La mattina, come mio solito, mi sveglio presto.
Mi stiracchio e un leggero sbuffo esce dalle mie labbra, poi mi alzo e mi affaccio alla finestra lasciandomi illuminare il viso dai primi raggi di sole. Sorrido e mi dirigo in cucina, sorprendendo Sandro con il naso ficcato nel frigorifero. "Buongiorno!" mormoro con voce ancora impastata dal sonno.Sobbalza, spaventato dalla mia entrata "Fortunatamente non soffro di tachicardia" ridacchia, girandosi verso di me "Non ti avevo sentita entrare, buongiorno" aggiunge in seguito. Mi vado a sedere su uno dei sgabelli vicino al tavolino e Sandro prende nuovamente parola "Non c'è niente per la colazione, andiamo a farla al bar e poi magari andiamo a fare la spesa insieme?" Annuisco "Mi vado a vestire, dammi cinque minuti" scendo dallo sgabello e torno in camera; indosso un paio di jeans e una maglietta giallo canarino, il mio colore preferito. Prendo le converse gialle dalla valigia e mi reco in bagno per darmi una sciacquata veloce al viso ed una spazzolata ai denti. Qualche minuto dopo esco dal bagno "Pronta" dico con un tono di dove alto per farmi sentire da Sandro, mentre ancora mi sto allacciando le scarpe. "Andiamo" dice lui prendendo le chiavi che intuisco siano della sua macchina.
Mi porta prima a fare colazione, parliamo molto e lo riesco finalmente a conoscere meglio. "Come mai hai deciso di trasferirti a Roma?" chiede lui bevendo un sorso di cappuccino "Fin da quando sono piccola il mio sogno è trasferirmi qui, forse dovuto anche all'influenza di mio padre che è italiano ed ha vissuto qua da ragazzo." in seguito aggiungo "Per ora voglio cercare un lavoro per mantenermi e iniziare l'Università, poi il resto si vedrà."
Parliamo ancora un po', scopro che anche lui va ancora all'Università, studia alla facoltà di architettura, e per mantenersi lavora in un negozio al centro come commesso.
Finiamo di fare colazione e da gentil uomo paga lui il conto, anche se più volte ho provato a dissuaderlo. Indossiamo i giacchetti, usciamo dal bar e ci rechiamo al supermercato.
Compriamo un po' di tutto dalla pasta, alle verdure e ai mille dolci e schifezze. Mentre saliamo in macchina per tornare a casa il telefono mi vibra e lo tiro fuori dalla tasca, è Emily, la mia amica delle scuole superiori"Ei love, non ti sei fatta sentire, come va?" dice il messaggio
"Scusami, hai ragione, mi farò perdonare😝😝qui tutto bene, oggi finalmente dovrebbero arrivare i scatoloni con tutta la mia roba, lì come va?" digito velocemente sulla tastiera e poi ripongo il telefono in tasca, intimata dalla voce di Sandro.
"Scusa, ripeti" dico non avendo sentito nessuna parola, troppo distratta a scrivere il messaggio.
"Dicevo, c'è un camion con due ragazzi che stanno portando giù dei scatoloni, deve essere la tua roba" ripete lui parcheggiando.
Mi affaccio fuori dal finestrino "penso proprio di si" dico piano e scendo dalla macchina, sorridente.
Mi avvicino ai ragazzi "Salve, sono Janet Martini la proprietaria di queste cose"
Rispondono "I scatoloni sono finiti signorina, l'aiutiamo a portarli su?" Li ringrazio molto e portano su quella decina di scatoloni, poi li pago e se ne vanno.
"Ti aiuto a dare una sistemata?" dice Sandro poggiandosi contro lo stipite della porta della mia cameretta; mi giro verso di lui
"Se non è un disturbo, si, grazie" si siede vicino a me a terra ed apriamo un primo scatolone, sistemiamo le cose silenziosamente, giusto ogni tanto prende parole per chiedermi dove sistemare alcuni oggetti.
"Carine" lo sento ridacchiare ad un certo punto, mi giro verso di lui e strabuzzo gli occhi diventando tutta rossa, rossa come le mutande di pizzo che tiene in mano "Oh" riesco a dire solamente, strappandogli dalle mani il mio intimo "per oggi va bene così, continuiamo domani" quasi lo caccio dalla mia stanza, imbarazzata; continua a ridere "Dai non ti preoccupare, pensi che non ne abbia mai viste un paio?" io ancora paonazza, rispondo che non è la stessa cosa. Lui quasi cerca di rassicurarmi e poi, notando l'ora sul suo telefono, decide di andare a cucinare qualcosa per noi e per Alessio che dovrebbe rientrare a momenti.
❤️in copertina c'è una foto di Sandro❤️
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Un'americana in Italia.
ChickLit"Il modo migliore per cercare di capire il mondo è vederlo dal maggior numero di angolazioni possibili"