𝘛𝘳𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘰.
Sono le parole che mi ripeto come un mantra ogni volta che mi sveglio la mattina, perché si, lo sono. Dopo esser sceso dal letto e essermi preparato scendo al piano inferiore dove trovo i miei genitori intenti ad avere una conversazione, non li saluto dal momento che li vedo tanto presi dell'argomento che stanno trattando, finché mia madre non si accorge della mia presenza e mi saluta come suo solito.
«Hey tesoro! Hai dormito bene?» la sua voce squillante mi urta il sistema nervoso. Annuisco con il capo, sapendo dentro di me che le avrei mentito, di nuovo.
«Mangia qualcosa con noi» questo è mio padre, il suo tono di voce decisamente meno alto mi fa riposare le orecchie per qualche istante. Annuisco di nuovo con il capo e vado a sedermi su uno sgabello libero mentre mia mamma mi prepara la colazione. Dopo aver mangiato metto lo zaino in spalla, infilo le scarpe e saluto i miei con un semplice cenno della mano, non spreco neanche un po' della mia voce sia per loro che per nessun'altro. Sono sempre stato un tipo taciturno, mi piace più ascoltare che parlare e ormai i miei genitori ci hanno fatto l'abitudine a questo, infatti tendono a non parlarmi tanto perché sanno che il massimo che potrei fare è o annuire o negare con il capo.
Avanzo verso scuola con il mio solito andamento, diciamo che la scuola che frequento non è ne tanto lontana ne tanto vicina da casa mia, è a una ventina di minuti a piedi e diciamo che se andassi in macchina sarebbe molto più comodo. Ma bisogna arrangiarsi.
Arrivo e noto già da fuori molti studenti che come al solito parlano, sono disposti: chi a gruppetti, chi è solo come il sottoscritto e chi si guarda intorno dato che è nuovo e non conosce l'ambiente. Dato che stando fuori rischierei di annoiarmi decido di entrare dentro, meglio stare in classe e annoiarsi mentre si legge in silenzio. Avanzo verso il mio armadietto e prendo il libro della prima ora e con tutta la calma del mondo avanzo verso la mia classe.𝘈𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘴𝘢𝘳𝘢' 𝘶𝘯 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘮𝘰𝘯𝘰𝘵𝘰𝘯𝘢.
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«Ma signorino ne è realmente sicuro? I suoi genitori non approverebbero di certo questo suo comportamento» sono le parole del mio umile servitore, so perfettamente di aver commesso un' azione di squilibrio ma ho bisogno di sentirmi libero, per quanto possibile possa essere.
«Kim Taehyung! Dove stai andando?!» questo è mio padre, grand'uomo ma risparmierò le presentazioni in un secondo momento.
Mi sistemo la cravatta che porto sopra la camicia e mi aggiusto la bretella dello zaino sulla spalla.
«Come dove sto andando? A scuola padre, mamma mi ha regalato la Maserati levante e volevo testarla» Prendo le chiavi dell'auto dalla tasca e scendo velocemente le scale, arrivando subito davanti alla porta.
«Torna subito-» e chiudo la porta di casa con un tonfo. Mi avvio verso la macchina parcheggiata e apro la portiera buttando sul sedile affianco lo zaino, accendo il motore e sfreccio verso scuola finché sono ancora in tempo.
«Scusa paparino, ma è arrivato il momento di fare un po' il ribelle» Sistemo lo specchietto retrovisore mentre le mie mani non smettono di tremare per la felicità.
𝘚𝘢𝘳𝘰' 𝘯𝘰𝘳𝘮𝘢𝘭𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘧𝘢𝘳𝘤𝘦𝘭𝘢.
Scendo dopo aver parcheggiato e mi guardo intorno, di certo non mi aspettavo di essere ignorato, molti ragazzi si sono radunati di fianco alla mia auto, non volevo dare nell'occhio ma questa è una delle poche auto meno appariscenti che possiedo. Mi scosto una ciocca finita sul mio viso, secondo me sono stati i miei capelli grigi/marroni a dare nell'occhio. Faccio un timido sorriso e chiudo l'auto avviandomi verso l'entrata, ancora non capisco perché questi ragazzini mi osservano, ho qualcosa in faccia? O forse sono troppo bello per loro? Questo è più plausibile, va bene come risposta momentanea.
Guardo l'ora sul mio orologio da polso e mi oriento per cercare di arrivare in segreteria, in un certo senso mi dispiace di aver mentito a mio padre ma per una volta volevo essere normale anche io, tutto questo durerà poco e infatti cercherò di godermela al massimo. Dopo aver dato alla segretaria tutti i documenti che le servissero quest'ultima mi da dei fogliettini, uno di questo è una tabella che segna i miei orari e le classi, l'altro è più piccolo ed è il numero di armadietto, mi ha detto che devo impararlo a memoria perché se in caso lo perdessi o dimenticassi sarebbe un problema enorme. E ultimo ma non meno importante mi ha dato una cartina dell'intero istituto, diciamo che è per metà un campus dato che molti studenti vivono qui perché sono più grandi e autonomi.
Mi aiuto con la cartina e mi dirigo verso la prima aula che ho scoperto essere l'ora di Grammatica Coreana.«Dovrebbe essere questa qui» parlo a me stesso mentre guardo da fuori l'aula, nei corridoi ci sono molti studenti e un via vai continuo. Entro senza troppi ripensamenti e data l'ora vedo metà classe si e no dentro, ci sono vari gruppi di ragazzi e ragazze che parlano tranquillamente tra di loro. Come se avessi commesso un solo passo falso tutti si girano a guardarmi.
𝘓𝘢 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘒𝘪𝘮 𝘛𝘢𝘦𝘩𝘺𝘶𝘯𝘨 𝘦' 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘳𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦.
Avanzo dentro e sento un brusio di voci, percepisco dell'apprezzamento da parte delle ragazze mentre dell'odio da parte dei ragazzi, anche se loro non sapranno mai che di loro non mi interessa minimamente. Mi siedo in un posto libero e accavallo le gambe, intreccio le dita delle mie mani e aspetto l'inizio della lezione.
𝘋𝘦𝘷𝘰 𝘱𝘶𝘳 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘦𝘥𝘶𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘮𝘪 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰
𝘪𝘯𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘵𝘰.________✠ ꧁❁❁꧂✠________
Annyeo! Spero che questo inizio vi sia piaciuto e cosa più importante vi abbia istigato a continuare questa storia! Si sono tornata di nuovo 🙇🏻💙
사랑해~💕
⇢ ℱ ℒ
-Acquarius~💙
{\__/}
( ^ᴥ^)
/ >🥀
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𝐎𝐡 𝐲𝐞𝐬, 𝐦𝐚𝐣𝐞𝐬𝐭𝐲 👑🔥|| Vkook-Taekook
Fiksi PenggemarLa storia prevede come protagonisti due personaggi dai caratteri diversi. Jungkook: ragazzo molto chiuso, timido, introverso Taehyung: il suo esatto contrario. I due si incontrano di nuovo dopo la prima volta che è stata tanti anni fa, come mai? Lo...