Piccolo avviso, spargete voce di questo libro più che potete, ci sto mettendo davvero tanto a scriverlo e vorrei raggiungesse più persone possibili. Detto questo, buona lettura❤️
<<Jack, svegliati. È arrivato il grande giorno.>> una mano scosse leggermente Jack, facendogli sbattere le palpebre ripetutamente per mettere a fuoco la situazione. Sadie, la sua compagna di stanza, era seduta sul bordo del lettino aspettando che lui si alzasse.
<<'Giorno, sono già qui?>> chiese Jack. La ragazza annuì. <<Sì chiamano Wolfsburg se non sbaglio, o qualcosa del genere.>> disse porgendogli poi le stampelle. Jack mimò un "grazie" con le labbra prima di aggrapparsi alle stampelle per alzarsi.
<<Vestiti, tr un po' la signora Smith verrà a prenderti.>> disse la rossa prima di uscire dalla stanza. Jack si avvicinò per quanto poteva al muro, dove era attaccata una piccola corda che tirò leggermente facendo suonare una sorta di campanello. Pochi secondi dopo arrivò Natalia, la sua assistente che lo aiutò a vestirsi. Entrò nell'androne, davanti ai suoi occhi si presentarono una donna occhialuta e sorridente, accanto ad essa un uomo alto con la barba grigiastra, anche lui sorrideva.
<<Questo è il ragazzo che volete adottare. Jack è un ragazzo d'oro, merita il meglio, spero vi troviate bene tra di voi.>> disse la signora Smith guardando Jack.
<<Io sono Mary, lui è mio marito Eric.>> disse la donna facendo riferimento all'uomo.
<<Siamo felici di accoglierti, da adesso in poi farai parte della famiglia Wolfhard.>> proseguì lui.
Jack fece un mezzo sorriso, nessuno si era mai proposto di adottarlo, dopo tutto sapeva anche il perché. Chi vorrebbe adottare un ragazzino disabile? Insomma, ci sarebbero spese e complicazioni, nessuno vuole complicarsi la vita. Si ritrovava spesso a pensare a queste parole, ma adesso avrebbe smesso. Stava per entrare in una famiglia.
Eric prese la valigia blu di Jack, mentre Mary si accostò a lui per aiutarlo a camminare nonostante le stampelle. Lo aiutarono a salire in macchina, diretti verso casa Wolfhard.❛ ━━━━━━・❪ ❁ ❫ ・━━━━━━ ❜
<<Eccoci arrivati.>> disse Eric, era ormai mezz'ora che erano in macchina.
Jack guardò la casa dall'esterno, aprì piano la portiera, era sconvolto. Una casa color panna, era bellissima, il giardino grande con un'altalena, l'erba verde ricoperta da ormai neve sciolta, era tutto così bello e perfetto. Si sentiva a casa.
<<Allora, ti piace?>> chiese Mary sperando in una risposta positiva.
<<Mi piace? L'adoro!>> esclamò Jack guardandola negli occhi, era così felice.
<<Allora entriamo.>> disse Eric con in mano la valigia di Jack, la posò sullo zerbino uscendo le chiavi dalla tasca, le infilò nella serratura e aprì. Jack si spinse con le stampelle per entrare in casa, era calda e accogliente. Il salotto dava poi a destra sulla cucina, la cucina anch'essa spaziosa. Due ragazzi si alzarono dal divano, sembravano gemelli, ma Jack era sicuro avessero almeno 3 anni di differenza.
<<Piacere, sono Nick. Tu devi essere Jack.>> disse il più grande stringendogli la mano e guardandolo felice.
<<Io sono Finn, piacere.>> disse l'altro dopo il primo, stringendogli anche lui la mano. Era un ragazzo alto, pallido e con i riccioli corvini. <<Vieni, ti faccio vedere la camera.>> disse quest'ultimo.
Finn andò in corridoio fermandosi nell'ultima porta a destra, seguito da Jack.
<<Questa è la tua stanza, o meglio, la nostra stanza. La divideremo, io nel letto a sinistra, tu invece in quello a destra. Per te va bene?>> chiese Finn sedendosi sul suo letto. Jack annuì.
<<Vieni, siediti.>> disse Finn alzandosi, allungò la mano verso Jack, che l'afferrò sedendosi di fronte a lui nel letto accanto.
<<Allora, ti chiami Jack, hai 15 anni e poi...>> disse Finn.
<<Veramente ne ho 16.>> ridacchiò Jack.
<<Oh scusa. Hai qualche domanda?>> chiese Finn.
<<In realtà sì, non voglio dubitare ma...perché i tuoi genitori mi hanno adottato, voglio dire, sono orfano e...disabile....>> disse Jack abbassando lo sguardo.
<<Amano fare buone azioni, sono persone buone. Anche se il fatto che tu sia disabile non ti rende diverso dagli altri ragazzi, avrai qualche difficoltà, è vero, ma non per questo devi essere etichettato come 'diverso'.>> disse Finn virgolettando con le dita l'ultima parola.
<<Nessuno ha mai avuto voglia di adottarmi, è complicato avere un ragazzino disabile in casa.>> disse Jack.
<<Non essere così negativo, stai tranquillo. Se posso chiedere, che problema hai alle gambe esattamente?>>
<<Distrofia muscolare, mi è stata diagnosticata quando ho avuto l'incidente stradale con i miei genitori, sono stato l'unico sopravvissuto dei tre ma con qualche sventura...>> Jack abbassò lo sguardo, gli faceva ancora male il ricordo dei suoi genitori. Tirò su col naso. <<Questa malattia mi porta stanchezza, perdite di equilibrio, debolezza muscolare delle gambe, difficoltà ad eseguire certi movimenti con le gambe e problemi di respirazione...>> continuò Jack.
<<Mi dispiace, davvero.>> disse Finn non sapendo cos'altro dire.
<<Vuoi vedere un film? Così occupiamo tempo mentre aspettiamo il pranzo.>> suggerì Finn.
<<Va bene, okay.>>
Guardarono un film tranquillamente, nessuno spiccicava parola.
<<Pronto il pranzo!>> si sentí la voce di Mary.
<<Giusto in tempo per i titoli di coda.>> disse Finn facendo ridacchiare Jack.
<<Ti aiuto.>> disse Finn vedendo la difficoltà di Jack nell'intento di alzarsi senza doversi appoggiare da qualche parte. Finn gli mise le stampelle vicino, mise la sua mano sotto la scapola di Jack mentre con l'altra lo teneva. Jack si appese piano alle spalle di Finn cercando di darsi una minima spinta, cosa che riuscì a fare.
<<Ecco fatto, tieni.>> sussurrò Finn porgendogli le stampelle con solo una mano mentre l'altra teneva il ragazzo più piccolo sottobraccio.
Jack si sentì imbarazzato, non riusciva neanche ad alzarsi per colpa della sua malattia. Tutti e due si diressero in cucina, Jack andava avanti, Finn gli stava accanto stando attendo che non perdesse l'equilibrio.
<<Buona la pasta?>> chiese Mary. Jack annuì, prendendone un'altra forchettata.
<<Cosa avete fatto per ben due ore nella vostra stanza?>> chiese Nick, Jack gli sembrava un ragazzo apposto, gli faceva una buona impressione.
<<Abbiamo guardato un film, Jack non aveva mai visto Spiderman Homecoming quindi essendo uno dei miei preferiti gliel'ho fatto vedere.>> rispose Finn guardando Jack con un sorriso. Continuarono a mangiare tranquillamente, Jack in silenzio, mentre Eric e Mary parlavano a Nick e Finn delle commissioni da sbrigare nel pomeriggio. Jack si alzò aggrappandosi al tavolo una volta che tutti finirono il pranzo, andò in camera sua seguito da Finn.
<<Hai bisogno di una mano?>> chiese il corvino.
<<No, figurati. Grazie per avermelo chiesto.>> il moro gli sorrise sinceramente.
Jack si sedette sul bordo del letto e guardò Finn, era un bel ragazzo, quei riccioli corvini gli donavano alla perfezione con la sua pelle pallida, era magro e alto. Era perfetto. Questo pensava Jack, ovviamente in fatto estetico, non gli piaceva mica Finn.
<<Adesso mamma e papà escono per delle commissioni, non so, cosa vorresti fare? Guardiamo un altro film, ascoltiamo musica, stiamo fuori in giardino, non so se ti piace disegn->> Finn venne interrotto da Jack. <<Va bene qualsiasi cosa.>> disse Jack sorridendo.
<<Sei qui solo da un paio di ore e già mi stai simpatico, tanto simpatico. Ti voglio bene Jack.>> disse Finn sorprendendo il più piccolo, gli sembrava sincero. <<Grazie Finn. Anche io te ne voglio.>>
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ᴘʀᴏᴍɪꜱᴇ↬𝕱𝖆𝖈𝖐 [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Fanfiction16 parti [11|08|2019] Jack Dylan Grazer, un ragazzino di 16 anni rimasto orfano solamente all'età di 3. Quando aveva 6 anni ed era un po' cresciuto venne mandato dagli zii in un orfanotrofio dove potevano fornirgli aiuto e cure per la sua malattia...