Capitolo 8

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"Sono a casaa" urlo a squarcia gola cercando di farmi sentire da qualcuno.

Senza ricevere nessuna risposta, ci riprovo.
"SONO A CAS-" tento di ripetere ma una voce mi blocca.
"ABBIAMO CAPITO GINEVRA, VUOI IL TAPPETO ROSSO?"

Coooosa?

La voce che ho appena sentito non è né quella di Kaily né quella di Luke.
È Tom.
Il mio Tom.

Appena una figura esile entra dentro il salone butto il mio zaino per terra e salto in braccio a mio cugino.

"Wooo" dice lui sforzandosi di tenermi in braccio.
"Gin non pesi più come una volta" dice scherzosamente.

"Lo so maa" tento di dire ma per l'emozione le parole mi muoiono in bocca.
"Ginn" mi abbracccia più forte.
Salto giù e lo guardo bene.
È cresciuto accidenti.

I capelli ricci sono ancora quelli, i suoi occhi celesti sono ancora quelli..
Il mio cuginetto preferito è ancora lui.
È alto più di me giusto di qualche decina di centimento, indossa una felpa gialla e un paio di jeans neri che gli calzano a pennello.
Il viso è ricoperto da qualche lentiggini e se non fosse stato mio cugino mi sarei innamorata all'istante.
Lo so per certo.

"Che cosa ci fai qui?" gli domando ancora fremendo dalla gioia.

"Mi mancavi, sono venuto a trovati, contenta?"
"Non sei qui neanche da sta mattina e già spari cazzate?!" sentenzio incrociando le braccia al petto.
"E va bene, sono qui per l'anniversario.
So quanto sia difficile per te, volevo starti vicino."
I suoi occhi sono ricolmi di sincerità, di bontà.
"Grazie Tom,grazie davvero" dico abbraccandolo di nuovo.
Per quanto sono bassa la mia testa tocca a stento le sue spalle.

O è forse lui troppo alto?

"Allora dove sono tutti?"
"Kaily sarà a lavoro e Luke è dalla psicologa"
"Dalla psicologa?" domanda lui incurvando leggermente il sopracciglio destro.

"Si bhe sai" dico io portando la mano sulla tempia e gesticolando facendogli capire della sua pazzia.
"Dai Ginevra, non essere troppo dura con lui" mi rimprovera dandomi un colpetto sulla spalla.

Forse ha ragione, sono sempre molto distaccata da Luke. Ma cosa devo fare? Fingere che mi vada a genio? Non credo proprio. Fingere di essere la sorellina amorosa e cordiale?
Forse la mia è solo invidia. Invidia che lui abbia avuto un infanzia felice e io invece no.

"Gin, ci sei?" domanda lui mettendomi una mano sulla spalla.
"Ehm?"
"Vuoi parlare?"
"No meglio di no." sentenzio sicura di me.

Invece si Tom. Voglio parlare, voglio dirti tutto.
Voglio dirti quanto sto male da quando sono tornata, la mia vita non è cambiata.
È la solita e noiosa vita.
Forse mi manca essere libera, girare da sola per la città.
Forse no. Non ne ho idea.
Ho solo voglia di qualcosa o qualcuno che mi faccia stare bene. Come stavo tanto tempo fa.

"Ti conosco Gin. Dai siediti e intanto ti preparo un po' di pasta"

Come non detto.

"Allora, inizia da dove vuoi tu" prorompe lui trascinandomi sul divano mentre lui conoscendo a memoria la cucina prende pentole e mestoli.
"Sembri uno strizzacervelli"

Non ricevendo risposta capisco che devo smetterla e iniziare a parlare.

"Mi manca Tom, mi manca davvero molto" dico in tutta sincerità.
"A volte la sogno, altre volte sogno lui.
Il più delle volte lui."

Prendo un bel respiro e so che quando parlo non devo mai aspettarmi qualche risposta da Tom.

"Non so come fare, non so come vivere.
Mi manca averla tra le mie braccia. Mi manca poterle dire quanto le voglio bene. Mi manca.
A volte mi capita di pensare che se non fosse stato per me non sareb-"

"Taci. Quello non lo devi dire." mi blocca lui.
"Non è stata colpa tua, lo sai bene.
Smettila per favore"

Resto in silenzio tentando di assimilare le sue parole, ma come al solito entrano da un orecchio ed escono dall'altro.

"Come vuoi" dico solamente, tentando di essere convincente.

Lo scorgo sbattere una pentola e percepisco che la mia risposta non gli è piaciuta affatto.

"Cambiando argomento.. A scuola ho trovato un ragazzo" accenno prendono fiato.
"Ti sei fidanzata?" il suo sguardo diventa gelido e i suoi occhi celesti mi scrutano malamente.
"Woo calmo, no certo che no. Io che mi fidanzo? Sei impazzito Tom?!"

Detto ciò il suo viso prende una piega più rilassata e lui riprende a cucinare.

"C'è questo ragazzo che il primo giorno di scuola sapeva il mio nome, senza che io lo avessi mai detto a nessuno.." Accenno e notando che non si volta continuo a parlare.
"È molto possessivo e questo come ben sai mi fa infuriare.. Oggi per colpa sua sono finita dalla preside per la seconda volta" affermo giocherellando con l'elastico dei pantaloni.
"Il motivo?" domanda lui bruscamente.

"Eravamo in classe e ha fatto una battuta che mi ha fatto infuriare, mi sono alzata per dargli uno schiaffo ma mi ha bloccata il polso" gli confido massaggiando il punto stretto da Travis, ancora dolorante.
"Poi la preside ci ha obbligati per punizione a pulire la mensa per due settimane.. insieme."
"Quando sono uscita dalle presidenza ero infuriata, lui mia ha seguita e li non ci ho visto più.
Davvero Tom, mi parla come se mi conoscesse da una vita, come se fossimo amici che hanno appena litigato.
Non so cosa voglia da me."

"Ti ricorda lui, non è vero?".
Abbasso il capo sconfitta. Come al solito Tom lo capisce sempre.
"Si."

Non ricevendo risposta decido di continuare a parlargli di lui.
"Poi a mensa un ragazzo ci stava provando con me e gli ho risposto cordialmente, come mio solito.. Da quanto ho potuto capire mi stava per picchiare, ma Travis lo ha bloccato e gli sferrato un gancio in piena faccia"

"Travis è il nostro lui non è vero?"
"Vero"

"Okay credo di poterti dare delle risposte" prorompe Tom sedendosi sull'isolotto al centro della cucina.
"Spara"
"Stagli alla larga."
"C-cosa?"
"Ha capito bene. Li conosco quelli come lui.
Ti ricordi Abram?"

"Oh si certo. Il puttaniere e oscuro ragazzo della tua scuola"
"Brava lui.
Sai che fine ha fatto?"

Scuoto la testa, inconsapevole della risposta.
"È al gabbio.
Si è innamorato di una ragazza, Emily. Già qui c'è qualcosa che non va. Non credi?!"
Mi domanda di nuovo, ma questa volta la so la risposta.
"Abram si innamora? Uno come lui?" sentenzio convinta.

"Ecco. Lei lo ha stregato e per Emily
ha fatto di tutto. Persino uccidere un ragazzo che andava dietro ad Emily da due anni. Ti rendi conto?"
"Uccidere" ripete avvicinandosi leggermente con il busto tentando di farmi percepire meglio quelle parole.

...
♥️

Belllaaa..
Spero che per quei pochi che stanno leggendo la storia, gli stia piacendo.
Se non capite il mistero di Gin, allora sto rusciendo nel mio intento.
Se avete capito cosa nasconde il suo passato allora siete troppo intelligenti per il mio stupido cervelletto.
Con il passare dei capitoli tutto sarà più chiaro.. forse🙈

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 15, 2019 ⏰

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