Safe Zone

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Mi sono sempre piaciute le abitudini.

Le abitudini sono ciò che ci rende ordinari e chi dice che l'ordinarietà é il male della vita, beh si sbaglia.

Non tutti amano le grandi avventure, non tutti vogliono vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Ad alcuni piace avere una routine, sapere di avere il controllo sulla propria vita. La routine non é un qualcosa che uccide la vita, ma é solo una parte di essa, un pezzo che non può essere messo da parte.
Anche l'uomo più avventuroso del mondo, prima o poi vorrá cadere nel bellissimo cerchio chiuso della routine, del pianificare e sapere con certezza cosa si farà il giorno dopo e quello dopo ancora.

Io ho sempre cercato di evitarla o meglio, so di viverci costantemente e questo mi spaventa. Sento che non sto dando tutto quello che ho per vivere al meglio, per non avere rimpianti e questo mi spaventa.
Eppure nel momento in cui si avvia il processo di cambiamento, la mia mente si inceppa. Nel momento in cui la routine si spezza, mi destabilizzo.

Prima in una relazione ho imparato una nuova routine, mi ci sono chiusa dentro a doppia mandata e ho aspettato. Non sapevo bene cosa ma era come se quella routine non fosse altro che un viaggio, un lungo viaggio verso una destinazione. Aspettavo che il viaggio finisse.
Stavo cominciando ad odiare quel routine, quelle abitudini. Sentivo che il mondo si restringeva intorno a me e mi soffocava.

Così l'ho rotta. Ho spezzato il cerchio. Ho ripreso a respirare, ma non era come mi aspettavo.

Un anno non é poco, trecentosessantacinque giorni per me sono infiniti, e lasciarmeli alle spalle é dura. Creare un'altra abitudine lo è ancora di più.

Sento di aver perso molte cose, molte persone. Sento che non sarà più come prima e ho una paura fottuta.

Quei trecentosessantacinque giorni sono stati lontani dall'essere perfetti ma sono stati i migliori della mia vita. Non posso e non voglio negarlo. Ma sento anche che non potevo lasciare che la paura di perdere quello che avevo ottenuto mi impedisse di fare quello che era giusto, per me e per lui.

Non sono libera, sono lontana dall'esserlo e mi sento vulnerabile, sola. Ho vissuto questo anno con la consapevolezza di avere qualcuno al mio fianco che ci sarebbe sempre stato, e adesso, ora  che non ho più quella mano a cui aggrapparmi mi sento cadere, sempre più in profondità.

Amo la routine perché odio il cambiamento. Odio ciò che mi fa uscire dalla mia zona sicura. Odio sentirmi insicura e vulnerabile.

Devo cominciare a ritagliare un nuovo angolo in cui sentirmi bene.

Ma sta volta non é semplice, non lo é per niente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 05, 2019 ⏰

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