Una Piccola Svolta

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Quando mi svegliai quella mattina, per prima cosa mi sentii confuso. La testa mi girava e avevo un orribile sensazione di nausea. Fu quando mi sedetti sul letto che mi resi conto di non essere a casa mia né a casa di Minho, e poco dopo ripensai alla sera precedente.

Mi guardai intorno. Ci misi un po a realizzare e infine mi accorsi di essere a casa di Newt. Ecco svelata l'identità di chi mi aveva portato fuori alla festa.

"Oh caspio" Andai un attimo nel panico, specialmente dopo aver constatato che quella che avevo addosso non era la mia camicia. Era bianca e non era della mia misura.

"Oh ti sei svegliato, buongiorno." Newt era appena entrato in camera. Addosso aveva solo dei pantaloni grigi di una tuta. Aveva un piccolo sorriso stampato in faccia. Le braccia erano lungo i fianchi e la sua pelle sembrava calda. Ebbi limpulso di avvicinarmi a lui, ma rimasi immobile. Subito dopo, fu lui ad avvicinarsi a me.

Lo guardai impietrito, poi, quando cercai di alzarmi, un conato di vomito mi prese alla sprovvista e corsi nel bagno che, per mia fortuna, si trovava proprio lì a destra. Mi lavai la faccia e provai a bere un po' d'acqua.

"È tutto ok Tommy?"

Per poco non mi strozzai.

"Come mi hai chiamato?"

"Tommy, non ti piace?"

Sentì le guance andarmi a fuoco.

"No no, mi piace." Mi piaceva davvero tanto in realtà. "Comunque sto bene, grazie"

Andammo in soggiorno e mi sedetti sul divano.

"Che cavolo è successo ieri sera?"

Newt rise e poi mi guadò.

"Ti sei leggermente ubriacato."

"Non farmelo fare mai più. Mi sento uno straccio."

Rise.

"Hai ballato senza camicia su un tavolo. Quando siamo usciti avevi freddo così ho provato a rimettertela ma ci hai vomitato sopra e ti ho dato la mia."

"Mi hai dato la tua camicia."

Più che come una domanda suonò come una constatazione.

Lui non sembrò farci caso. Mi chiese se volessi qualcosa per colazione, ma rifiutai.

"Oddio la scuola. andai di nuovo nel panico. "Mi uccideranno."

"Tranquillo è giovedì. Assemblea ricordi?"

"Oh giusto. Ma te come lo sai?"

"Minho."

Caspio Minho. Dovrei essere a casa sua. Chissà dove crede che sia. Pensai.

Frugai nelle tasche per cercare il cellulare, ma non lo trovai.

"Cercavi questo?"

Newt mi porse il mio cellulare. Lo ringraziai. Perché lo aveva lui?

Lo accesi, la batteria al quaranta percento. Otto chiamate perse da Minho. Dovevo richiamarlo.           "Ti dispiace se faccio una chiamata?"

"No no, fai pure."

Chiamai Minho per dirgli dove fossi e che era tutto a posto.

"Ehi pivello dove caspio sei finito? Ieri sera ti ho chiamato milioni di volte!"

"Buongiorno anche a te. Scusa, credo di aver bevuto un po' troppo."

"Thomas che beve? Questa mi è nuova." Effettivamente bevevo poco solitamente. "Dove sei ora?

"Da Newt. Ieri sera mi ha portato a casa sua."

"Ohhh, siete già a questi livelli! Mi congratulo Tom."

"Shhh smettila. In ogni caso non so quando me ne andrò quindi ti avvertirò più tardi."

"Va bene, ma se ti chiamo io, rispondi!!"

"Va bene mamma."

Chiusi la chiamata così. Newt era vicino a me e mi guardava sorridendo.

"Che c'è?"

Lui fece spallucce e mi allungo una tazza di tè. Poco dopo vidi Chuck scendere le scale. Aveva indosso un pigiama azzurro, i capelli spettinati e gli occhi ancora mezzi chiusi.

"Ti sei svegliato." Disse Newt andandogli in contro e porgendoli la tazza che gli aveva preparato. Lui non disse niente e si sedette vicino a me iniziando a bere. "Che ci fai qui Thomas?" lo disse con un tono molto dolce. Quel ragazzino mi piaceva molto.

"Emh... tuo fratello è stato molto gentile. Mi ha ospitato da voi per una notte."

Lui sorrise e continuò a bere.

Non avevo niente da fare e Newt mi fece rimanere anche per pranzo. Mi disse che non ci sarebbe stato alcun problema così accettai e avvisai Minho che non sarei andato da lui. Ottenni qualche insulto di rimando, ma non mi importò. Stavo legando sempre di più con Newt e volevo passare più tempo con lui e Chuck. Aiutammo il ragazzino con i compiti, o almeno, io provai ad aiutarlo e il biondino ci riuscì con successo. Scoprii il talento di Newt nello scrivere. Era davvero bravo. Ogni sua idea, termine o frase era assolutamente perfetta.

Per pranzo ordinammo una pizza che mangiammo in salotto davanti alla tv.

Stavano dando un vecchio film d'amore. Quando finì, Chuck tornò in camera sua, ma prima si girò verso suo fratello.

"Quand'è che anche tu troverai qualcuno fratellone?" Newt arrossì e lo fulminò con lo sguardo.

Io non feci a meno di ridere cercando di non farmi vedere mentre Chuck sparì dalla nostra visuale.

"Non c'è niente da ridere Tommy." Il modo in cui lo disse mi fece venire i brividi.

"Tu dici?"

"Già" Detto questo mi tirò un cuscino.

"Ehi!" Presi il cuscino e lo lanciai a mia volta. Iniziò così una lunga battaglia fatta di piume volanti e risate. Ad un certo punto Newt terminò i cuscini e fu costretto a rubarmeli. Mi saltò addosso e cercò di afferrarne uno. Mi ritrovai con i suoi capelli in faccia.

"Newt sto mangiando i tuoi capelli." dissi ridendo.

Lui riuscì finalmente ad afferrare un cuscino e iniziò a lanciarmelo. Ero sdraiato per terra, schiacciato sotto il suo peso e preso a cuscinate in faccia, eppure mi sentivo bene. Improvvisamente ci fermammo.

"Tommy" Newt mi guardò negli occhi e si avvicinò sempre di più a me.

Quando mi chiamava così mi faceva sempre uno strano effetto.

"Si?"

Si avvicinò ancora un po' e avvicinò la sua mano alla mia fronte. I palmi delle mani iniziarono a sudarmi e sentì il cuore accelerare.

"Hai una piuma tra i capelli." Detto questo sorrise e mi tolse la piuma aumentando la distanza che ci separava.

Lo guardai per qualche secondo e poi risi anche io. Fu in quel momento che capii davvero di voler conoscere a fondo quel ragazzo, che mi sarei voluto sentire una parte di lui come lui riusciva a farmi sentire incompleto quando non eravamo assieme.

Poco dopo qualcuno suonò al campanello interrompendo il collegamento che si era creato tra i nostri occhi.

Osservai Newt avvicinarsi alla porta e quando la aprì, il suo sguardo mutò.

🌈

Soulmate || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora