VII

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La scuola per anni era sempre stata un peso per tutti gli adolescenti almeno fino al 19 anni.
Lo strano sollievo improvviso che, dopo aver lasciato l'aula degli esami, aveva provato Damiano gli aveva fatto venire il mal di stomaco dopo un po'.

Si sentiva, sì libero, ma allo stesso tempo perso, non sicuro su quello che avrebbe fatto. Aveva così tante cose che gli frullavano per la testa, tanto che la voce di Thomas gli arrivava ovattata alle orecchie.

"Damiano! Damiano! Ce sei? Oh!"
Lo stava letteralmente scuotendo dalle spalle, ma sembrava inutile, come se fosse concentrato su altro.
Che diavolo gli prendeva? Che fosse andato male l'esame?

"Eh?" Si guardò intorno, finalmente i suoni sembravano essere tornati normali così come i volti delle figure intorno a lui.

"Te senti bene?" gli chiese il ragazzino preoccupato. Lui annuì stranito.

Thomas stava per chiedere di nuovo se ne fosse certo, quasi non ci credesse quando venne interrotto da due voci particolarmente alte.

"A' frociazzo! C'hai fatta!" Aveva urlato un ragazzo basso, dai capelli mossi e corvini, il naso all'insù e due occhiali da sole sulla punta del naso.
Un leggero raggio di sole si riflesse su di essi facendo strizzare un occhio a Thomas infastidito.

"Leo a' voi finì de urlá?" Rise Damiano riprendendosi, mentre stringeva il fantomatico Leo in un abbraccio spacca ossa.

Nel frattempo un altro ragazzo era rimasto a guardare la scena divertito e felice, la copia sputata di Damiano. Stessa forma del viso, stessi capelli e quasi lo stesso fisico. Sembravano gemelli separati dalla culla.

Il moro corse ad abbracciare anche lui contento, quasi avesse vinto un qualche premio.

Dopo qualche minuto sembrava essersi calmato tutto, Leonardo si era messo gli occhiali da sole sulla testa ed entrambi gli sconosciuti sembravano stessero aspettando qualcosa.

"Regá, vi presento Thomas Raggi, il ragazzo che mi ha salvato er culo" rise Dam indicando il biondo con un mano.

Leonardo fu il primo ad avvicinarsi. "Devi avere molta pazienza pe' sta ddietro a sto soggetto, comunque so' Leonardo piacere" gli strinse la mano.

Thomas accennò una risata. "Piacere"

"Jacopo" disse semplicemente l'altro stringendo pure la sua mano. "E comunque sono davvero stupito da come l'hai messo in riga a quello là" indicò Damiano con la testa.

"Ha tanta buona volontà, se vuole può fare tutto" disse sorridendo e guardando Damiano.

Il moro si perse a guardare Thomas dire quella frase, come se avesse detto le parole magiche di un qualche incantesimo.

Lo trovava così, così tutto. Per lui Thomas era il ragazzo che poteva tutto, il ragazzo che aveva scritte addosso le emozioni, il ragazzo di carta.

I due ragazzi risero scettici, conoscevano troppo bene il carattere dell'amico.

Una volta usciti dalla scuola, l'aria aveva un odore diverso, quasi si fosse rilassata anche lei.

"Hey Thommy" disse Dami fermandolo. Thomas lo guardò interrogativo. "Hey"

"Volevo solo ringraziarti, per quello che hai fatto, non lo avrebbe fatto nessuno sinceramente" disse mentre si metteva una ciocca di capelli nocciola dietro l'orecchio.

"Tranquillo davvero, l'ho fatto con piacere, sennò me ne sarei già andato" rise Thomas mentre incrociava i piedi, si sentiva agitato.

Damiano sorrise contento e lo strinse in un abbraccio scomposto: Thomas aveva le braccia lungo i fianchi e la bocca appoggiata contro la sua spalla.

In quel momento capì che gli piaceva il profumo di Damiano, era pizzicante.

"Dami...non respiro così" disse con la bocca contro la stoffa della sua maglia.

Il bruno rise e lo lasciò andare. "Ho una notizia" disse mentre prendeva il cellulare. "Sabato la festa la fanno in spiaggia, quindi andiamo la mattina e forse torniamo la sera" rise allusivo, probabilmente metà della gente sarebbe stata ubriaca.

"Quindi ti vengo a prendere sotto casa tua alle 9 e andiamo in macchina, quindi fatte trovare pronto o ti prendo con la forza" rise ancora, la sua risata era così bella.

"Ok ok Romeo, l'ha aspetto con grande gioia" rise anche lui. "Ora, può accompagnarmi alla fermata mio prode cavaliere?" Chiese con un piccolo inchino.

"Sì, solamente se inizi a parlá come mangi fiorellí".

Mise un braccio intorno alle sue spalle e si incamminarono alla fermata dell'autobus.



N/a

THOMIANO FOR THE SYSTEM!🏳️‍🌈🏳️‍🌈

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 04, 2019 ⏰

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