体得.

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体得: Presa di coscienza.

体得: Presa di coscienza

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I'm a motherfuckin' train wreck.
I don't wanna be too much.

Yoongi osservava pel di carota, con le braccia incrociate, mentre quest'ultimo era intento a poggiare una mano sulla fronte dell'umano, approfittando dell'assenza degli impiegati nella
sua camera.

Jimin chiuse gli occhi costringendosi a mantenere la mano sulla sua fronte mentre indietreggiava leggermente a causa del brusco flusso di reminiscenze. Lentamente, stava prosciugando i ricordi di Seokjin dall'umano che tanto idolatrava.

Ciò, sembrava risucchiare anche l'energia dell'angelo, essendo in forma umana. Tant'è che appena portato a termine l'incarico, sentì la propria testa appesantirsi, indietreggiando sempre di più, rischiando pertanto di cadere. Yoongi si avvicinò all'istante, e prima che la propria razionalità potesse dettare altro, lo afferrò fra le proprie braccia.

«Hey, hey, angelo, tutto okay?» Lo scosse leggermente senza ottener risposta. «Merda!»
Imprecò perdendo il controllo. Assunse immediatamente la sua forma demoniaca, assicurandosi prima che l'umano avesse perso i sensi, per poi sollevarsi da terra con il corpo del pel di carota fra le proprie braccia.

«Perché non ti fai mai i cazzi tuoi?!» Continuò ad imprecare risalendo in cielo. L'angelo sembrava aver abbandonato quella dimensione. Il suo volto era così in armonia con sé e i propri dintorni. Il demone si ritrovò ancora una volta perso ad osservare quel ragazzino. La sicurezza e spavalderia, che aveva sempre detenuto in sua presenza, sembrava un ormai lontano ricordo.

Lo distese su una delle soffici nuvole assicurandosi che non cedesse per il peso del suo corpo umano.

Si passò più di una volta la mano fra i capelli ansiosamente, non avendo la più pallida idea di cosa potesse fare a riguardo, sentendosi divorare all'interno. Era una sensazione nuova. Tutto era nuovo per il demone. Al contempo, tutto era così familiare. Stava andando di matto.

Ultimamente un'idea non riusciva ad abbandonare il suo capo. I suoi incubi. Non poteva far a meno di scorgere la spiegazione riguardo alla dannazione della sua anima in essi. La figura che vedeva venir torturata, quella che tormentava il demone ogni notte, era sicuro d'essersene imbrattato i palmi.

«Perché mai non riesco a distanziarmi da te, moccioso?»

I lose my mind when it comes to you.❞

Portò una mano alla sua guancia schiaffeggiandolo leggermente. «Risvegliati, porca troia!»

Jimin schiuse leggermente gli occhi. «Y-yoongi?»

Le ali del demone si agitarono leggermente per la sorpresa. Fece per ritirare immediatamente la mano dalla guancia pallida dell'altro, ma Jimin non lo permise, afferrandola.

But I don't wanna miss your touch,
And you don't seem to give a fuck.

«Smettila di fingere.» La sua voce era spezzata ma al contempo aggraziata. Probabilmente, aveva prosciugato tutte le sue energie e non sarebbe stato possibile per lui assumere sembianze umane al momento. «Sentiamo entrambi qualcosa. Va aldilà della nostra comprensione. Lo sai bene. Hai avuto anche tu allucinazioni, non è così? Ricordi quel giorno? Mi avevi detto che entrambi non appartenevamo alle nostre realtà ma che le nostre esistenze fossero solamente una conseguenza della nostra vita precedente. E se fosse seriamente così?»

Il tono di Park Jimin era pieno di speranza, il tono che accompagna gli innamorati. Niente avrebbe demolito la sua convinzione.

«No.» Scosse fermamente la testa. Non poteva accettarlo. Park Jimin non era la stessa creatura che aveva privato della vita. Eppure, i pezzi del puzzle del suo passato sembravano finalmente incastrarsi così perfettamente..

Ritirò la mano. «Non può essere! Ti stai solo illudendo, angelo! Perché dovrei provare qualcos'altro se non odio?»

Jimin sorrise. «Perché ti ostini a negarlo? Credi che io non ci abbia provato? Eppure, ho riscontrato solo fallimenti.»

Yoongi arretrò. «Tu sei debole. Tu provi pietà per i tuoi umani, condividi con loro i loro sentimenti. Io sono superiore a te, non sono sottomesso a quelle futilità. Le creature di Lucifero disseminano solo odio, perché solo di ciò sono capaci.»

Jimin si sollevò leggermente affaticandosi. «Yoongi, ascolta, non è qualcosa che puoi combattere. I sentimenti, non sono qualcosa che puoi controllare a tuo piacimento, tu stesso me l'hai insegnato.»

«Questo vale per te.» Si passò una mano fra i capelli. «Non capisci?» L'aveva ucciso, l'aveva ucciso, l'aveva ucciso. Ecco rivelato il mistero riguardo al suo passato, e come aveva predetto Seokjin, le conseguenze furono amare. Sentì il proprio petto lacerarsi in due. Aver privato il pel di carota della sua ingenuità.. Il sol pensiero era insostenibile. Perché provava certe emozioni? Anch'egli, era stato umano. Questa era la realtà dei fatti.

«Mostramelo, allora.» E prima che il demone potesse pronunciar parola vide il corpo del pel di carota cedere, di sua spontanea volontà, dalla nuvola in cui l'aveva coricato Yoongi.

«Figlio di puttana.» Ringhiò il corvino buttandosi al suo inseguimento, distendendo le proprie ali.
Sfrecciò in basso verso di lui riuscendo ad afferrarlo poco prima che il suo debole corpo toccasse terra.

Il suo piede ebbe un impatto talmente forte sulla superficie terrestre che rimase la sua esatta impronta. Non si preoccupò di occultarla, gli umani l'avrebbero sicuramente scambiata per qualche residuo di una remota era.

Jimin scese dalle braccia del maggiore, riprendendo inconsciamente la sua forma angelica.

L'aveva ucciso, l'aveva ucciso, l'aveva ucciso.

«Chi ti credi essere?» Sbottò il demone ferocemente mentre si rialzava. «Credi di detenere qualche potere su di me?» Si avvicinò pericolosamente all'angelo dimenticandosi dei confini prestabiliti e lo spinse bruscamente. «Sai cosa? Sei stato e rimarrai solo un trofeo, il migliore ma un trofeo. Disprezzo la tua natura pura e genuina. Disprezzo il tuo aspetto.»

But you don't want me to see nobody else,
And I don't want you to see nobody.❞

Il suo prezioso angelo. Come sarebbe riuscito ad allontanarsene? La sua luce in quelle tenebre.

«Ti ho semplicemente tentato perché mi liberassi della tua presenza ingombrante. Ogni singola sfida, ogni singola parola o azione è stata studiata. Sei stato interessante finché non ti ho ottenuto. Quando ti sei abbandonato a me, è stato il momento in cui ho perso del tutto il mio interesse. Lo comprendi?» Lo spinse ancora una volta, ma Jimin non oppose alcuna resistenza. «Cazzo, reagisci! Sei stato manovrato!»

Even though you ain't mine, I promise the way we fight make me honestly feel like we just in love.❞

Erano così complessi. Amarsi li avrebbe mandati di matto.

I know we be so complicated.
Lovin' you sometimes drive me crazy.

Jimin rimase fermo ad incassare i colpi.

«Ti disprezzo, Jimin-ah.» Lo attirò a sè facendo scontrare le loro labbra.

I wanna kiss you, don't wanna miss you.
But I can't be with you 'cause I got issues.

운명;; Ÿööńṃïń.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora