Capitolo 26

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Casa di Harry, due giorni dopo
Portiamo gli ultimi due scatoloni in casa, poi salutiamo Jack che ci ha aiutato a portare tutta la roba qui.
Una volta avergli chiuso la porta in faccia, faccio un sospiro di sollievo girandomi verso Harry.
-Bene, quindi ormai basterà solo mettere tutto apposto e possiamo dire che questa casa è diventata tua a tutti gli effetti.-
Harry viene verso di me, abbracciandomi.
-Lo sai vero che puoi venire qui ogni volta che vuoi? E poi mi troverai a casa tua molto più spesso di quanto credi, ho ancora la copia delle chiavi.-
-Mi sembra ingiusto che tu abbia una copia delle chiavi di casa mia, ma io non ho una copia della tua.-
-Sarà fatto capo, non preoccuparti.- mi bacia a stampo, prima di cominciare a mettere le sue cose nell'armadio.
Non so se in questi due giorni la situazione fra noi sia migliorata o rimasta uguale. Voglio dire, ormai sono libero di baciarlo quando voglio, e anche lui mi bacia quando vuole, ma come dovrei prendere questa sua decisione di trasferirsi? So che ha bisogno della sua indipendenza, e comunque non siamo di certo una coppia, non posso pretendere che viva a casa mia, ma lui cosa prova per me? Non ho avuto il coraggio di chiederglielo, per paura di una risposta diversa da quella che gli darei io se me lo chiedesse.
-Louis? Mi aiuteresti? Vorrei finire prima di cena.-
-Certo, arrivo.- mi riscuoto dai miei pensieri cominciando a mettere i vestiti e i pochi libri che ha al proprio posto.

-Che ne dici di ordinare qualcosa per cena?- mi chiede Harry venendo a sedersi vicino a me sul divano.
-Ho voglia di sushi, a te piace?-
-L'unica volta che l'ho mangiato, poi sono stato male per tre giorni.-
Alzo gli occhi al cielo, poggiando la testa sulla sua spalla. -Che ne dici del messicano?-
-Vada per il messicano, e questa volta offro io.- Harry si alza tutto contento, cercando su internet il numero di un ristorante da chiamare con il suo cellulare nuovo di zecca.
La sua faccia quando ieri ha aperto la scatola che è riuscito a comprare con i suoi soldi era da foto. Di certo non gliene ho fatta una di nascosto per poi metterla come sfondo del mio cellulare, certo che no.
Poggio la testa sulla spalliera del divano chiudendo gli occhi e cercando di ricordarmi dove diavolo è finito il Louis che non si comportava come un tredicenne in preda alla sua prima cotta.
Harry viene di nuovo affianco a me sul divano. -La cena arriva fra mezz'ora. Ehi, che ti prende?-
Vede che non mi muovo, allora poggia la testa sulle mie gambe, mettendomi poi una mano sulla guancia.
Apro gli occhi, restando però con lo sguardo ancorato al soffitto. -Mi mancherai, tutto qua. Vederti entrare in cucina tutto assonato la mattina, trovarti con la testa nel frigorifero per mangiare qualcosa dopo il lavoro, le nostre serate cinema, con i pop corn e i film scadenti, tu che insisti sul vedere stupidi programmi come "malattie imbarazzanti" o documentari su come costruire un'auto.-
Harry sposta la mano dietro il mio collo, spingendo il mio viso ad un soffio dal suo.
-Mi mancherai anche tu, il mio piccolo scorbutico.- mi bacia prima che possa commentare il nomignolo che ha usato.
Mio. Piccolo. Scorbutico. Quindi sono il suo piccolo? Ma sono anche scorbutico? Quindi devo prenderlo come un complimento o come un insulto?
Lo faccio alzare per poter arrivare più facilmente alle sue labbra. Sembra che io non ne abbia mai abbastanza, di quelle labbra. Potrei passare in questo modo tutta la mia vita.
Come se non fosse abbastanza, mi metto a cavalcioni sulle sue gambe, e lui non perde tempo a sfilare la mia camicia dai pantaloni per poi infilarci le mani sotto, per toccare i miei fianchi.
Io invece, prendo i bordi della sua maglia, sfilandogliela in un secondo. Comincio a baciargli il collo, e poi scendo sempre di più, prima sulle clavicole, poi sugli addominali. Metto mano alla sua cintura per sbottonarla, quando il campanello suona.
-Merda.- dice Harry guardandomi negli occhi, in attesa che io faccia qualcosa.
-Sarà il cibo.- Harry ridacchia, prima di prendermi di peso e mettermi seduto.
Si alza, fa per andare verso la porta, ma io lo fermo. -Dovresti rimetterti la maglietta. Non vorrai mica far vedere i tuoi addominali al fattorino.-
-Gelosone.- infila la maglietta, andando di nuovo verso la porta.
Mentre Harry paga, mi sembra il caso di mettermi più comodo.
Tolgo le scarpe, slaccio la cravatta e sbottono i primi tre bottoni della camicia, per poi arrotolare le maniche fino ai gomiti.
Harry torna poco dopo mettendo tutto sul tavolo, prendendo due bicchieri e le posate.
-Mi piace questo tuo look da uomo d'affari trasandato, dovresti girare più spesso così per casa.-
Mi limito ad alzare un sopracciglio, e mentre gli passo affianco per sedermi al tavolo della cucina, mi prende per i fianchi mordicchiandomi il collo.
-Non ho di certo dimenticato cosa stavamo facendo poco fa. Hai un conto in sospeso con me, Tomlinson.- riprende a mordicchiarmi il collo, e proprio quando mi ero poggiato a lui per avere di più, si stacca urlando -Bene, ora mangiamo.- gli tiro un pugno sul braccio, facendolo ridere.

-Poi lui lascia il bicchiere di vino sul tavolo e mi dice "mi accompagni in bagno, avrei bisogno di un aiutino" e io ero tipo li che non credevo alle mie orecchie! Era un incontro di lavoro e lui credeva potessi fare chissà cosa con lui solo per poter concludere l'affare. Inutile dire che mi sono alzato e me se sono andato!- è da quasi dieci minuti che ridiamo. A un certo punto della cena ho cominciato a raccontare dei diversi eventi strani che mi sono successi da quando ho cominciato a lavorare per l'azienda.
Inutile dire che dopo il primo racconto Harry ha insistito per conoscerne altri, quindi eccomi qui a raccontare di cosa abbastanza disagianti della mia vita.
-E a te sono mai successe cose del genere?- dico, ancora fra le risate.
Harry si fa serio in un attimo, evitando di guardarmi. -Oh no, niente di così esilarante.-
Si alza, cominciando a sparecchiare.
Lo guardo, abbastanza perplesso per questo cambio repentino di umore.
Lui continua a ignorarmi, allora io mi alzo, andando al suo fianco.
-Che succede?- Harry sospira, poi si volta verso di me sorridendomi.
Mi abbraccia, baciandomi.
-Niente. Dove eravamo rimasti?- mette ancora una volta le mani nella mia camicia, continuando a baciarmi.
So cosa sta facendo, sta cercando di distrarmi per non rispondere alle mie domande.
Harry mi nasconde qualcosa, e io scoprirò cos'è.

SPAZIO MOOI
Ciao a tutti! Fra dodici giorni ricomincia la scuola e io non posso farcela, help.
In questo capitolo abbiamo scoperto che Harry nasconde qualcosa. Secondo voi cos'è? Potete dirmi qui le vostre idee.
POSSIAMO PARLARE DI QUESTO BUG CHE INVIA NOTIFICHE OGNI VOLTA CHE QUALCUNO SCRIVE IN BACHECA?! PLEASE STOP.
Come sempre votate e commentate.
Bisous,
-pll2016

Sei tu la mia ricchezza nella miseria [LARRY VERSION]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora