oggetto dei suoi recenti desideri tra le mani osservando la copertina avanti e dietro curioso mentre già si era allontanato dalla sezione "Romanzi D'arte". Era concentrato sul titolo scritto in oro sulla copertina giallo senape sbiadito, il naso sottile e spruzzato di lentiggini perennemente arricciato. Decise di non essere soddisfatto.
Con l'opera in una mano e lo zainetto blu scuro sulla spalla entrò in un'altra sezione in cerca di qualcos'altro da poter leggere in quel pomeriggio così ozioso. Avrebbe dovuto studiare ma constatò che era stato abbastanza attento quella mattina in classe e che la storia poteva aspettare.
Altri due libri si aggiunsero nelle sue mani mentre contento come un bimbo a Natale entrava nell'ultimo sezione che desiderava.
Troppo occupato a controllare i titoli scritti in piccoli caratteri sui dorsi, troppo occupato a trovare quel libro. Quel libro che fin dalla prima media lo aveva affascinato così tanto.
La sua posizione già la sapeva, circa, ma dovette alzare lo sguardo davanti a sé per capire che cosa ingombrasse il suo passaggio.
Il suo naso lentigginoso si increspa di più se è possibile, mentre i suoi occhi si posano sulla figura che gli si para davanti, proprio davanti allo scaffale che voleva raggiungere.
Il ragazzo è sufficientemente alto, i capelli bruno scuro sono lunghi gli accarezzano le spalle increspati come le onde del mare. Porta una maglietta a maniche corte bianca infilata minuziosamente nei jeans neri aderenti mentre delle collane d'oro finto pendono dal suo collo. Degli anfibi consumati fasciano i suoi piedi che picchiettando il pavimento marmoreo.
Le mani stanno esaminando un libro dalla copertina così familiare per Thomas, tanto familiare che gli pizzicano le dita. Vorrebbe andare lì, dire a quel ragazzo così particolare che quel libro lo voleva prima lui.
Quel pensiero uscì fuori come una lagna, pari ad un bimbo dell'asilo.
Gli anelli dello sconosciuto creano un ticchettio metallico scontrandosi tra di loro mentre il ragazzo continua ad esaminare il libro, come se fosse un oggetto sconosciuto, venuto da un altro pianeta, magari alieno.
Ma l'ha mai almeno visto un libro? Si domandò Thomas inarcando un sopracciglio mentre era ancora lì impalato a fissare i movimenti dell'altro.
-Che c'è fiorellì, te serve?- La voce del bruno suonò così estranea a Thomas, dopo tutto quel tempo rimasto in silenzio, sentire una voce umana lo straniva.
Il biondo guardò il libro che l'altro stava sventolando lentamente, come per mostrarlo meglio a Thomas.
-Ehm..uhm... teoricamente si ma...ho visto che l'hai preso prima te, te servirà immaggino- l'altro annuì mentre uno sbuffo d'aria usciva dal suo naso.
-Ci stavo quasi a sperá...volevo proprio saltarla sta ricerca demmerda pe' oggi- una leggera risata uscì dalla sua ugola mentre la sua attenzione si posava interamente su Thomas.
Il biondo serrò le labbra senza sapere esattamente cosa dire. Il suo sguardo scuro lo spossava. -Ricerca?- da quando era socievole? Thomas si appuntó mentalmente di farsi i cavoli suoi.
-Me stanno pe' bocciá, me devo recuperá sei materie o mi madre me ammazza- sbuffò visibilmente scocciato dalla situazione che stava vivendo. Gli occhi verde pallido di Thomas guizzarono per il corpo dell'altro incuriosito.
Al solo pensiero di una possibile bocciatura Thomas rabbrividiva.
-Mhm capisco...- invece non capiva per nulla. Non l'aveva mai nemmeno sfiorata una situazione come quella dello sconosciuto che aveva davanti.
-Però só bravo co' alcune materie, che te serve?- ora Thomas si stava davvero comportando da coglione.
I ragazzi gnocchi te fanno diventá un cojone? Gesù, Thomas.
Damiano sorrise con una certa furbizia rispondendo. -Letteratura italiana e spagnola, storia, fisica e filosofia.- Il biondo storse il naso per la centesima volta quel giorno. Tutte materie in cui era molto bravo ma, molto casuali effettivamente.
-Nun sei popo na cima vé?- ora era il turno di Thomas quello di ridacchiare.
-No' proprio pe' a precisione- il bruno si appoggiò allo scaffale dietro di lui passandosi il libro de "Don Chisciotte della Mancia" tra le mani.
Ci fu un minuto di silenzio dove Thomas stava osservando i titoli dei libri che lui stesso aveva tra le mani.
-In ogni caso me chiamo Damiano, posso sapè er nome tuo fiorellí?-
Thomas annuì soffiandosi via il ciuffo biondo dal viso. -Thomas- disse semplicemente. -E comunque te possò aiutá- il viso di Damiano si illuminò, finalmente forse avrebbe studiato con una certa serietà.
-Però?- domandò infine Damiano.
-Però pe' favore nun me chiamá fiorellì n'artra vorta-
-Nun te posso prometté niente fiorellì-
A/A✨
Ecco a voi l'unica shipper (oltre a E2M0M0A5 e Maaarlena_ ) della Thomiano nel fandom dei Måneskin.
Spero appreziate ci ho messo il cuoricino per scrivere questo primo capitolo quindi apprezzateeee.No hating nei commenti pls.
ily guys💕
ria🍒
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𝙋𝙖𝙥𝙚𝙧 𝘽𝙤𝙮 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒊𝒂𝒏𝒐
FanfictionTi fermi e lo osservi indispettito, il tuo naso lentigginoso si increspa. Sembra un soggetto così sbagliato in quel momento, in quell'ambiente. La luce pallida della biblioteca si riflette sulla vasta quantità di anelli che decorano la sua mano sini...