Capitolo cinque

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"Cosa-" prendo coraggio "Cosa stai facendo?" dico nell'imbarazzo più totale. "Prendo il deodorante" afferma lui con un sorriso divertito sulle labbra, si avvicina ancora di più a me e afferra la boccetta del deodorante dietro. "Odioso, odioso, odioso" continuo a ripetere dentro di me, che arrogante, ma chi si crede di essere? Spruzza il deodorante sotto le ascelle mentre continua a guardarmi "Hai intenzione di uscire o..?" Ancora su tutte le furie non dico nulla ed esco dal bagno, afferrando il telefono sul lavandino. Vado in camera e mi butto a letto ripensando a quello stupido di Sandro, non lo sopporto davvero.

***

Il giorno seguente.
Mi alzo dal letto presto, oggi voglio segnarmi all'Università ma la vedo dura in quanto non so ancora che facoltà prendere. Scendo dal letto e infilo ai piedi le mie pantofole pelose, mi affaccio alla finestra, oggi è una brutta giornata, piove a dirotto. Esco dalla stanza e mi dirigo in cucina, mi sono svegliata con una fame da lupi. "Buongiorno" saluto Marco "oggi non hai lezione?" "No" risponde lui "oggi giorno libero"; Marco è l'unico che non lavora e si dedica solo all'Università, le diverse spese dalla casa, della macchina e dei libri sono mantenute dal padre.

"Hai fame? Sto preparando dei pancake e il caffè" "Sì, tantissima" dico iniziando ad apparecchiare la tavola per noi due. "Oggi tu devi fare qualcosa?" divide la roba nei piatti "Niente di particolare, devo scegliere la facoltà da prendere, massimo la prossima settimana vorrei iniziare" "Se vuoi ti dò una mano, io sono un campione in queste cose, è la terza facoltà che cambio" ride, lo ringrazio e poi mangiamo silenziosamente. Propongo di lavare i piatti, di solito quando spazzo, spolvero o comunque mi occupo di qualche faccenda di casa, metto della musica di sottofondo, mi aiuta, e questa volta non è da meno. Marco è andato a farsi una doccia ed io decido di dare sfogo a tutta me stessa, ballando e sculettando per la cucina neanche fossi Elettra Lamborghini. All'improvviso, dopo qualche minuto di performance, sento qualcuno dire "Mi piacerebbe più spesso svegliarmi con questi balletti la mattina" lo sconosciuto ride, poi mi volto verso la voce senza volto, e ti pareva se non doveva proprio essere lui? "Sandro, io pensavo.. tu non stavi a lezione?" dico spegnendo velocemente la musica, "Stavo al bar qui vicino a fare colazione con un paio di amici, sono ritornato per prendere il computer e poi andare a lezione ma il suono di una voce stonata, la tua, mi ha attirato in cucina".

Divento rossa dalla rabbia, l'imbarazzo passa in secondo piano "Non sono stonata!" dico stringendo le braccia al petto, imbronciandomi "Oh sì che lo sei" ribatte lui prendendosi gioco di me "Beh scusa se non sono tutti dei bravi e sexy cantanti o musicisti come te!" dico ma subito dopo mi pento delle mie parole "È qui che ti sbagli" si abbassa alla mia altezza, facendo quasi sfiorare i nostri nasi "Ci sono dei bravi cantanti e musicisti come me, anche di migliori, ma sexy come me, nah, di quelli non ce ne sono" sorride lateralmente, tirandosi su "Buona giornata, tesoro" dice e non mi lascia neanche il tempo di ribattere che se ne va.

"Dio quanto è arrogante? Ci sono ragazzi molto ma molto meglio di lui, pft" mento a me stessa. Finisco di asciugare i piatti e mi dirigo in camera per mettermi una tuta e togliermi il pigiama, oggi devo stare tutto il giorno a casa quindi neanche mi preoccupo di farmi bella. Prendo il mio laptop e vado in salone dove mi sta già aspettando Marco "Iniziamo?" dice lui sorridente "Sì" e mi siedo sul divano accanto a lui. "Hai già in mente qualcosa?" "Assolutamente no" dico quasi disperata, raccogliendo i capelli in uno chignon disordinato.

❤️in copertina c'è una foto di Marco❤️

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