Guarda Le Stelle

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What if we rewrite the stars?

Say you were made to be mine

Nothing could keep us apart

You'd be the one I was meant to find

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Avevo passato il pomeriggio con Teresa e lo ammisi, mi era mancata molto. Tutte le nostre risate, i discorsi stupidi, ma anche quelli intelligenti. Ogni cosa. Quando tornai a casa, però, mi resi conto di essere sommerso dai compiti; esercizi e capitoli da studiare o, come minimo, capire. Erano già le quattro e un quarto e non avrei mai finito in tempo.

La prima cosa che mi venne spontanea da fare fu chiudere i libri e fregarmene. Con tutte le persone che c'erano nella mia classe perché avrebbero dovuto scegliere me? Poi decisi che, con i voti che stavo prendendo ultimamente, sarebbe stato meglio almeno provarci. Mi misi sul tavolo in soggiorno a studiare perché mia madre non c'era. La scorsa notte mi aveva scritto che avrebbe dormito dal nonno qualche giorno in più così sarei rimasto da solo per un po' di tempo. Fu dopo aver letto le prime righe di chimica che mi resi conto che da solo non ce l'avrei mai fatta. Andai a prendere gli appunti che mi aveva dato Tess, ma non funzionarono molto, così feci la prima cosa che mi venne in mente.

Scrissi a Newt. Il perché non lo avevo ancora capito. Avevo bisogno di aiuto e lui era la persona che secondo me, me ne avrebbe dato di più. Sapevo che potevo contare su di lui e vederlo non mi sarebbe dispiaciuto affatto, anzi, ne avevo bisogno e poi dovevo ancora restituirgli la camicia. Gli scrissi un messaggio e aspettai una sua risposta che non tardò ad arrivare.

Sarebbe venuto da me e avremmo studiato insieme. Quando arrivò lo salutai e lo feci entrare in casa. Hai corso per caso? dissi vedendo le sue guance rosse e i capelli spettinati. È probabile. disse ridendo.

"Allora, qual è il problema?" "Vorrai dire quali sono" e dicendolo indicai la pila di libri sul tavolo.

"Oddio Tommy, tu sei pazzo. Da quanto tempo devi fare questa roba?"

"Una settimana?" Dissi un po' incerto. Lo sentii sospirare.

"Ok beh, lamentarsi ormai non serve a nulla. Su cosa vuoi che ti aiuti?"

Mi avvicinai al libro di chimica spiegandogli quello che non avevo capito e finalmente lui riuscì a rendere tutto più facile. Dopo quella passammo a francese a andammo avanti tutta la sera. Poi decisi di sviare un attimo dai compiti.

"Newt, tu non mi hai mai detto in che scuola vai" Per un attimo sembrò diventare serio, ma poi sorrise.

"Si, hai ragione. Sono all'ultimo anno di liceo classico."

"Non ti piace parlarne?"

"Non è che non mi piaccia parlarne, ma ho da poco deciso che non andrò all'università e..."

"Cosa?! E perché? Sei la persona con la mentalità più brillante che conosca."

"Perché non posso lasciare soli Chuck e mia madre nel caso"

"Oh capisco. Vedrai che troverete una soluzione."

Ci fu un attimo di silenzio che venne interrotto da lui.

"È da letteralmente sei ore che ti aiuto a studiare. Facciamo una pausa."

"Vuoi un tè?"

"Ho un'idea migliore" La sua affermazione mi allarmò per un attimo. Si alzò e andò a prendere la sua giacca, appesa davanti alla porta di entrata.

"Che vuoi fare?" accennai un sorriso.

"Vieni con me."

Anche se un po' incerto mi vestii e infine uscimmo.

Fuori era buio, ma non faceva troppo freddo. Ero curioso e volevo sapere dove Newt mi stesse portando, ma non feci domande. Salimmo una piccola stradina e camminammo qualche minuto.

"È bello vero?"

Mi guardai attorno. Newt aveva ragione. C'era un leggero vento tiepido che ci sfiorava la pelle, l'aria sapeva di fiori. Si sentiva il suono dell'acqua, scorrere lentamente a fianco a noi, e qualche grillo. Tutto dava una sensazione di pace e quiete. Quando Newt si fermò, riconobbi il posto. Migliaia di ricordi mi tornarono in mente. Un parco giochi, per l'esattezza, il parco giochi dove avevo passato tutta la mia infanzia. Non ci tornavo da tempo, ma al buio sembrava ancora più magico rispetto a come lo percepivo da bambino.

"Perché mi hai portato qui?"

"Io ci vengo spesso. È il mio posto preferito per riflettere."

Lo guardai, ammirato. La luce della luna, quella sera piena, gli illuminava il viso rendendolo ancora più angelico e il vento gli muoveva leggermente i capelli. Lui mi guardò e poi sorrise. Si sdraiò sul prato e guardò su, nel cielo. Feci lo stesso. L'erba era umida e mi bagnai le mani posandole a terra. Fissai il cielo con gli occhi pieni di stupore. Miliardi e miliardi di stelle illuminavano quel enorme distesa blu proprio sopra le nostre teste. Ero seduto molto vicino a Newt e dopo decisi di girarmi verso di lui. Lo guardai per un po'. Era incantato a fissare le stelle. Guardava le nuvole compiere movimenti quasi impercettibili e sentiva il canto dei grilli in lontananza.

Si girò anche lui verso di me, ma non ruppe il silenzio in alcun modo. Guardai i suoi occhi brillare più delle stelle. Le pupille sembravano un grosso buco senza fine nel quale mi sarei voluto perdere, contornato da puro oro.

"Ho finto di stare con Tess solo per evitare i commenti di mio zio" disse infine, sussurrando.

"Non mi devi spiegazioni Newt, è tutto ok."

"Volevo solo che lo sapessi." A quel punto annuii. I nostri sguardi non cessarono mai di intrecciarsi. Eravamo a pochi centimetri di distanza e le nostre mani finirono per sfiorarsi, ma nessuno dei due le spostò.

Il suo sguardo poi, diventò triste. Riuscivo a vederlo solo grazie alla luce della luna. I suoi occhi si riempirono di lacrime e per la prima volta, dopo settimane, vidi quel ragazzo crollare.

"Io ci sto provando Tommy." disse sedendosi, e così feci anche io.

Alcune lacrime gli rigarono il viso.

"Lo so, io credo in te. Si sistemerà tutto vedrai."

"Non voglio perdere Chuck, lui non merita tutto questo."

Senza pensare lo abbracciai e senza che me lo aspettassi lui ricambiò.

"Da quanto tempo non dici come stai a qualcuno Newt?"

Lui non mi rispose.

"Sappi che se avrai bisogno di qualsiasi cosa io ci sarò."

Lui mi guardo e mi disse delle parole che non avrei mai dimenticato.

"Anche io ci sarò per te, sempre." Io gli sorrisi e gli presi una mano.

"Ricordati che se si continua ininterrottamente a riempire un bicchiere d'acqua prima o poi l'acqua inizierà ad uscire." Gli lasciai intendere quello che avevo appena detto, per uno come Newt non sarebbe stato difficile capirlo, poi gli asciugai una lacrima con il pollice. Quel ragazzo aveva represso i suoi sentimenti per troppo tempo.

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Soulmate || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora