curva

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Non ho da dire altro. Dopo finirò anche io. Potrei dire che è diverso da come me lo immaginavo. Potrei avere un immagine migliore. Non mi importa più del fallimento. Non si ritorna nel punto esatto. Ti accarezzo i capelli castani. Siamo qui e sappiamo quale sia la cosa migliore. Abbiamo tracciato una linea sulla sabbia. Non abbiamo voglia di ripensare ad altro che alla curva fragile dei corpi. Ci abbracciamo sentendo la tenerezza. I giorni si spendono piano. Come il colore rosso del giorno. Abbiamo la pelle del colore bruciato. Nel paese non esiste nulla se non le nostre solitudini. La nostra rivoluzione è più fragile del naufragio dove sono nascosti i nostri destini. Possiamo conoscere i nostri sogni per scordarci i cieli vuoti. Possiamo andare avanti ma saremo sempre ancorati al niente.

Ogni volta abbiamo paura di parlarne. Abbiamo abbassato i toni fino a non saperci ascoltare. Adesso ho la tua bocca per dire. Abbiamo sussurri e ogni giorno dobbiamo imparare a scarnificare un sorriso. Non abbiamo voglia che di ascoltare le nostre immagini. Anche tu hai chiuso il cerchio delle raccomandazioni in una idea di difesa. Non so che fare per rilanciare un attacco. E ci vediamo di nuovo anche se in un inganno. È solo un modo dire. Porremmo continuare la tecnica all'infinito. Potremmo lasciare sostare la vita scegliendo il modo più indolore per non cedere alla follia. Dicembre ama i tramonti ma le giornate non sanno invecchiare. Rimane una notte che sale piano prima dei sogni. Appena dietro la parsimonia dei ricordi. Dietro gli spiragli di luce. Il palazzo è rimasto vuoto e non c'è nessuno da richiamare. Il fuoco non serve.

Qualcosa deve essere andato storto. Scende trafelato. Il Freddo ha gli occhi dissestati, sembra ingannato da una prospettiva nuova. Non parla. Non dice. Roberto si regge la spalla. Si vede il sangue sgorgare a piccoli fiotti. Troppo rosso. Gli occhi sbarrati. Non dice nulla. Ma lo vedo stravolto, ansimante a vuoto. Un sistema sbiellato. Si sistemano in macchina come possono, in uno sforzo sovrumano. Hanno dovuto eseguire un regolamento di conti. Salgono in auto. Non dicono niente. Gli occhi contratti. Gli sguardi divisi. Uno si sistema davanti. Uno dietro accanto al buon Fabrizio. Roberto annuisce ma ha l'aspetto di un morto. Cosa è successo, chiedo. Cosa è avvenuto. Non mi rispondono, mi dicono di mettere in moto. Accelero subito. Strattono le marce. Maledico il tempo. Il rischio è una tentazione troppo forte. Vado veloce come un matto. Il cielo sembra un incastro di cenere e rimpianto. Non mi dicono nulla. Li vedo silenziosi assenti. All'improvviso il tempo cambia. Comincio a sentire freddo. Le nuvole coprono gli spazi. Ci fermiamo al parcheggio in fondo allo stradone. La Caserma militare è vuota. Un tempo brulicava di attività. Oggi sembra tutto morto. La luce acceca nell'oscurità. Roberto è pallido, esangue. Sembra naufragare nei suoi spazi. Annegare nella sua oscurità. Scendiamo di macchina. Io lascio la giacca. mi cambio la camicia. Prendiamo direzioni diverse a piedi. Tutti e quattro ci separiamo dal rischio. Giovanni assieme al Freddo. Naufragano insieme nell'oscurità. Io da una parte. Fabrizio dall'altra. Andiamo via ingoiati dai pensieri. Difficile frega gli dei.

Daniela mi scompiglia i capelli. È un gesto di intesa sommessa, fatto così, senza attenzioni. Camminiamo, senza fretta, non abbiamo voglia di parlare. Non so cosa dire. Sfioro per caso i seni leggeri. Non ho voglia di pensare ad altro che alla sua presenza. Ho ancora negli occhi lo sguardo distrutto di Giovanni. La carne disfatta. Dove saranno ora? Quando ci ritroveremo. Non so immaginare. Mi sento strappato. Non ho lacrime nemmeno per piangere. Forse dovremmo pensare che siamo qui per raccontarci. Per cercare di seguire le nostre debolezze. Lei non sembra giudicare. Capisce che qualcosa non ha funzionato. Ma  a questo giro non sarà infermiera di nessuno. Non ci saranno buoni o cattivi. 

- Qualcosa di buono ci dovrebbe anche essere. dovresti essere felice. In fondo sarebbe potuta andare peggio. - dice.

- L'importante è resistere, il resto conta poco.

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