Capitolo 3

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Chi è?
Come fa a conoscermi?
Perché sapeva il mio nome?
Perché non ho reagito bensì sono stata ferma come una statua..

Sono ancora paralizzata davanti alla porta quando la prof esce e mi guarda confusa.
"Ragazza vuoi entrare?" domanda tenendo la porta con la mano.
"Io sono la professoressa Morgan"

I capelli biondi sono raccolti in una crocchia alta e gli occhiali tondi le ricadono sul naso.
Ha una strano vestito lungo a fiori che la fa risultare una vera vecchia.
"Piacere Ginevra Milvey"

Non so perchè ma sono in fissa nel notare i più piccoli particolari delle persone, infatti neanche il tempo di sbattere ciglio che ho subito notato il suo tic nel fare strane smorfie con la bocca.

Le passo davanti ed entro dentro l'aula. Ci sono più o meno venti volti fissi su di me, qualche bisbiglio e poi qualcuno si schiarisce la voce.
"Ehm ti vuoi presentare ai tuoi compagni?"
Sentenzia la professoressa tentando di far cessare le voci della classe.

"Sono Ginevra Milvey, vengo da Nashville e mi dovrete sopportare finchè non avró modo di scappare di nuovo di casa."
Il mio sguardo ricade su qualche compagno della classe che credendosi molto furbo inizia a ridere o a dire qualcosa all'orecchio dell'altro.

"Ehm si okay Ginevra puoi sederti vicino a Logan, il ragazzo al terzo banco"

Faccio come detto dalla professoressa e solo ora noto che il ragazzo vicino al mio posto è lo stesso a cui ho risposto male stamani.

"Oh ancora tu" dice lui mentre io con molta goffaggine scivolo sulla sedia e scaravento la borsa di fianco a me.

"Già, mi dovrai sopportare" rispondo scocciata.
"Finchè non avrai modo di scappare di nuovo di casa, giusto?"
"Che fai ripeti ogni frase che dico?" domando mentre con molta eleganza prendo lo zaino e ne faccio fuoriuscire quaderno e penna.
"Perchè sei scappata?"
Il moretto mi guarda mentre anche lui scivola sulla sua sedia come a maledirsi della domanda appena fatta.

"Perché fai così tante domande?"
"Perchè non rispondi a nessuna di esse?"

Cristo.

"Perché ne avevo voglia."
"Sei scappata perchè ne avevi vogl-?"

Neanche il tempo di finire la frase che il moretto viene zittito dalla professoressa.

"Ginevra e Logan, vi sembra il modo di ascoltare la lezione questo?"
I miei occhi sfrecciano sulla Morgan  che con un gesto veloce porta il dito sulle labbra.

"Ci scusi professoressa Morgan, non succederà più"

"Parla per te" dico a bassa voce ma abbastanza alta per farmi sentire da Logan.
"Cosa?" domanda lui.
"Parla per te. Io non staró zitta perché una vecchia me lo ordina"
"Ma che ragionamento è questo?" domanda lui agrottando la fronte.
"È il mio ragionamento e ho ragione. Come sempre"

"Sentite ragazzi, voi due fuori di qui!"
La Morgan ancora esausta si rigira a guardarci ma sta volta con la mano sinistra ci indica la porta.

"No professoressa la preg-"
"Logan dalla preside, basta"
Mentre Logan continua a frignare io sono già uscita dall'aula e sono certa che dopo questa il moretto non si appiccicherà più.
"CAZZO È TUTTA COLPA TUA!"
"Okay."
"OKAY? DIO GIÀ NON TI SOPPORTO PIÙ CAZZO" Il moretto continua ad agitare le braccia in aria mentre cammina avanti e indietro.

"Ei tranquillo mamma non ti metterà in punizione, ora andiamo in presidenza"

"Te l'hanno mai detto che sei odiosa?" dice lui camminando di fianco a me per il corridoio.
"Si, molte volte"
"Bene." commenta scocciato.

Camminiamo per un paio di minuti fino ad arrivare finalmente in presidenza.

Allungo il braccio per aprire la porta  ma Logan mi blocca subito.
"Problemi?" domando girandomi a guardarlo.
"Si certo, devi prima bussare e aspettare che lei ti apra"
"E perché mai? Non starà mica scopando con uno studente"
Senza esitare ancora, giro la maniglia e spalanco la porta.
"Woo, non si usa più bussare?"
Domanda lei alzando lo sguardo dal pc a noi.
"S-si ec-co cioè, mi scusi.. ehm, noi non-"
"Logan tranquillo scherzavo, entrate pure"

"Ah haha, certo scherzava" sentenzia il moretto asciugandi le goccioline di sudore.

"Ei Ginevra, di nuovo qui"
"Già" dico accomodandomi su una delle due poltrone mentre Logan con sguardo agghiacciante mi fulmina.
"Logan tranquillo, siediti pure"
Il moro fa come dice e affonda nella poltrona marrone.
"Allora cosa è successo?"

Io e Logan ci scambiamo un paio di sguardi, sbuffo e capisco che lui non ha voglia di parlare.

"Eravamo in classe e stavamo semplicemente parlando di quello che la professoressa stava scrivendo alla lavagna e con fare scorbutico ci ha buttati via" dico non distogliendo gli occhi da quelli della preside.

"Magari stavate disturbando la classe?"
"Si disturbare, meglio non disturbare Melissa Lebrom mentre fa i compiti di matematica nell'ora di filosofia"
"Prego?" chiede la preside inarcando un sopracciglio.
"Ha sentito bene"

"Come fai a conoscere Melissa se questo è il tuo primo giorno?"
Chiede Logan guardandomi storto.

Cazzo devo tenere a freno questa mia mania di controllare i profili di tutta la scuola.

"Ehm.. lei si è presentata nei corridoi questa mattina"
Dallo sguardo più rilassato di Logan sembra se la sia bevuta.

"Va bene ragazzi, sentitemi bene."
Il mio sguardo saetta su quello della preside che con le mani incrociate sul tavolo sembra stia perdendo la pazienza.
"Non vi metteró in punizione perchè ho altri principi, però dovrete farmi un favore."

Senza volerlo roteo i miei occhi al cielo e sbuffo.
"Che tipo di favore?"
"Dovrete spargere questi volantini per la scuola e tentare di far venire più persone possibili agli incontri"
"Che tipo di incontri?" la domanda mi esce spontanea.

"Io e altri insegnanti facciamo parte di una associazione che aiuta i ragazzi dipendenti dalla droghe, con problemi di rabbia o in famiglia."
"E noi cosa c'entriamo?"
"Voi dovete spargere questi volantini per far venire più adolescenti agli incontri"

Cosa le da davvero pensare che io possa solo minimamente sprecare del tempo per una cosa del genere?

"Accettiamo"
Quella odiosa voce del moretto mi fa uscire gli occhi dalle orbite e per un istante penso che mi siano caduti per terra.

...
♥️

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