Non sono riuscita a chiudere occhio anche perché quando sono tornata in stanza era tardi e così ho preparato la vaglivia e mi sono messa ad aspettare appoggiata al muro che si facessero le tre per partire.
<<Megan>>
<<ciao Cole, dove dobbiamo andare così presto?>>
<<dobbiamo prendere il treno per Trieste, ci è stato segnalato che in giro di un mese sono scomparsi 20 bambini>>
<<un traffico di bambini>>
<<ancora non ne siamo sicuri>>
Mentre parliamo cominciamo ad camminare perso la macchina che ci accompagnerà alla stazione e intanto finisce di spiegarmi quello che dovremmo fare.
<<ci sono state assegnati dei ruoli>>
<<cosa vorresti dire Cole?>>
<<dobbiamo entrare nella rete e non abbiamo altre idee ti devi intrufolare fingendoti una ragazza di 14 anni, non sarà difficile per te visto che non dimostri più di 16>>
E simpatico il ragazzo
<<io in realtà ho 19 anni>>
<<si, lo so... comunque io ti seguirò da lontano non avere paura>>
<<è chi ha detto di aver paura>>
Saliti in macchina c'è il generale che ci aspetta
<< Cole gli hai detto cosa deve fare?>>
<<si, generale>>
<<14anni eh io?!>>
Li senti ridere
<<allora ragazzi questi sono le cimici, questo è un cerchietto che ti devi mettere tra un fiocco è un altro c'è una video telecamera non perderla, ma se la dovessi perdi abbiamo questo fiore sulla maglia che ne nasconde un altra..>>
<<non perdo nulla tranquillo>>
<<ok perfetto, questo sono i tuoi vestiti>> mi passa una valigetta
<<dentro questa valigia troverai uno zaino con dei giochi proprio per simulare una bambina, ovviamente non ti ho lasciato solo quello... le scarpe se le sbatti con il tallone, forte, dalla punta uscirà una piccola lama in caso di pericolo e in più avrai Cole che ti aiuterà>> e si fa una piccola risatina.
Che divertimento.
<<siamo arrivati, buon viaggio>> scendiamo dalla macchina e saliamo sul treno posate le valigie, la stanchezza si comincia a far sentire così senza accorgermene crollo sul sedile .<<svegliati siamo arrivati, mi è arrivata un email con l'identikit del capo di questo traffico>> mi sveglio afferro la valigia che Cole aveva già preso.
<<ok, la vediamo in hotel>>
<<non c'è nessun hotel che ci aspetta>> scendiamo dal treno e ci dirigiamo all'uscita della stazione.
<<no, non proverebbero mai a prendere il bambino di un turista, abbiamo affittato una casa a nome di un signore già qualche giorno fa...>>
<<ok ho capito, dove è questa "casa"?>>
<<ci possiamo arrivare tranquillamente a piedi vieni>> l'ho seguito senza fare storie è appena siamo arrivati entriamo e posiamo le valigie a terra
<<fammi vedere questo>> mi passa il suo telefono con l'identikit di quello che si trova a capo di un traffico di bambini abbastanza grande.
<<comunque avevo ragione io: " un traffico di bambini">>
<<si>>
si porta alla bocca una mela e la morde.
Per un momento mi guardo in torno la casa non è grande, ma è ha due piani. Nel piano terra c'è il salotto e cucina con le mura tappezzate di bianco con il pavimento in legno con tutti i mobile abbinati e il divano, dove sono seduta, è in pelle bianco e in più nel salotto c'è un camino.
Incontro lo sguardo calmo di Cole che cercava di studiarmi e subito dopo torno sull'identità di questo uomo.
<<il signore si chiama Filippo Alberti, la maggior parte della scomparso di bambini non vieni denunciata... chi è che non denuncia la scomparsa del proprio figlio?>>
<<effettivamente è strano... comunque devi andare a riposare per domani, sappiamo che il punto dove vengono rapiti i bambini e il centro della città...>>
<<furbi, tra tanta gente potrebbero essere notati di meno...>>
<<più che altro la piazza ha delle vie buie dove non passa quasi mai nessuno tranne che i tossici>>
<<come fai a saperlo?>>
<<con Google maps ho visto la piazza, vedi!?>> si avvicina mostrandomi la mappa della città.
<<mentre tu vedi la piazza io inizio a cucinare qualcosa così vai a riposarti>>
Annuisco e appoggio le cose sul divano e poco dopo mi alzo prendo là mai valigia e salgo al piano superiore li noto che ci sono solo tre porte una deve essere il bagno e le altre sue delle stanze. Entrò in una stanza e comincio ad poggiare le mie cose e vedere il vestito che mi ha messo il generale. Quando lo vedo resto sconvolta è un vestito a righe stile scozzese rosso con una maglia a lupetto bianca calze bianche e le ballerine nere.
Giuro che quando torni in caserma lo strozzo.
Appoggio i vestiti sulla sedia e scendi ad aiutare Cole.
<<la carne e quasi cotta >> Cole aveva già pensato a tutto aveva anche apparecchiato.
Si gira con due piatti in mano <<ecco a te buon appetito>>
<<grazie Cole>>
Mi sorride e in poco tempo divoro tutta la carne
<<era buonissima >>
Mi sorride, mi sento ancora un po' a disagio con lui, anche perché ci troviamo in una casa dove siamo solo io e lui e poi non so che argomento posso trattare con lui.
Mi arriva un messaggio da parte di Giulia:"Tra 3 giorni devo fare degli scatti vi va di venire?"
E subito dopo risponde Marco:
"Si sarebbe una figata dai, Megan vieni?"
" penso di sì, poi ti faccio sapere"Poso il telefono aiuto Cole a sparecchiare e a lavare e poi vado in camera mia.
<<buonanotte Cole e grazie ancora>>
<<notte a te Megan>><<buongiorno>> senza neanche renderdomi conto gli tirò un pugno e la mano di Cole me lo blocca, poi capisco quello che ho appena fatto e mi scuso con lui.
<<scusami non sono abituata>>
<<tranquilla, ora alzati che dobbiamo andare>>
Appena si alza noto che addosso ha solo un patalincino e senza farli apposta non ho potuto staccargli gli occhi di dosso e come sempre vengo beccata da lui mentre lo guardo, mi sorride fa un occhiolino e chiude la porta.
Che vergogna...
Mi alzo dal letto afferro i vestiti e mi vesto più veloce che posso faccio attenzione a non rompere le calze e per ultima cosa mi metto il cerchietto e scendo << sono pronta andiamo?>>
<<hai preso tutto amore di papà?>>
<<potevi evitare di dire ciò, lo sai?>>
<< non ho resistito, dai andiamo >> sbuffo e andiamo in piazza mentre camminiamo mi spiega le ultime cose << hai preso le cimici>>
<<si>>
<<appena le cose si fanno pesanti intervengo subito>>
<<no, quando ho bisogno di aiuto ti chiamo io, ma tanto so di non aver bisogno del tuo aiuto>>
Sorride
<<se hai bisogno di aiuto batti sulla telecamera 3 volte così io capisco...>>
<<ti ripeto non ho bisogno di aiuto>>
Arrivati in piazza ci guardiamo in torno << ci sono due collaboratori di Filippo alla mia sinistra..>>
<<si li vedo sono fermi vicino ad un negozio di giocattoli, vado>>
Mentre mi avvicino al negozio noto che ho catturato l'attenzione di quei due signori così faccio l'angolo inclino la testa per rendergli le cose più semplici mi afferrano da dietro, mi mettono una mano sulla bocca e faccio finta di essere agitata uno si avvicina all'orecchio e mi sussurra <<va tutto bene ora andiamo a vedere tanti giochi>> e mi danno un sonnifero.Al mio risveglio mi trovo in una stanza con altri bambini mal nutriti in pessime condizioni mi avvicino a loro.
<<ei, va tutto bene tra un po' tornare dalla vostra mamma e papà>> un bambino si fa avanti.
Aveva enormi ferite addosso << qui la maggior parte di noi non conosce là proprio famiglia...>> il bambino smette di parlare e indietreggia mi giro e alla porta c'è Filippo Aliberti.
<< ciao piccola creatura, come ti chiami>>
<<voglio andare a casa>>
<<ci andrai se ci aiuti a trovare i tuoi genitori sai dove sono ora?>>
<<voglio là mai mamma>> si avvicina e mi getta a terra tirandomi i capelli fingo di piangere
<< no non piangere, non sopporto le vostre lacrime>>
Anche lui è un bravo attore riesco a notare l'odio nei suoi occhi.
<<portatela in un'altra stanza questa ragazza non è per noi ma per la "TRIADE!>>
Il piano sta andando a rotoli cosa è ora la Traide... Maledizione.
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UNA VITA IN MISSIONE
AdventureAvete la minima idea di quanto è difficile convogliare studi e lavoro? più che altro il mio non è solo un lavoro; il mio è un dovere. Sono stata cresciuta per fare l'agente, ma non finisce mai come vorresti e qualcosa sta per cambiare le carte in...