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Quello stesso pomeriggio erano andati a farsi un giro del centro, passando per quasi tutti i bar e locali che capitavano davanti ai loro occhi. E alla fine, tra tutti quelli che avevano visitato, ed erano molti -e alcuni era meglio non ricordarli- ne trovarono uno che stava cercando un sostituto per il cameriere che aveva appena lasciato il posto, così scelsero Frank. Già, avevano bisogno di un ragazzo e scelsero lui, ma non c'era da meravigliarsi, Gerard non sembrava un bravo ragazzo, no? Invece quello dai capelli corvini sì, un piccolo e innocente ragazzo, era ovvio che l'avrebbero scelto per primo. Frank si sentiva in colpa, voleva quasi tirarsi indietro per cercare un posto dove avrebbero preso entrambi, ma il rosso ovviamente lo fermò, non potevano rischiare di non trovare altro in seguito, e poi, lui poteva benissimo continuare a cercare per sè.
Frank doveva iniziare a lavorare già dalla mattina seguente, il turno era regolare, dalle sei del mattino fino alle due di pomeriggio, in quello che era un bar abbastanza accogliente e caldo, e il proprietario riccioluto era amichevole, così come l'altro ragazzo che ci lavorava.

<<Ci verrò a prendere un caffè per vederti lavorare>> rise Gerard, ma serio nelle intenzioni <<sempre se con il lavoro che dovrò fare io potrò permettermelo>>.
<<Che onore>> disse il moro ridacchiando mentre infilava le mani nelle tasche dei jeans strappati, camminando.
Girarono ancora un po', e trovarono un locale in cui non erano ancora entrati, perciò lo fecero. Frank era un po' contrariato in realtà, quei pub notturni a lui non andavano a genio, sapeva che tipo di gente circolava al loro interno, ma non poteva di certo convincere Gerard a non accettare il posto che gli avevano praticamente sbattuto in faccia non appena lo avevano visto in tutta la sua disordinata bellezza. E già, forse era una cosa normale pensare che lui era carino, pensò Frank guardando gli uomini là dentro che stavano lanciando occhiatine al rosso, e non riusciva a definire che tipo di occhiatine erano, ma nulla di così buono. Poi il suo sguardo si spostò a una cameriera che lo aveva appena urtato, rischiando di far cadere il vassoio di drink, e gli aveva accarezzato delicatamente il braccio scusandosi, ma Frank annuì in modo abbastanza apatico e aveva già spostato la sua attenzione al resto del locale. Si sentiva la musica provenire da un punto più in fondo, dietro una stanza separata da un muro, da dove uscivano dei riflessi di luce tendenti al viola e il rosa, al fucsia e al rosso acceso, e aveva già capito che lì si svolgevano anche quei tipi di spettacoli con le ragazze, come la lap dance o spogliarelli.
Gerard doveva lavorare come barman in quel lato del locale, fare il turno di notte, quattro giorni su sette. Avrebbe avuto sempre libero il fine settimana, non si sarebbe annoiato con tutti quei spettacoli e poteva sempre rinfrescarsi con qualche drink durante la pausa, e magari anche ubriacarsi, tanto chi ci avrebbe fatto caso lì?
Ora avevano entrambi un posto di lavoro, avrebbero iniziato a pagare per la nuova casa, che alla fine avevano scelto e avevano contattato il proprietario, avvisandolo del loro piccolo problema che riguardava il trasferimento e tutto il resto, ma che con il lavoro avrebbero pagato tutto a poco a poco, e l'altro si era trovato d'accordo, stranamente, o magari era abbastanza disperato, però era molto meglio così.

<<Gerard, alla fine non farai lo spogliarello ma potrai guardarli per tutta la notte>> disse il più basso accennando una breve risata, mentre era intento ad abbottonarsi la camicia davanti allo specchio. Non si era mai preso troppa cura del suo aspetto esteriore, ma per il primo giorno di lavoro voleva essere almeno un minimo presentabile, e ci stava probabilmente riuscendo.
<<Già ma... uhm, hai visto come mi guardavano quelle?>> iniziò ridacchiando Gerard, <<sembravano desiderare delle forchette al posto delle mani>>.
<<Lo so>> disse il moro con una punta di disgusto nel tono della voce. <<Io ero entrato neanche cinque minuti prima che una ci stava già provando>>.
<<Davvero?>> chiese il rosso tenendo leggermente la bocca aperta. Beh, Frank non è male, perciò è normale. Scosse leggermente la testa e rise.
Frank lo guardò e annuì, poi rise a sua volta sistemandosi i capelli con un lungo pettine arancio. Il più alto si avvicinò a lui da dietro, poi gli cinse i fianchi con entrambe le braccia, ricevendo uno sguardo interrogativo, sorpreso, di Frank, lui scrollò le spalle stringendo la presa. Il moro accennò un sorriso e lasciò il pettine per portare entrambe le mani sulle braccia di Gerard, picchiettandole delicatamente con le dita.
<<Non serve che ti vesti così>> inziò il rosso, sollevando le braccia per abbottonandogli il primo bottone della camicia che lui aveva tralasciato.
Frank lo stava osservando dal riflesso trattenendo leggermente il respiro mentre le sue dita gli sfioravano appena il collo.
<<Tanto non si vedrà lo scorpione con la tua bella divisa>> lo prese in giro sul tatuaggio al collo, ridacchiando, e ricevette un'occhiataccia da Frank, che alzò poi gli occhi al soffitto e lo spinse via leggermente da lui.
<<'sta zitto Gee>> si lasciò sfuggire un sorriso, poi guardò l'espressione del rosso e si rese conto di come lo aveva appena chiamato, così si schiarì la voce passandosi una mano fra i capelli, che rimise in disordine.
<<Gerard>> si corresse subito dopo.
Il rosso scosse la testa, accennando un piccolo sorriso.
<<Suona bene>> ammise annuendo appena, poi lo sorpassò e si andò a cambiare velocemente in bagno. Quella stessa mattina voleva fare colazione al bar in cui avrebbe lavorato Frank, e al moro faceva piacere, anche se un po' lo imbarazzava l'idea di avere addosso lo sguardo di Gerard mentre era intento a lavorare.

𝙏𝙝𝙞𝙣𝙜𝙨 𝘾𝙖𝙣 𝙎𝙩𝙞𝙡𝙡 𝘾𝙝𝙖𝙣𝙜𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora