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<<Mi dispiace Jack, ero fatto. Io non l'ho fatto apposta...>> disse Finn con le lacrime agli occhi dall'altra parte della porta.
<<Cosa? Che è successo, Finn?>>
<<Io ti ho tradito, sono stato a letto con Noah, stamattina. Ci siamo fatti e...>>
Jack se ne andò, lasciandolo lì. Finn udii i passi di Jack farsi sempre più leggeri.
<<Jack...so che stai andando via, scusa...>>
Jack si sedette nel divano, prese il cellulare e le cuffie decidendo di ascoltare della musica, provando a distrarsi. Dopo mezz'oretta circa Finn uscì da quella stanza, in cui ormai aveva passato mezza giornata. Si sedette accanto a Jack, il quale provò ad ignorarlo, si tolse le cuffiette e posò il cellulare accanto a lui, guardandolo finalmente negli occhi. Erano rossi, tremendamente rossi e gonfi, le palpebre inferiori erano ancora bagnate di un liquido quasi opaco, ma non abbastanza per non farlo notare.
<<Mi dispiace.>> sussurrò Finn, abbracciò Jack, lui all'inizio non ricambiò. Sentí Finn stringerlo, come se cercasse anche solo un briciolo di speranza che Jack lo potesse perdonare, stringeva la maglia con le dita. Jack avvolse le braccia attorno al busto del corvino poggiandosi con la testa sull'incavo del suo collo.
Si staccarono dall'abbraccio, Jack asciugò con i pollici le lacrime di Finn, sentendosi male vedendolo così.
<<È tutto okay, davvero.>> disse Jack, sarebbe stato capace di passarci sopra pur di vedere il suo ragazzo felice con lui. Finn poggiò le sue labbra su quelle di Jack, un bacio casto, di riconciliazione.
<<Ti va di andare in camera?>> propose Jack.
<<Okay, sì...>>
<<Cazzo...>> mormorò Jack sedendosi sul bordo del letto.
<<Cosa?>>
<<Le ginocchia, mi fanno male come se non le potessi muovere.>> rispose Jack, strinse gli occhi e mise tra i pugni le lenzuola stringendole mentre cercava di sistemarsi sdraiato.
<<Fermo Jack, ti senti bene?>> chiese Finn. Jack fece segno di 'no' con la testa.
<<Ho paura Finn. Se dovessi tornare a non camminare? Tutte le spese dei tuoi genitori per le visite sarebbero inutili...non voglio, non voglio...voglio essere un ragazzo normale come tutti.>> Jack cominciò ad essere nervoso e le lacrime minacciavano di uscire dagli occhi.
<<Sta tranquillo, non succederà nulla del genere. Ti riprenderai Jackie, te lo prometto.>> disse Finn aiutandolo a sdraiarsi nel letto. Si mise accanto a lui osservandolo, era dannatamente bello, in quel momento il moro guardava fisso il soffitto in silenzio.

Inizio Flashback

<<E quindi papà? Dove andiamo? Stiamo arrivando?>> chiese il piccolo Jack.
<<Tesoro, ti ho detto che stiamo andando da zia Lucy. Siamo quasi arrivati, porta pazienza.>> rispose Gavin sorridendo dallo specchietto retrovisore al bambino.
<<Mamma tu? Secondo te stiamo arrivando?>>
<<Sì piccolo. Manca poco.>> rispose la madre stavolta.
Jack si mise appoggiato completamente al sedile guardando la strada. Erano in macchina da 45 minuti, che al piccolo Jack sembravano anni ed anni.
<<Gavin, sta attento. Quella macchina rossa sembra non frenarsi, svolta a destra.>> disse Angela agitata. Gavin sterzò velocemente a destra suonando col clacson, la macchina rossa dietro loro sembrava come impazzita, faceva curve inesistenti. Jack guardò dal vetro del cofano, sembrava agitato ma non troppo, era solo un bambino.
<<Mamma, mamma che succede?>> chiese Jack mettendosi letteralmente in piedi sul sedile, dato la sua statura bassa non poteva neanche battere la testa.
Un rumore assordante, di colpo seguito da un urlo. Il vetro in mille frantumi, la macchina capovolta. La madre faceva uscire mezzo busto dal finestrino tagliente mentre il padre aveva la fronte aperta e sanguinante. Anche il piccolo era inerme e non dava segni di vita all'interno della vettura. Erano immobili come bambole, solo una persona aveva il cuore ancora che batteva, Jack.

Fine Flashback

<<Jack, ci sei? Jack. Perché piangi?>> disse Finn scuotendolo con la mano.
Jack sospirava profondamente a intervalli.
<<L'incidente.>>
<<Cosa? Cosa l'incidente, Jack?>>
<<Io l'ho ricordato. Io...lo schianto, l'urlo di mia madre...>> disse Jack cominciando a curvare le labbra in un pianto.
<<Piccolo, mi spiace. Vieni qui.>> Finn lo accolse nelle sue braccia facendogli poggiare la testa nel suo petto.
<<Mi mancano, io li vorrei ancora qui con me.>> singhiozzò Jack.
<<Lo so piccolo, lo so...>>
<<Senza questa disgrazia non avrei conosciuto te, e adesso sei tu qui con me...>> disse Jack.
Finn gli baciò la fronte delicatamente accarezzandogli i capelli.

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<<Non ci credo! Non ci credo!>> esclamò Finn in mezzo al corridoio mentre camminava vicino Jack, era appena finita la lezione di storia.
<<Devo chiamare mia madre!>> urlò Finn ancora più eccitate dalla situazione.
<<Calmati->> disse Jack venendo subito interrotto da Finn al telefono.
<<Mamma, mamma! Ci sono riuscito, ho vinto la borsa di studio per un mese in Canada! È incredibile!>>
Dopo poco Finn chiuse il telefono andando in mensa. Si sedettero come al solito vicino Wyatt e Jaeden, non sapevano nulla di loro due nonostante Jack e Finn fossero fidanzati da 1 mese e 2 settimane.
<<Come mai così felice FrogFace?>> chiese Wyatt vedendolo sorridere.
<<Hai presente quella borsa di studio per andare in Canada? Ecco, l'ho vinta.>> rispose.
<<E starà via per un mese...>> disse Jack abbassando lo sguardo. Finn si rese conto di non aver pensato che significava lasciare la sua famiglia per un mese, Wyatt, Jaeden, e soprattutto Jack...
<<Ci saremo noi, tra l'altro potreste anche farvi le videochiamate no? Messaggiarvi e cose del genere.>> disse Jaeden.
<<Lo faremo assolutamente.>> disse Finn.
<<Quindi è definitivo? Starò un mese senza vedere la tua faccia di culo?>> disse Wyatt sorridendo.
<<Sì brutto stronzo. Tanto ti mancherò.>>
<<Manco per il cazzo.>> disse Wyatt facendo scoppiare una risata generale. Cominciarono a mangiare in silenzio, fino a quando arrivò al loro tavolo Asa Butterfield, ragazzo più grande di Jack, aveva 17 anni ed era stato bocciato in 1ª per le assenze. Bravo ragazzo ma neanche troppo, non era quel tipo di ragazzo che amava stuprare le persone o altro, solo che ogni tanto con i suoi amici lo si vedeva a fumare o commentare grezzamente le ragazze o i ragazzi.
<<Ehy Jack, la prof ci ha messo in coppia per il progetto di chimica, ricordi?>> disse Asa sotto lo sguardo attento di tutte le persone al tavolo.
<<Oh sì, ti va bene se ci vediamo sabato alle 15 da me?>> rispose Jack.
<<Certo, allora mi scrivi la via per messaggio?>>
<<Sì, dammi il tuo numero.>> disse Jack prendendo il cellulare. Si segnò il numero e lo salutò.
<<Ti scrivo più tardi!>> disse Jack alzando il tono della voce per farsi sentire mentre Asa camminava via.
<<Okay!>>rispose quest'ultimo

ᴘʀᴏᴍɪꜱᴇ↬𝕱𝖆𝖈𝖐 [MOMENTANEAMENTE SOSPESA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora