鼓動.

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鼓動: Battito.

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I'm dreaming
With a fluttering heart.

«Cosa intendi dire?»
Domandò gentilmente continuando ad accarezzargli la nuca.

«Intendo dire che sto riscontrando in me atteggiamenti mondani.»

La mano di Seokjin si bloccò improvvisamente scossa da tale affermazione.
«Jimin..» Sospirò. «Sai perché sono imprigionato qui, non è così?»

Jimin si limitò ad annuire.

«Ho assunto atteggiamenti non giustificabili. Ho bramato oggetti che non rientravano in ciò che mi era destinato dalla nascita. Insomma, avevo perso tutto ciò che mi permetteva di essere etichettato come angelo..»

Seokjin sospirò non volendo ricordare l'oscuro passato che appesantiva ormai le sue spalle.
«Non devi finire per alcuna ragione qui, Jimin. Non lo meriti. Perciò, sta' attento. Alza la guardia.»

Jimin sollevò il capo dalle gambe del suo hyung voltandosi verso di lui nella speranza di scorgere una qualche emozione.
«Mi racconterai un giorno cosa ti è realmente accaduto, hyung?»

«Un giorno.» Gli rivolse un ultimo sorriso prima di svanire fra la nebbia.

Jimin cercò di afferrarlo prima che potesse svanire, ma fu del tutto inutile.

Non era ancora abituato ai loro brevi incontri.

Come aveva incontrato lo hyung?
Era stato lui ad accudirlo fin da quando era piccolo.

Ma un giorno svanì improvvisamente dopo aver innescato l'ira divina.

Venirlo a trovare era altrettanto proibito, per questo Jin si assicurava che i loro incontri fossero di breve durata. Tuttavia, privarsi totalmente della sua presenza sarebbe stato infinitamente doloroso per Jimin.

E così, il demone aveva avuto ragione. Anche gli angeli non erano del tutto impassibili.

[• • •]

Passarono un paio di giorni, ed il fatto che il demone non avesse tentato alcun umano insospettì talmente tanto Jimin che non vide l'ora di affrontarlo.

Così, l'angelo scese in terra assicurandosi di nascondersi nel retro di un vicolo prima di assumere sembianze umane.

«Ancora con questo color carota?» Familiare.
Tuttavia, Jimin si domandò se ciò non fosse dettato dalla sua incapacità nel trasformarsi. «Credo proprio di necessitare lezioni private a riguardo.»

Si passò una mano fra i capelli e questi si tinsero di un biondo platino.
«Va decisamente meglio.» Sorrise soddisfatto.

Dopodiché si avviò lungo una delle strade ormai a sè familiari, conducente alla Seoul Art Academy.

La scuola frequentata dai suoi umani, Kim Taehyung e Jeon Jungkook.

Ora, era vero che un angelo non doveva esprimere alcun tipo di preferenze ma, non riusciva a negare il fatto che sperasse vivamente che Jungkook e Taehyung finissero insieme.
Perciò, ogni tanto si ritrovava ad osservarli facendo il tifo da lontano.

E questa volta sarebbe stata come le altre, se non si fosse sentito improvvisamente attirato dal polso.

Sentì il proprio corpo scontrarsi contro quello del demente che aveva osato sfiorarlo. Apparentemente, era stato poggiato contro il muro per tutto quel tempo. Eppure, Jimin non aveva percepito alcuna presenza poco prima di allora.
Come aveva fatto un umano a sfuggire ai suoi sensi acuti?

Il suo primo istinto fu quello di attaccare.

Ma Jimin non era un angelo. O perlomeno, non in quel frangente d'istante. Era un umano e avrebbe dovuto comportarsi da tale.

E quindi optò per il piano B. Quello più banale.

Gridare.

Strilla, Jimin.

Ma il suo rapitore pensò bene di tappargli la bocca con la mano ancor prima che potesse fuoriuscire un suono da essa.

A quel punto, Jimin si ritrovò senza alcuna alternativa.

Povero l'umano che aveva osato sfidarlo.

Inclinò la testa di lato sospirando per poi voltarsi di scatto pronto a sferrare un colpo.

Tuttavia, la mano di Jimin si bloccò a pochi centimetri dal suo viso sgranando gli occhi.

I'm looking at you
With a pounding heart, without knowing.

Il menta avvolse un braccio intorno alla sua vita attirandolo con un gesto veloce a sé.
Così, il viso di Jimin si ritrovò a pochi centimetri dal suo.

Il maggiore abbassò il volto e Jimin per la prima volta in millenni credette che il suo cuore avesse ripreso a battere.

Heartbeat heartbeat
Speeding Up.

Le labbra del menta sfiorarono lievemente il suo orecchio mentre quest'ultimo gli sussurrò : «È ironico come tu finisca con l'essere sempre intrappolato con me.»

Heartbeat heartbeat
It's slowly getting louder.

운명;; Ÿööńṃïń.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora