36 - Harry & Chloe - Confused thoughts

1.7K 102 135
                                    

Oggi doppio aggiornamento
Arriva tra pochi minuti anche la seconda parte
Intanto buona lettura 😍

~~~~~~~~~~~~~~

Harry

È stata una giornata difficile sotto ogni punto di vista: lo sguardo di rimprovero di Jordan è stata una costante di cui avrei fatto volentieri a meno, la riunione ha fatto alzare il mio livello di stress, e quel pensiero martellante sembra aver scavato una voragine nella mia testa, facendo in modo che io non possa pensare ad altro.

Ancora non riesco a credere di essere stato così stupido, di aver fatto un'enorme cazzata, e ammetto che me la sto facendo sotto al pensiero di dover affrontare Chloe.

Ho rimandato il più a lungo possibile il mio rientro a casa, stasera, ma non posso nascondermi dietro a questa scrivania per sempre. Sospiro amareggiato e mi alzo in piedi dopo aver spento il computer; raccolgo i fogli sparsi sulla scrivania, lo faccio lentamente, li ammucchio in un angolo, poi sistemo la sedia, recupero portafoglio e chiavi di casa dal primo cassetto, infine vado verso l'uscita del mio ufficio, spengo le luci e resto immobile e in silenzio, al buio, per qualche secondo, come se così facendo riuscissi a raccogliere il coraggio di cui ho bisogno per poter guardare negli occhi Chloe e dirle la verità.

Credevo di aver superato tutto: la perdita di mia madre, l'arrivo di mia sorella, mio padre che sembra essere sempre più perso ad ogni giorno che passa, le responsabilità sempre più grosse che gravano sulle mie spalle al lavoro, tutte cose che sembravano diventare più gestibili, e invece mi sono ritrovato con un carico troppo pesante da portare e, senza nemmeno rendermene conto, ad un certo punto si è rotto qualcosa e sono crollato, finendo sotto tutto quel peso.

Non avrei dovuto bere così tanto quella sera, non avrei nemmeno dovuto essere lì, e non avrei dovuto lasciarmi andare... Non avrei dovuto fare tante cose, invece le ho fatte, e ora devo aprire questa dannata porta per tornare a casa e guardarla negli occhi mentre la distruggo.

Inspiro profondamente, poi esco, cammino lentamente lungo il corridoio: sono andati già tutti a casa, l'ufficio di Dylan è al buio, la scrivania di Rebekah è vuota, ma poi penso che oggi non è nemmeno venuta al lavoro perché ha passato la giornata a casa con sua sorella, per organizzare il matrimonio.

«Cazzo!» impreco a bassa voce, mentre premo il pulsante dell'ascensore, quando penso che il mio, di matrimonio, potrebbe andare a farsi fottere, e quasi certamente succederà, perché sono un idiota.

Arrivo in fretta ai parcheggi, raggiungo la macchina e metto in moto: devo farlo, devo dirglielo, è questo che penso durante il tragitto che mi porta a casa, forse, se continuo a ripeterlo, mi convinco a farlo, forse riesco a mettere da parte la paura, forse posso guardarla negli occhi e dirle che stronzo che sono...

Ma chi voglio prendere per il culo? Non riuscirò mai a guardarla negli occhi e spezzarle il cuore; se apro bocca, non sarà solo il suo cuore a distruggersi, la perderò, rovinerò tutto, mi lascerà, e non avrò nemmeno il diritto di chiederle di restare, con che coraggio potrei farlo? Con quale coraggio posso dirglielo pensando alle conseguenze?

Già... Le conseguenze...

Sospiro di nuovo, non faccio altro da giorni, spengo il motore dell'auto quando parcheggio davanti a casa, poi scendo e mi dirigo verso l'ingresso dopo aver rimesso la maschera d'indifferenza che cerco di tenere su per non cedere, ma quando entro in casa resto a dir poco sorpreso: lei non c'è.

«Chloe?» provo a chiamarla dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, ma non risponde. «Chloe?» tento di nuovo, attraversando salotto e cucina, ma niente. «Chloe!?» la richiamo un'ultima volta, alzando la voce, ma l'unica cosa che sento è il silenzio, un silenzio tanto assordante da farmi fischiare le orecchie.

Their Stories || H.S. || The BeginningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora