混乱: Confusione.
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❝ I can't fall asleep tonight.❞
Il sonno di Yoongi fu ancora una volta tormentato dagli ormai familiari incubi.
Richieste d'aiuto.
Una voce delicata in lontananza. Così familiare.Si risvegliò col sudore che rigava il suo viso.
«Porca troia.» Si passò una mano fra i capelli corvini. «Che senso ha tutto ciò?»
Portò una mano al suo petto stringendo fra le affusolate dita la stoffa che indossava. «E perché fa così male qui?» Prese a colpirsi il petto sperando di metterlo a tacere, ma fu del tutto inutile.
❝Whenever I got close to you, you tried to go far away
But I miss you.❞«Quella voce.» Borbottò. «Quella fottuta voce. Di chi è? Chi è quella persona?» Si passò una mano sul viso tentando di riprendersi.
Non riusciva a comprendere se stesso.
Da una parte, non riusciva a comprendere se volesse trovare quella creatura o meno.
Dall'altra, si chiedeva se tutto ciò non fosse dettato dalla sua stessa immaginazione.
Chiuse gli occhi.
La bellezza di Yoongi era definitivamente differente da quella dell'angelo.
I due erano davvero degli opposti.
Se la chioma di Jimin era dorata richiamando la luce, quella di Yoongi era corvina, come le tenebre di cui egli stesso era portatore.
Le ciocche corvine ricadevano sulla sua fronte coprendogli leggermente lo sguardo felino.
Uno sguardo pieno di diffidenza ed orgoglio.Tuttavia, chiudendo gli occhi, non trovò la pace in cui sperò. Piuttosto, gli apparve l'immagine dell'angelo.
Quell'immagine lo turbò così tanto da costringerlo a sedersi.
«Quell'angelo rompicoglioni. A causa sua, il mio record di vittorie sulla terra ne ha risentito.» Sbuffò irritato. «Che mi era passato quel giorno? Perché gli ho confessato quel segreto?» Scosse forte la testa.
❝Out of the countless people
The fact that I met you
It must be fate.❞Ad un tratto, sbattè le sue cremisi ali richiamando a sè il proprio diario.
«Vorrei novità su Jeon Jungkook.» Ordinò il corvino.
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𝒥ℯℴ𝓃 𝒥𝓊𝓃ℊ𝓀ℴℴ𝓀.
𝒜𝓁 𝓂ℴ𝓂ℯ𝓃𝓉ℴ,
𝒾𝓃 𝓋𝒾𝒶ℊℊ𝒾ℴ 𝒸ℴ𝓃 𝒾 𝓈𝓊ℴ𝒾
ℊℯ𝓃𝒾𝓉ℴ𝓇𝒾.
┕━━━━━━━★━━━━━━━┙«È ora di divertirsi.» Ghignò chiudendo il diario e lanciandolo in aria.
Volò verso lo specchio. «Potrei giocare un po' con quell'angioletto.» Sorrise indossando l'orecchino che aveva derubato a quest'ultimo. «Vediamo quanto mi resisterai vicino, piccoletto..»
Non appena sistemò il gioiello, si teletrasportò in terra controllando l'arrivo dell'umano.
«Dovrebbe arrivare qui entro una quindicina di minuti. Dovrebbe bastare.»Schioccò le dita assumendo sembianze umane. «Che colore è mai questo?» Prese una ciocca menta facendo una smorfia. Familiare. «Disgustoso. Meglio il nero.» Schioccò le dita ordinando il cambiamento.
«Ora ho bisogno di una macchina.» E così apparve anch'essa. Salì a bordo del veicolo per poi portare una mano all'orecchino sfiorandolo leggermente. «Park Jimin.»
Non appena pronunciò il suo nome, come se al seguito di un richiamo, l'angelo apparì in macchina al fianco di Yoongi.
Per un attimo non comprese la sua posizione, ma non appena processò l'informazione, si voltò verso il demone più che sconvolto.
«Che diamine è successo?» Chiese Jimin frastornato. «Come hai richiamato la mia presenza?»
Yoongi ghignò posizionando una mano contro la sua guancia come a voler contemplare le espressioni che avrebbero dipinto il volto dell'angioletto.
«Magari tu desideravi così tanto incontrarmi che sei finito col ritrovarti qua davanti a me. Ti sono mancato davvero così tanto, piccoletto?»Jimin fece una smorfia.
«Sta a vedere come scompaio. Mancanza, dice.» Borbottò irritato. «Mancanza dei miei stivali.»«Oh, fai pure tesoro.» Lo sfidò il demone sempre con un sorriso spiattellato sul volto.
Jimin chiuse gli occhi tentando di tornare al lungo di sua provenienza ma ciò si rivelò del tutto inconcludente.
«Che cazzo vuol dire ciò?»«Un angelo che impreca? Decisamente seducente, sai?» Confessò il demone mordendosi il labbro inferiore.
❝When the stars twinkle
Will I be able to see where you are?
And your heart too?❞
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운명;; Ÿööńṃïń.
Fanfiction운명 : Destino. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso indistruttibile legato al mignolo della mano sinistra che la lega alla propria anima gemella.