Il tempo passava inesorabilmente veloce. Ormai Harry aveva cominciato il suo lavoro da ormai due settimane. Sprizzava felicità da ogni poro ogni volta che tornava a casa, nonostante fosse stanco morto. Una volta a cena, mi ha confessato che adesso che aveva un lavoro e guadagnava del denaro sentiva finalmente di avere uno scopo nella vita. Uno scopo che aveva perso da anni ormai.
La questione bacio era ormai archiviata nella mia testa, o almeno così cercavo di convincermi quando la sera passavo davanti alla camera di Harry prima di andare a dormire. Aprire la porta di soppiatto come faccio sempre e buttarmi su di lui non credevo fosse una buona idea.Come ogni mattina appena entro in cucina Harry è seduto al tavolo, con la faccia ancora assonnata e un bicchiere di caffè fra le mani.
Solleva la testa sorridendomi, prima di darmi il buongiorno.
Ormai il suo costante buonumore non mi sorprende più.
-Cosa farai oggi, dato che è il tuo giorno di riposo?- gli dico, mentre Olivia mi porge il mio solito piatto di uova e bacon.
-In realtà abbiamo cambiato i turni questa settimana dato che Liam è malato. Quindi andrò a lavoro.-
Merda, così mi scoprirà.
Resto a fissarlo imbambolato fino a quando Harry non mi schiaffeggia una guancia.
-Ma che ti prende?- mi chiede, con un sopracciglio alzato.
-Niente, stavo pensando ad un accordo che devo firmare quando andrò a lavoro.-
Senza aspettare una sua risposta, esco dalla cucina lasciando la mia colazione quasi intatta.
Mi chiudo in bagno sperando di trovare una soluzione al mio problema grazie alla doccia calda.Le Burgundy Paris
HARRY'S POV
Il mio turno è cominciato da ormai due ore, e mi sto annoiando a morte.
Stranamente oggi c'è poca affluenza, e io non faccio altro che aspettare qualche cliente da aiutare oppure scambiare quattro chiacchiere con Ed e Lou.
Verso metà mattinata, Lou viene correndo verso di noi, agitata.
-Adesso voi andate in pausa pranzo, e poi tornate immediatamente qui. Il direttore mi ha appena detto che questo pomeriggio aspettiamo dei clienti importanti per una conferenza che si terrà al terzo piano. Dobbiamo essere pronti in qualsiasi momento, e soprattutto impeccabili.- detto ciò, gira i tacchi, tornando al suo posto.
Guardo Ed ridacchiando, e lui in risposta solleva le spalle, prima di farmi cenno di seguirlo.
Andiamo nella stanza per la pausa del personale, e li già trovo Niall e Demi, due dei tanti chef dell'hotel che a quanto pare, hanno ricevuto i nostri stessi ordini e stanno preparando qualcosa nella piccola cucina.
-Volete anche voi?- ci chiede Demi mentre è intenta a mescolare qualche salsa in una padella.
-Se non ti è di troppo disturbo.-
Dico io, sedendomi a tavola.
Quando il pranzo è servito, tutti e quattro cominciamo a spettegolare sugli attesi clienti del pomeriggio.
-Ho sentito dire che sia qualcuno venuto dall'Italia e dal Lussemburgo. A quanto pare sono venuti a firmare non so cosa.-
-Ci saranno anche i capi?- chiede Ed continuando a mangiare.
-A quanto pare si.- risponde Niall.
-Finalmente li vedrò anch'io. È da due settimane che lavoro per loro e non si sono mai fatti vedere.-
-Sanno quel che fanno, o questo non sarebbe un hotel così affermato.- controbatte Ed.
-Potrebbe anche essere, aspetterò il pomeriggio per vedere che impressione mi fanno.-Quattro auto si avvicinano all'entrata. I parcheggiatori si precipitano da loro per parlare con gli autisti.
Dalla prima macchina escono due signori sulla quarantina, entrambi in giacca e cravatta. Io e Ed ci affrettiamo verso di loro per dare il benvenuto e aprire la porta. Senza neanche uno sguardo nella nostra direzione, passano oltre verso l'ascensore.
Dalla seconda auto escono una donna e un uomo, che parlano in modo concitato in una lingua che non riconosco. Anche loro ci passano davanti senza uno sguardo.
Dalla terza auto escono due uomini e una donna, almeno loro decidono di rivolgerci un saluto in francese marcato da un forte accento italiano.
Dall'ultima auto, che mi sembra molto familiare, ecco uscire Louis con un uomo al suo fianco.
Appena mi vede spalanca gli occhi, per poi sorridermi.
-Cosa ci fai qui?-
Gli chiedo, aprendogli la porta.
-Affari.- mi dice, mandando delle occhiate verso Ed, che si limita a un cenno del capo.
Quando anche Louis è entrato, Ed mi guarda come se avesse appena visto un fantasma.
-Avevi detto che non avevi mai visto i nostri capi.-
-Infatti.- dico, abbastanza perplesso.
-Ma lui era uno dei nostri capi.-
-Come scusa?-
-Il signor Tmlinson possiede il 35% di questo albergo.-Spazio MOIII
Ops (hi!), prevedo guai! Louis aveva detto che non c'entrava niente con il lavoro di Harry, e adesso veniamo a scoprire che in realtà è il suo capo! Come pensate che reagirà Harry a questa notizia? Pensate che lo dirà a Louis?
Scusate il grande ritardo per questo capitolo ma ho avuto una sorta di blocco, infatti credo che questo capitolo sia stato scritto un po' alla bella e meglio.
Come sempre votate e commentate.
Baci,
-pll2016
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Sei tu la mia ricchezza nella miseria [LARRY VERSION]
FanfictionSia Harry che Louis sono emigrati dagli Stati Uniti in cerca di fortuna. Con l'unica differenza che Louis arriva a Parigi perché ha ereditato una grande azienda dal padre morto, mentre Harry con gli ultimi risparmi che aveva, ha preso un biglietto p...