운명 : Destino.
Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso indistruttibile legato al mignolo della mano sinistra che la lega alla propria anima gemella.
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❝You're my sun, one and only in this world I bloom for you, but you make me thirsty.❞
«Arte.» Ripeté distratto Jimin il termine con il quale aveva poco prima il demone definito l'opera prodotta. «Questo termine mi suona familiare..»
Yoongi trattenne una risata per l'ingenuità del ragazzo.
«Lo utilizzano gli umani per indicare qualcosa di infinitamente bello.»
Jimin corrugò la fronte concentrandosi. «Tipo cosa?»
«Tipo te.» Lo zittì inaspettatamente il menta rispondendo all'istante.
❝This is a fool, crazy in love, chasing in circles.❞
Il rossore non tardò ancora una volta a tingere le sue gote di porcellana. Jimin, si ritrovò senza alcuna battuta di riserva e sarebbe finito sicuramente nei guai se non fossero spuntati in lontananza degli uomini in divisa accompagnati da delle torce.
«Cazzo.» Sbottò Yoongi.
«Cazzo?»
«Non pensavo ci saremmo divertiti così tanto.» Si morse il labbro sentendo l'adrenalina pompare nelle proprie vene.
Quando Jimin notò finalmente la divisa dei due uomini, sgranò gli occhi. «Sono poliziotti!»
«E noi siamo umani. Mi divertirò a farli uscire fuor di testa.» Rise Yoongi.
«Che cosa facciamo ora?» Chiese preoccupato Jimin.
Il menta lo afferrò saldamente dal polso. «Si corre!»
❝Run, again It's okay to get hurt I'm alright, even if I can't have you.❞
Jimin non ebbe il tempo di recepire l'informazione che si ritrovò a correre trascinato ancor una volta dal demone.
«NON PUOI ESSERE SERIO!» Gridò Jimin per farsi sentire mentre evitava abilmente qualsiasi ostacolo gli si ponesse davanti.
«Credevo mi conoscessi ormai, angioletto.» Si prese gioco di lui aprendo la porta del retro di un locale infiltrandosi fra la gente.
«Perché-» Prima che potesse esporre i suoi dubbi fu nuovamente interrotto.
«Starei volentieri ad ascoltare le tue minchiate solo per le labbra che ti ritrovi, guarda.» Disse distrattamente mentre spintonava noncurante la gente nella pista da ballo.
La musica era così forte che Jimin credette di perder la testa.
Jimin gli riservò un'occhiataccia. «Sei proprio impossibile.» Le luci vacillavano stordendo ancor di più l'angelo.
«La nostra uscita non è ancora finita. Perciò riserva della pazienza.» Si passò una mano fra i capelli e come per magia assunsero una tonalità argentea.
«Sembri..» Un angelo. «Più vecchio.» Mentì Jimin mordendosi il labbro per la cazzata sparata.
«Guarda che mi offendo, eh.» Mise su un finto broncio. «Ora, tocca a te.»
Jimin allungò la mano verso i suoi capelli prima di essere interrotto dal demone.
«Cosa?-»
Yoongi portò una mano ai capelli di Jimin accarezzandoli lievemente scendendo con la mano fino alla base del collo provocando dei leggeri brividi lungo la schiena del minore.
«Pel di carota.» Sorrise Yoongi. «Non stai poi così male.» Distolse lo sguardo dal ragazzino trovandosi a disagio.
«C-come hai fatto?» Chiese l'altro sorpreso. «N-non saresti dovuto riuscirci..» Fra tutte le tinte possibili, doveva uscire l'arancione? Sembra quasi fatto apposta.
❝Memories crumble like dried flower petals.❞
Yoongi parve accorgersi solo in quel momento del suo gesto e si ritrovò sorpreso quanto l'angelo. Tuttavia, finse di detenere il controllo di tutta la situazione.
«Te l'avevo detto che avevo i miei modi.» Schioccò la lingua contro il palato soddisfatto di sé. «Dovresti porre attenzione alle parole della gente mentre ti parla, piccoletto.» Gli scombinò i capelli dolcemente.
Yoongi-ah, riprenditi. Sei tu a tentarlo, non il contrario. Pura vendetta, ricorda.
❝I can't help it This is all I can do anyway All I know is how to love you.❞
«Yah, non sono un cucciolo di cane.» Si allontanò dal tocco. «Perché hai cambiato il nostro aspetto?»
«Vedrai.»
Presto, la polizia irruppe nel club mettendo fine alla musica.
«Cerchiamo due individui. Uno diciottenne e l'altro probabilmente sedicenne. Uno dai capelli color menta e l'altro..» Cercò di ricordare uno dei due ma intervenne in suo soccorso il suo collega. «Biondo cenere. Sono ricercati per atti di vandalismo. Vi preghiamo di collaborare e mostrarceli.»
Jimin deglutì. La sua natura gridava giustizia. Desiderava confessarsi ma sapeva benissimo che Yoongi avrebbe mandato all'aria il patto in tal caso. Così rimase in silenzio.
Ad un tratto, il demone afferrò la mano di pel di carota intrecciando le loro dita come fosse la cosa più comune al mondo. «Sta' zitto ed osserva.»
Jimin annuì come ipnotizzato.
Il demone scansò la folla presentandosi davanti ai poliziotti. «Salve, signori.» Chinò la testa in segno di saluto.
Una volta attirata l'attenzione dei poliziotti, continuò: «Effettivamente, mentre io e il mio ragazzo stavamo ballando, abbiamo intravisto due ragazzi corrispondenti alla vostra descrizione affrettarsi verso quell'uscita.» Indicò la porta mantenendo l'espressione di un attore dal premio Nobel.
Tuttavia, a differenza del maggiore, Jimin non riuscì per niente a controllare le proprie emozioni e una voluta sparita la polizia dai paraggi sbottò : «Il mio ragazzo?!»
❝I'm chasing butterflies, so lost in dreams I follow your traces.❞