"Cazzo sei un deficente!" urlo scocciata in faccia a Luke che con una scrollata di spalle crede di risolvere la cosa.
Quell'intelligente di mio fratello ha avuto la splendida idea di rovesciare la bottiglia di coca cola sui volantini che mi aveva consegnato la preside.
"Scusa Gin non l'ho fatto apposta"
"No scusa niente, sei un cretino del cazzo."Vedo il suo piccolo viso arrossire e i suoi occhi diventare leggermente lucidi.
"Gin ti ho chiesto solo scusa, stai tranquilla"La sua piccola voce tremola mi dovrebbe far calmare ma quelle parole mi fanno solo innervosire.
"È questo il problema Luke, hai chiesto solo scusa. Cazzo fai sempre così, fai disastri su disastri e tanto c'è Gin che ripara, c'è Gin che pulisce, c'è Gin che mette apposto!"
Mi avvicino a lui puntandogli un dito contro.
"Fai sempre così tanto Kaily non ti dice mai un cazzo, il principino della casa non bisogna mai insultarlo perché lui non si sa relazione e bla bla!"E con queste parole vedo la sua figura sfrecciare via per il corridoi, con i singhiozzi che rimbombano per la casa e la mia coscienza che mi sta uccidendo.
"Cazzo" impreco dando un calcio al tavolino di legno.
Voglio bene a Luke, anche se in questi anni non ho mai avuto modo di conoscerlo bene.
Si okay è mio fratello ma con tutto quello che è successo in famiglia io sono sempre stata chiusa nel mio mondo e lui nel suo.
Ha i suoi problemi a relazionarsi perché nella sua vita non ha mai avuto modo di imparare cosa voglia dire l'educazione, il rispetto, la pazienza, il dovere ecc..
Ha solo fatto tante cose senza mai nessuno che gli spiegasse se quello fosse il modo giusto di farle."Ciao Ginevra, giornata dura?" la voce di Kalily mi riporta alla realtà.
I suoi capelli biondi lucenti, come quelli di mia madre, sono sciolti sulle spalle e indossa una fascia per tenere a bada i ciuffi ribelli.
"No, ma Luke ne ha fatta un'altra delle sue"
"Cioè cosa ha fatto?" domanda lei poggiando le buste della spesa sull'isola al centro della cucina.
"Ha rovesciato della coca cola su dei volantini che dovevo spargere per scuola"Lei resta un attimo in silenzio, sbatte qualche volta le palpebre e poi mi guarda.
"T-tu dovevi spargere dei volantini a scuola?"
Lo dice quasi come io non sia capace di dare dei cazzo di foglietti a degli esseri umani.
"Si è la punizione della mia preside""WOO GINEVRA FERMATI, PUNIZIONE? IL TUO PRIMO GIORNO DI SCUOLA?"
Posa le sue mani sul bancone e spalanca gli occhi, come se avessi appena ammesso di aver ucciso un uomo.
"Si quindi?"
"Eh, cioè sarai d'accordo con me che una punizione il primo giorno di scuola non è un bel modo di iniziare l'anno."Cristo sono cinque cazzo di anni che vado al liceo, se non sono mai stata bocciata e non ho mai avuto debiti un motivo ci starà? Cosa si pensa che vado a scuola a scaldare il banco?
"Oddio. Non è questo il punto! Il punto è Luke!"
"No Ginevra il punto non è Luke, sei tu! So già cosa sarà successo con lui, gli avrai urlato in faccia come fai sempre e poi gli avrai detto che è un nulla fecente che è stupido e ha problemi a socializzare. Mi sbaglio?"
Mi guarda con sguardo di sfida e non posso fare altro che stare zitta e abbassare il capo.
"Ecco! Ho ragione, come immaginavo.
Ginevra, se tu continuerai in eterno a rapportati in questo modo con Luke non avrai mai modo di farlo cambiare. Lui non sa cosa deve fare perché Federic non gli h-""Lui non lo nominare" la blocco saettandola con lo sguardo.
"Eh, si okay insomma Luke ha bisogno che tu gli spieghi come si deve comportare, non sa cosa voglia dire fare la cosa giusta o sbagliata.
Non sa come affrontare le conseguenze delle cose che fa, ha un disturbo lo devi aiutare, non opprimere.""E va bene" mi arrendo e mi dirigo in camera di Luke.
Mi dispiace trattarlo in questo modo ma non sopporto il suo modo di fare. Lo so ha un disturbo, è vero ma è difficile per me aiutarlo in questa battaglia, dato che anche io sto combattendo la mia.
Da più di un anno sto cercando di ritornare in superficie dopo tutto il dolore, la rabbia e i maltrattamenti subiti.
Non riesco più ad avere pietà per nessuno, ho solo bisogno di me stessa e basta.Busso un paio di volte alla porta di Luke e senza avere una risposta entro aprendo lentamente la porta.
"Luke?"
"Che vuoi?" sentendo da dove proviene la voce entro definitivamente dentro la stanza e chiudo la porta dietro di me.
Dietro di essa c'è un armadio bianco e indovina indovina dove è Luke."So che sei lì dentro" dico mentre noto le sue pareti troppo spoglie per un ragazzo di dodici anni.
"Okay" dice lui.
"Esci dai"
"Non mi va"
"Sono venuta a chiederti scusa"
"Chiedi sempre e solo scusa"
E questa sua frase mi fa spuntare un sorriso.
"Me lo merito"
"Già"
Senza pensarci due volte vado verso l'armadio e apro lo spertello.
Lo trovo seduto con Rosh in mano.
"Rosh ti va di uscire?"
Luke porta il suo orecchio vicino alla bocca del pupazzo e poi mi guarda.
"Ha detto di sì"
"Allora vieni anche tu con Rosh? Vorrei portarlo a mangiare un gelato"
"Sii!"
Subito il suo piccolo corpicino sbuca fuori dall'armadio e questa sua reazione mi fa immediatamente scoppiare a ridere."Perché ridi Gin?" dice lui mentre si sistema i capelli.
"Perché sei un fottuto furbacchiotto"
"Okay" dice lui non distogliendo gli occhi da me.
"Andiamo a prendere il gelato!"
"Va bene. Intanto mettiti un giubbino, ti aspetto alla porta"Esco dalla sua stanza e con un sorriso da ebete stampato in faccia prendo il portafogli dalla mia stanza.
Afferro il giacchetto che sta sulla sedia e vado alla porta."Quel sorriso?" la voce di Kaily mi fa girare di colpo verso la cucina.
"Quale sorriso?" domando.
"Quello a trentadue denti che hai stampato sul volto"
"Bho, io non ho visto nessun sorriso"
Ribatto sicura ma non so perché la mia risposta le fa spuntare un piccolo ghigno sulle labbra....
🖤

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BOND
Romance«Io non avevo mai odiato nessuno come odiavo lui in quel momento. E non avevo mai amato nessuno come sentivo di amare lui in quell'istante.» Ginevra Milvey è la ragazza più difficile che si possa trovare in giro. Il suo passato è stato una vera e...