Mi ritrovo in questo paesello del cazzo. Questo paese assurdo. Ma cambierà qualcosa. O non cambierà niente. Non conosco nessuno. Tutti noi siamo andati via da Ostia. Abbiamo raggiunto località diverse. CI siamo lasciati senza ritrovarsi. Non abbiamo niente da dirci. Io non so nemmeno dove sono. Mi sembra di impazzire. SOno stanco di questa situazione. Non credo combinerò mai niente qui. Non ci farò niente. Un giorno sarò niente. In fondo andrà così. In fondo non potrà andare che così. Rimango a. pensare a dire che devo fare ciò che mi piace fare. Penso che in fondo va bene così.- Cosa facciamo adesso.
- Adesso rimediamo un pò di soldi. Non abbiamo da fare altro.
- E come facciamo.
- Facciamo come sempre. Non sappiamo fare altro in fondo.
Farebbe comodo dimenticare. Farebbe comodo non sapere. Rimango freddo. Osservo la macchina della polizia. Osservo la macchina che si allontana. Sono scappato. Ma non sono scappato un cazzo. Non ho voglia di pensare. Di dire che in fondo avrei voglia solo di dormire. Entro in un locale. Nessuno sembra fare caso ai miei discorsi. Nessuno sembra voler dire altro. Nessuno sembra guardare a me. Non sembro pensare che in fondo potrebbe andare meglio. Mi accendo una sigaretta. Penso che in fondo questa situazione non porterà a niente. Immagino allora che potrebbe andare meglio. Guardo la ragazza che continua a fissarmi. Accenna un piccolo passo. Si muove a piccoli passi.
Rimango così. Penso che poi non mi rimarrà molto da fare. Bello pensare di poter cambiare. Di poter avere qualcosa di diverso. Ma di diverso non avremo niente. Niente dal dolore che vestiamo. Riesco a malapena a pensare Per la stanchezza che mi assale. Per la dura ironia della notte che mi pervade. Come ci fosse qualcosa che potesse sinceramente cambiare. Vado al bar mi sento osservato. In fondo non ho da chiedere niente. La ragazza mi rivolge occhiate strane come se fossi di troppo. come se non ci fosse niente da vivere. In fondo è andata così. in fondo ci siamo rilassati in questo. In fondo siamo a ripetere solite frasi. Siamo a dire le solite cose. In fondo il cielo non ci appartiene. forse respirano anche le cose. Anche le cose hanno un'anima come noi. E come noi respirano la notte. Non riesco a ricordare niente che non sia sempre la solita cosa. un bel giorno un giorno altro. faccio fatica a ricordare le cose. Mi siedo un secondo. Mi accendo una sigaretta. Non credevo che avrei avuto paura.
Mi avvicino. Entro nel negozio che avevo deciso. Ho deciso di non dare peso alle cose. Di non dare peso ai comportamenti. Un giorno o l'altro riuscirò a dire che non ho buttato via la vita. Ma in fondo non ho butto via niente. Non voglio sentire questi cieli bianchi: questi sogni depressi che mi devastano il cuore e i pensieri. Entro e la signorina mi accoglie con un sorriso inquietante. vorrei schiacciare sentire il suono acre della notte. Le accompagno la Beretta lungo le narici. vedo la sua espressione sconvolta. Non ho perdio per gli altri. Nessuno ha avuto pietà per me. Sento la fatica risalire dalle viscere. Maggio perso e insignificante. Dove ho messo la forza. Dove ho messo i sentimenti. La ragazza del negozio mi dà l'incasso. Mi dà tutti i soldi e non chiede perdono per tutto il tempo che ho perso a morire piano e ad arrivare a questo punto. Sento il suono freddo del caricatore. Lei ha uno sguardo di terrore ma non è il terrore che cerco. Non è la paura. Non è la voglia di rivalsa. No cerco solo denaro. Del resto non mi interessa.
Nel frattempo non riesco a smuovere la nera e metallica pena che mi avvolge. Sono nel locale sepolto dai suoni. Non sento niente. I suoni mi avvolgono e mi devastano. mi segnano e mi riprendono senza che riesca a trovare niente. Il cielo sembra una scimitarra. Io sono indignato. Intombato. La cocaina è salita veloce. Adesso sto meglio. ma non credevo che sarebbe andata così. La Beretta la accarezzo accanto a me. In fondo è una giornata lugubre. Il cielo è piovigginoso e non riesco ad articolare i pensieri. Senza avere altro che un sogno. In fondo rotolo fino in fondo al mio funerale. si accumulano stati di foglie lungo la pineta. Davvero non conosco un cazzo di nessuno qua dentro. Davvero non so bene cosa fare.