Harry
Si pensa che la felicità si possa esprimere in grandi gesti, magari qualcosa di eclatante. Io l'ho trovata nelle piccole cose, nei gesti quotidiani. Si riflette nel sorriso di Chloe, che sembra più radiosa ogni giorno.
Da quando siamo tornati da Montréal non ha fatto che sorridere. Abbiamo trascorso giorni tranquilli: sua madre è stata fin troppo premurosa nei miei confronti e suo padre è stato molto più amichevole di quanto mi aspettassi. Insomma, sono entrato a far parte della famiglia Stewart a tutti gli effetti.
Io e Chloe abbiamo parlato di questa gravidanza per una notte intera, ma solo ora sto iniziando a realizzare davvero cosa sta per succedere.
E la cosa inizia a preoccuparmi.
Finché eravamo in Canada sembrava tutto facile, respiravo gioia ovunque, ma qui, a Boston, le cose sembrano assumere un aspetto diverso.
È arrivato il momento di dirlo ad amici e parenti, e non credo di essere pronto.
La piccola bolla in cui tutto sembrava una favola sta per esplodere e so che mi scoppierà in faccia.
Ho avvisato Jordan che oggi sarei uscito prima perché devo accompagnare Chloe a una visita. Mi ha detto che non ci sarebbero stati problemi, che però voleva parlarmi prima di andarmene.
Inspiro a fondo, prima di bussare alla porta del suo ufficio, aspettando di sentire la sua voce.
«Avanti!» Abbasso la maniglia ed entro, mentre mi guarda stranito. «Da quando hai imparato a bussare?»
Scuoto la testa e ruoto gli occhi verso l'alto, mentre lo raggiungo. «Se vuoi torno a essere stronzo, non è un problema, sai?» ribatto divertito, prendendo posto sulla poltroncina girevole davanti alla sua scrivania.
«Perché? C'è stato un periodo in cui non sei stato stronzo? Io non me ne sono accorto» continua sarcastico, sistemandosi contro lo schienale della sua poltrona, mostrandomi un gran sorriso.
«Fottiti, Jordan».
«Più tardi» replica sorridendo. «Adesso vorrei sapere se è tutto okay». La sua espressione si fa più seria.
«Sì, certo che è tutto okay, perché me lo chiedi?» conosco il motivo della sua domanda, ma agisco d'istinto, come ho sempre fatto, cercando di non farlo preoccupare.
«Prima che partissi per Montréal eri sempre nervoso e da quando sei tornato sembri su un altro pianeta. Qualcosa non va con Chloe?»
Sapevo che avrebbe colto ogni variazione del mio umore: mi ha cresciuto lui, come potrebbe essere diversamente?
«Va tutto bene tra me e Chloe».
«Lei sta bene?» domanda più preoccupato.
«Sì che sta bene, Jordan» rispondo sbuffando.
«E allora perché sei così strano? Perché la stai accompagnando a una visita? Hazel ha parlato con lei e non mi dice niente. Se c'è qualcosa che non va io...»
«Chloe è incinta» lo interrompo lasciandolo senza parole.
Mi guarda come se non avesse capito, come se avessi detto una cosa assurda. Non sbatte le palpebre, ha le labbra socchiuse, rimasto nella stessa posizione di pochi secondi fa quando stava parlando, come se l'avessi congelato nel tempo. Non so neanche se stia respirando.
«Sono io quello che dovrebbe essere terrorizzato» lo prendo in giro, e finalmente si riprende.
«Incinta?» ripete, con un tono incredulo.
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Their Stories || H.S. || The Beginning
FanfictionAttenzione! Si consiglia la lettura solo dopo aver letto "The beginning" per evitare spoiler. Approfondimenti, momenti inediti, restroscena e spin-off, in questo libro troverete tutto quello che ancora non sapete su Harry, Chloe e tutti gli altri pr...