Harry
Mi spingo con un piede sul pavimento, così da far leva sulle ruote di questa sedia e arrivare fino davanti alla grande vetrata che dà sulla città. Non c'è niente di diverso da ieri, e nemmeno dall'altro ieri, o rispetto alla settimana scorsa; questo se parlo di tutto ciò che appare all'esterno. La città è la stessa, le persone anche, ma dentro siamo tutti cambiati - io per primo - e nell'ultima settimana qualcos'altro è cambiato. L'aria che respiro è fatta di confetti, fiori, preparativi e tanti, bianchi e infiniti abiti da sposa.
Chloe e sua sorella non parlano d'altro da quando Zayn ha chiesto a Rebekah di sposarlo, e io mi ritrovo sommerso da tutte quelle chiacchiere, e riviste di abiti da sposa, che non fanno che aumentare la pressione che sentivo fino a che Zayn non prendesse un'altra iniziativa delle sue.
«Si può?» Mi volto di scatto verso la porta d'ingresso del mio ufficio dopo aver sentito una voce che non mi aspettavo di sentire.
«Certo che sì, entra», le dico alzandomi dalla sedia per andarle incontro.
Ha un sorriso che ti entra nel cuore anche se non vuoi e capisco che chiunque resti in sua compagnia non possa fare altro che innamorarsene. Io non ho fatto eccezione, ed è per questo che sono così in ansia per lei.
«Ho disturbato i tuoi pensieri?», mi domanda dopo avermi visto fissare il vuoto dalla vetrata.
«Tranquilla, i miei pensieri sono già disturbati per conto loro, Grace». Sono ad un passo da lei quando la stringo tra le braccia perché sono giorni che non riesco a vederla. «Che ci fai da queste parti? Non dovresti essere a scuola?» le chiedo sciogliendo l'abbraccio.
«I tuoi pensieri sono davvero preoccupanti, fratello...» mi dice osservandomi con aria divertita e io aggrotto le sopracciglia tentando di capire la sua frase, che però si affretta a spiegarmi, dopo aver notato la mia espressione confusa, «sono le quattro del pomeriggio, Harry. Dove hai la testa?» dice ridendo.
Già, lo so io dove ho la testa e non riesco a rimettere insieme i pezzi, o meglio, saprei rimetterli insieme, ma mi sembra sempre il momento sbagliato per farlo.
«Forse sto lavorando troppo». Stare all'ottantasettesimo piano non ha molti vantaggi, stavo molto meglio quando ero al ventiquattresimo, ma questa è una delle cose che sono cambiate e non posso tornare indietro, non dopo che papà mi ha dato la sua fiducia.
«Hai parlato con Niall?» mi domanda cogliendomi alla sprovvista.
Le volto le spalle e torno vicino alla mia sedia mentre la sento avvicinarsi.
«Sei venuta qui per parlare di lui?», le domando senza nemmeno guardarla in faccia perché so che se la guardassi negli occhi cederei a qualunque sua richiesta.
«Mi ha detto che non vi sentite da almeno due settimane, Harry, perché non lo chiami?» Grace si posiziona tra me e la vetrata, così non ho più scampo. Abbasso lo sguardo e vedo i suoi occhi tanto simili ai miei, e non posso evitare di sorridere.
«Sei uscita con lui?» Per favore dì di no...
«Harry, io e Niall ci stiamo conoscendo, e se ti può far sentire meglio posso assicurarti che io e lui non siamo stati a letto insieme...»
«Grace! Ti prego!» Non voglio pensare a lei in questo modo, ma la cosa sembra divertirla parecchio perché la sua risata riesce a riempire tutta la stanza.
«Voglio solo che tu non perda un amico a causa di una stronzata che ti sei messo in testa. Parla con lui, Harry, so che gli manchi». A dire la verità manca anche a me e vorrei essere una persona diversa, prenderla più alla leggera, ma non ne sono capace. Specialmente da quando Grace è entrata a far parte della mia vita e sento un enorme peso sulle spalle.
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Their Stories || H.S. || The Beginning
FanfictionAttenzione! Si consiglia la lettura solo dopo aver letto "The beginning" per evitare spoiler. Approfondimenti, momenti inediti, restroscena e spin-off, in questo libro troverete tutto quello che ancora non sapete su Harry, Chloe e tutti gli altri pr...