Capitolo 7

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"Ginevra" continua a chiamarmi facendo voltare la maggior parte dei ragazzi per i corridoi.

Io lo ignoro e continuo a camminare dritta senza sapere bene quale sia la mia direzione.

"Ginevra fermati!" ribatte alzando leggermente la voce ma imperterrita non mi volto.

I suoi gesti, i suoi modi di fare, le sue parole mi mettono timore. Mi ricordano quell'uomo e più gli sto alla larga e meglio è per me.

Quando finalmente spero se ne sia andato una mano mi prende per il polso con presa salda.
"TI HO DETTO FERMATI!"
Gli occhi di Travis si incastrano nei miei e in un istante mi sento circondata, in gabbia.

L'aria inizia a mancare, i suoi occhi sono ricchi di rabbia, ha cambiato colore e noto le vene sulle tempie farsi notare più del solito.
"LASCIAMI CAZZO!" urlo fuori di me.
"Devi voltarti quando ti chiamo" prorompe lui lasciando la presa dal mio braccio.
"Ma ti senti quando parli? Non so neanche chi tu sia! Smettila di comportarti come se ci conoscessimo, non so minimamente chi sei!" sbraito furiosa.

All'istante lascia la presa ma senza distogliere il suo sguardo dal mio, sembra abbia percepito le mie parole.
Sembra che per un istante abbia avuto paura delle mie parole...
Cammina all'indietro fino a scomparire nella folla di persone e nello stesso istante mi riprendo anche io.

Inizio a incammianrmi verso la mensa e mentre cerco di riprendermi vado addosso a qualcuno, qualcuno di troppo alto.
"Ei scusa" dico prima di alzare lo sguardo e scorgere il ragazzo che oggi aveva fatto fermare Travis dall'uccidermi.
"Niente piccola, tranquilla" dice lui stampando un sorriso nel suo volto.

Resto in silenzio ancora scossa per quel nomignolo.

Piccola.
Bha.

"Piacere Liam" precisa lui rompendo lo strano silenzio.
Le sue labbra sono carnose e la sua carnagione scura fa risaltare in qualche modo il colore marrone dei suoi occhi.
"Ginevra" affermo titubante.
"Mi dispiace per quello che ti ha fatto prima Abs in classe, non si rende conto di ciò che fa" replica gesticolando un po' con le mani in aria.

"Abs?" domando non capendo se si sta riferendo a Travis o meno.
"Oh certo haha, tu non sai. Comunque Travis, il biondino che ti ha maltrattato un braccio" ribatte continuando a fissarmi con i suoi occhi marroni.
"Oh"
Il suo sorriso resta inerme sul volto, come se si aspettasse un altra risposta piuttosto che questa.
"Solo -Oh-?"

Come dicevo?!

"Ehm il fatto è che io per puzza so il suo nome e non capisco cosa voglia da me. Tu lo conosci bene?" domando io, mentre il suo sguardo si incupisce, come se avessi fatto la domanda sbagliata.
"Si siamo migliori amici, o almeno per me lo è.
Sicuramente gli ricordi molto una persona..
Se vuoi un consiglio stagli alla larga, sarà meglio per te".
E con queste parole sgattaiola via in mezzo alla folla di ragazzi, inziando a confondersi con la massa.

Ma che problemi hanno le persone di questo posto? Tutti con segreti, persone strane che dal primo giorno si sono appiccicate a me neanche fossi una calamita.
Prima scappo di qui meglio sarà per tutti.

Senza accorgermene sono arrivata in mensa, che come immaginavo è piena zeppa di ragazzi che strillano e fanno baccano.

Solo pensare che per colpa di Travis dovremo lavare questo posto per due settimane, mi fa venir voglia di urlare a squarcia gola.

Scaccio via i pensieri e senza indugiare ancora entro dentro la mensa spalancano entrambe le porte.
Un paio di sguardi si puntano su di me, ma il resto delle persone neanche si accorgono della mia presenza.

Giustamente, aggiungerei.

Cammino a passo lento tentando di non dare nell'occhio ma allo stesso tempo di trovare Logan.

Non so perchè quel ragazzo sia tanto appiccicato a me, ma son sicura che al più presto lo scopriró.

Parli del diavolo...
Spuntano le corna.

"Ei Gin, sei venuta. Non ci avrei mai sperato"
Logan insieme ad altri ragazzi sono seduti in un tavolo rotondo, con davanti dei vassoio.
Gli occhi di tutto il tavolo sono puntati su di me, sembrano non abbiamo mai visto una ragazza.
"Ei" esorto imbarazzata dalla situazione.
"Vuoi sederti con noi?" ribatte Logan.
"No grazie. Vorrei solo prendere la cartina se non ti disturbo"

Nel suo viso scompare il sorriso a trentadue denti e spuntano due occhi delusi, persi.
"Oh certo, tieni" dice porgendomi il pezzo di carta senza neanche guardarmi negli occhi.
"Grazie Logan"

Senza aspettare una sua risposta giro i tacchi e cammino in fretta fuori dalla mensa.

Prima di poter solo pensare di scamparla liscia arriva un fischio da un tavolo, a quanto vedo un tavolo di coglioni.
"Bella bambolina, vieni qui" un ragazzo moro, capelli tirati con il gel, e la giacca della squadra di football mi squadra da capo a piedi prima di dare qualche spallata ai suoi amici.

"Che problema hai?" preciso io con gli occhi chiusi in due piccole fessure.
"Scusa bambola?" continua lui.
"Smettila di chiamarmi così, altrimenti la bambola te la ficco nel culo" sbraito.

Questa mia risposta molto sincera lo lascia a bocca aperta, infatti mentre i suoi amici lo spalleggiano il suo sorriso da imbecille si è trasformato in un ghigno malefico.
"Che cazzo hai detto?" mentre pronuncia queste parole si alza dalla sedia e nello stesso instante sento il cigolio della porta della mensa aprirsi, ma non ci faccio troppo caso.

"Oltre che la bambola nel culo la vuoi anche nelle orecchie? Magari te le sturi"
Detto questo faccio per uscire ma appena mi giro noto Travis che con occhi fulminei mi guarda da capo a piedi e non appena nota il mio sguardo su di lui, lo sposta su ciccio cesso.

Il gorilla gonfiato scatta in un movimento agile verso la mia direzione ma nello stesso istante in cui sto per chiudere gli occhi dal terrore, lo scimmione cade a terra colpito da un montante, ma non so di chi.
Cazzo.

Appena riapro titubante gli occhi noto che la persona in questione è proprio Travis.

"Brais ma che cazzo ti prende? Vuoi menare una ragazza?" degrigna Travis mettendosi a cavalcioni su di lui.
"Hai sentito come cazzo mi ha risposto?"

Gli occhi di tutta la mensa sono puntati su di loro e alcuni su di me. Le poche persone che stanno guardando nella mia direzione hanno un espressione dubbiosa, come se non sanno cosa stia realmente succedendo.

Se sapessi cosa sta succedendo, tranquilli sarei la prima a spiegarvelo.

"No e non mi interessa. Stai attento a ciò che fai, prova un altra volta a parlarle così e saró costretto ad aprirti il cranio in due" ribatte Travis con occhi avvelenati e con le braccia ricolme di vene.

BONDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora