il quinto

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Tornai al tavolo dove si trovava poco prima Chuuya e mi sorpresi non vedendolo più. Andai in panico, pensai che si fosse perso, o peggio, che lo avessero portato dal presidente senza di me! Chiesi alla cassiera se sapeva dove era andato un ragazzo bassino con i capelli rossi e lei mi rispose con un sorriso "Il vostro amico è stato portato dal presidente dal signor Kunikida" mi misi le mani nei capelli. Kunikida-kun non ci sapeva fare con la gente e lui e Chuuya avrebbero scatenato una rissa! Cominciai a correre temendo che fosse troppo tardi. Quando svoltai l'angolo vidi i capelli rossi di Chuuya e urlai a pieni polmoni "FERMII!!" Il biondo cogli occhiali si girò verso di me come anche il rosso, e mi guardarono perplessi. "Dazai, cosa cavolo hai da urlare? Lo sto solo portando dal presidente!" In quel momento ebbi io la faccia perplessa "cosa? Ma credevo che tra voi due sarebbe scoppiata una guerra e che vi sareste massacrati a vicenda per i vostri gusti differenti!" "In realtà Kunikida é molto simpatico, é intelligente e ci troviamo d'accordo su molti argomenti!" "Per esempio la tua stupidità" "allora non vi ucciderete a vicenda?" "No, e poi devo ancora incontrare il presidente se è ciò che ti spaventa" "ok allora, grazie Kunikida-kun ma adesso accompagno io Chuuya!" "Ok va bene, ma non essere geloso Dazai-san! A dopo Chuuya!" Chuuya alzó la mano in segno di saluto per poi guardarmi male. "Ha ragione" "cosa?" Sfoderó un sorriso beffardo in viso "non devi essere geloso Dazai senpai!" Arrossii fino alla punta delle orecchie, per poi vedere il rosso camminare di fianco a me dicendo "allora, mi accompagni sì o no?" Gli corsi dietro e lo raggiunsi prima che entrasse nell'ufficio del dirigente dell'agenzia. "Buon giorno Dazai, era ora che mi presentarsi il tuo nuovo subordinato" sorrisi con gli angoli della bocca "Buon giorno signore, ecco a lei Chu..." non finii la frase che il rosso mi interruppe "Chuuya Nakahara, é un piacere fare la vostra conoscenza. Vengo dalla port-mafia ed ero uno dei suoi membri più importante, potrei dare informazioni molto utili all'azienda. Sono arrivato qui perché mi ha sparato nella schiena un nemico della mafia chiamato Takumi Itou. Dazai, non ti devi comportare come se fossi un bambino, capisco il tuo spirito protettivo, ma devi lasciarmi i miei spazi." Lo guardai male per la pessima figura che mi aveva fatto fare "Il tuo nuovo subordinato é saggio! Mi sa che sarà lui a star dietro a te" "Grazie presidente! Mi darà una possibilità nell'azienda?" Il presidente fece un sorriso appena accennato, cosa abbastanza rara "certo, noi diamo sempre una possibilità" poi tornò serio "difficilmente ne diamo due" Chuuya si inchinó, il che mi sorprese un po' "Non se ne pentirà signore! Arrivederla" il rosso si girò sui tacchi e uscì di spinta seguito da me che urlavo, già quasi sul corridoio "Addio presidente!" Per poi richiudermi la porta alle spalle. "Allora Dazai, dove si và ora? Una missione? Un incarico?" "Finchè non arriva qualcuno all'agenzia, per denunciare qualcosa, non dobbiamo fare niente, però posso presentarti gli altri, per poi farti una lista!" "Ok d'accordo, facciamolo!". Il rosso cominciò a camminare a passo svelto, quasi superandomi, arrivando poi all'ufficio centrale. "Allora, quello é Ranpo-san, Kenji-san, la dottoressa Yosano, Kunikida-kun, Atsushi, che peró conosci già, e poi ci sono io!" "Ok capito, facciamo una lista?" Annuii, e presi carta e penna e cominciai a scrivere i vari nomi delle persone con allegate delle foto. Chuuya intanto mi guardava e in un modo anche un po' strano, sembrava essere incantato dai miei capelli. Questo mio pensiero fu confermato dalla domanda che mi fece poco dopo, "che shampoo usi?" "Cosa?" "I tuoi capelli sono così morbidi, mi dici che shampoo usi per farli diventare così?" La domanda a voi potrebbe sembrare normale, ma fatta da un ex-dirigente della mafia, non è per niente normale. Gli dissi il nome continuando a scrivere, per poi essere interrotto qualche secondo dopo da un'altra domanda. "La mia casa quindi é con te ora?" "Sí, é un problema?" "No, assolutamente! Ma quindi dormiremo insieme?" "Se tu vuoi". Ora voi starete sclerando dicendo, "ma sta flirtando consapevolmente oppure no?" E la risposta é no, non mi era nemmeno passato per la testa in quel momento, anche se le intenzioni di Chuuya erano diverse dalle mie, come voi avrete già capito. "Daz, ti piace la tempura?" "Sí, e comunque perche mi hai chiamato Daz?" "Tu mi chiami Chu-Chu e io ti chiamo Daz. Ritornando alla mia domanda, io conosco un posto dove fanno la tempura buonissima, oltre al vino ovvio! Potremmo andarci per cena questa sera!" "Sí perchè no." e tornai a ignorarlo continuando a scrivere. "Mi annoio! C'è qualcosa da fare qui?" "Tra poco ho finito, abbi pazienza due minuti" passati qui due minuti finii e consegnai la scheda a Chuuya "grazie Daz, ora che si fa?" "Si aspetta" "cosa?" "Che qualcuno ci dia una missione!" "Ah, ok! É cosa si fa nel frattempo?" "Cosa vuoi fare? Ti va di, non so, andare a fare un giro?" "Mmh... non così tanto! E se..." non finì la frase che Kunikida entro di spinta nell'ufficio chiamando me e Chuuya per un incarico, vidi la luce brillare negli occhi del più basso, e questo mi rese felice. La missione era alquanto complicata: dovevamo trovare un uomo di mezza età, che affidava a degli uomini delle bombe da far esplodere in luoghi pubblici; non si sapeva se erano volontari i kamikaze oppure erano stati minacciati ma comunque fosse dovevamo intervenire. Ringraziai Kunikida e poi mi incamminai verso l'esterno, seguito da Chuuya ovviamente. "Stammi dietro, sei nuovo e non sai ancora le regole" "ti ricordo che siamo partner e quindi se ti troverai in pericolo, sarò costretto ad usare la mia abilità" mi fermai, e mi girai verso di lui"capisco che tu voglia proteggermi, ma non posso permettere che tu ti faccia male, e comunque fai fatica a controllarlo" "lo so ma ci sei tu che potrai fermarmi! Non puoi evitare che io combatta per te" dovetti girare le spalle al rosso per non fargli vedere la evidente arrossatura sulle mie guancie. "Ho capito che sei imbarazzato, ti conosco, e comunque dobbiamo andare, completiamo questo incarico" prese un bel respiro e mi passo accanto, con la testa bassa. Mi sentii in colpa per quello che era appena successo, così agii di istinto. "Pago io" "cosa?" "La cena di stasera e il pranzo, pago io" mi sorrise imbarazzato "non ti farai perdonare tanto facilmente" lo abbracciai cecando di chiarire che non doveva avere paura di perdermi, e a quanto pareva era quello che aveva bisogno perché si strinse a me (ovviamente si mise in punta di piedi) "ti stavo fissando da un po', non riesco a stancarmi di quegli occhi d'oceano, sono spaventato lo ammetto, di non riuscire a riemergere. I segreti che mi dirai me li porterò nella tomba, so che hai degli scheletri nell'armadio, ma posso dire lo stesso di me. Se avrai gli incubi danzeremo sul letto finché non ti addormenterai". Cercava di sentirsi forte e per farlo tratteneva le lacrime, ma non sapeva che chi le trattiene non riuscirà mai a sopravvivere, perché prima o poi esploderebbe, per poi fare una fine ben peggiore. A quel punto ebbe il coraggio e si buttò, versò una piccola lacrima, silenziosa. "D-Dazai, io ti vorrò bene anche se perderai la testa un giorno, io sarò con te". Restammo abbracciati per qualche minuto, poi si staccò da me e si asciugó le lacrime con un fazzoletto che tirò fuori dalla tasca. Non poteva essere, lo aveva tenuto "quel fazzoletto... lo hai tenuto" e mi sorrise, "certo! Come avrei potuto buttarlo quando era il tuo unico ricordo" lo disse come se avessi sparato una cavolata, mi venne da piangere, anche per un solo fazzolettino di stoffa.
Era il nostro fazzoletto, ci eravamo fatti ricamare sopra le lettere D&C da una ragazza che lavorava per la port-mafia.
Era il nostro simbolo, un sigillo di fedeltà e unità che non si sarebbe spezzato facilmente, rappresentava l' unione di due corpi per formarne un più forte e congiunto.
"Grazie" mi chiese poi "per cosa?" "Per aver creduto che ti avrei aspettato, che fossi ancora vivo, e che dopo quattro anni ti stavo ancora pensando" "non sapevo che fossi ancora vivo, ma lo speravo; non sapevo neanche che mi stessi pensando" "tutti i giorni. Mi pento ogni giorno di non averti avvertito" "volevo venire con te, avrei voluto vederti un ultima volta, e salutarti. Io ti avrei seguito, sarei scappato con te, senza dubbio. Mi sarei anche buttato nel fuoco con te" "a quanto pare non devo più trovare una compagna per i suicidi, ho trovato te". A quell'affermazione arrossí di colpo e le sue orecchie diventarono color fuoco, come i suoi capelli, anche io arrossii. "Ora é meglio andare, dobbiamo completare la nostra missione" mi disse cominciando a riprendere un colore di pelle normale, "concordo" annuii e cominciai a camminare con accanto Chuuya. "Dazai? Mi prendi la mano?" Lo guardai un po' stupito ma il mio stupore si trasformò ben presto in un sorriso "certo!" Gli diedi la mano e continuammo a camminare. "Come quando eravamo piccoli, ti ricordi Daz?" Accennai un sorriso "sì" smisi di parlare per poi chiedere una cosa che mi tormentava da tempo "Chuuya?" "Mmh?" "Ti ricordi del nostro albero?" Sta volta fu lui a sorridere "secondo te? Era il nostro ciliegio, dove ci rifugiavamo e parlavamo per ore. Come potrei dimenticare" sorrisi, felice della risposta "e di cosa parlavamo?" "Discutevamo di come scappare, e di come saremmo potuti scappare appena grandi" il suo sorriso di spense "hai attuato il piano 5 Dazai: scomparire per poi tornare a prendre vendetta cinque anni dopo." "Ma non mi sono vendicato" "già, potrebbe sembarare ma invece hai appena portato via alla mafia uno dei suoi migliori dirigenti" "a mio parere il migliore." Mi strinse la mano e le sue labbra cominciarono a tremare, come se stesse per piangere ancora. "Scusa..." "di cosa?" "Di aver attuato il piano 5 senza di te" "ma lo hai fatto con me, mi sei venuto a prendere e lo hai completato, io ho aspettato e sapevo cosa stavi facendo. Stai tranquillo, però mi sei venuto a mancare troppo, più di quello che mi sarei aspettato. Stavo per commettere un suicidio, per venire a trovarti, ma poi mi sono ricordato che sei pessimo a commettere i suicidi e quindi ho aspettato". Sorrisi e ridacchiai un po' per la risposta del rosso, mi squadrò ma non ci feci molto caso dato che era di sua abitudine prendermi in giro. Continuammo a camminare con la mano nell'altra finché un ragazzo molto di corsa andò conto Chuuya facendo mollare la presa al rosso e facendolo cadere addosso a me, miracolosamente riuscii a non cadere anch'io. Chuuya era decisamente scocciato "hei! Si chiede scusa piccolo teppista!" "Chuuya, lascialo stare non ha fatto apposta a cadere" rivolsi lo sguardo al ragazzo che era seduto a terra e si trattava la testa, "tutto a posto raga... Ranpo? Che ci fai qui?" Ranpo appena mi vide sgranó gli occhi, "oh! S-Scusa D-Dazai! Ero di fretta e stavo portando..." non gli lasciai finire che raccolsi da terra(vicino ai miei piedi) un pacchetto a forma di cuore pieno di cioccolatini con la stessa forma della scatola, in quel momento notai un biglietto ma preferii non leggere il nome della destinataria, "questo intendi? Hai fatto colpo allora nel cuore di una ragazza! Complimenti!". Guardai Chuuya, e mi accorsi che guardava il detective che era tutto rosso dall'imbarazzo, con uno sguardo trasognato, "Ranpo vieni con me dobbiamo parlare, e Dazai non ci puoi seguire". Chuuya prese il braccio del detective e lo portò poco più in là e cominciò a parlare.
Chuuya p.o.v.
Guardai con disapprovazione il ragazzo per poi chiedergli "non é una ragazza, vero?" Ranpo arrosí violentemente negando tutto ma lo interruppi subito dopo "non mentire, so chi mente, e so che non é una ragazza, lo si vedeva dal tuo sguardo sconsolato quando Dazai ha parlato al femminile". Ranpo mi chiese come lo sapevo e gli rivelai il mio segreto "perchè ho avuto la stessa espressione la prima volta che mi hanno beccato con dei fiori in mano, e no, non erano per una donna. É successo cinque anni fa" Ranpo fece la sua deduzione e ci azzeccó in pieno "non ti sbagli amico, ma preferirei dirglielo io. Quindi chi é il fortunato?" Appena udita la risposta di Ranpo mi trattenni dall'urlare "POE?! Quel Poe? Quello della Guild? Ma credevo che foste nemici" ascoltai curioso di cosa era successo tra i due; erano sì nemici ma poi cominciarono a vedersi dopo gli scontri e fuori dal lavoro, per poi capire i loro sentimenti. Ranpo stava andando da Poe per il loro quinto mesiversario. Sorrisi "tranquillo, non lo dirò a Dazai, ma dovresti farlo tu. Perché? Beh, ti farà sentire più leggero" Ranpo mi sorrise per poi salutarmi e correre via. Vidi Dazai venire verso di me, dandomi una pacca sulla spalla, "lo hai fatto sorridere! Cosa gli hai detto?" "Non sono affari tuoi! Te lo dirà Ranpo".
Ranpo p.o.v.
Corsi via, per evitare di affrontare subito il discorso con Dazai, per poi andare dal mio ragazzo. Ero in ritardo perciò cominciai a correre, arrivai alla porta di casa e aspettai un minuto per riprendere fiato, suonando appena mi ripresi. "Buon mesiversario!" Poe mi guardò un po' sorpeso, per poi arrossire di colpo, "A-Auguri! Sono contento che tu sia qui! Credevo che non saresti venuto" "il giorno del nostro mesiversario? Pensavi che me ne fossi dimenticato? Mio caro, io non dimentico niente!" "Già! Per fortuna! Entra pure, ma questo pacchetto? É per me?" "Certo che é per te sciocco! Ma lo aprirai poi dentro insieme al biglietto!" "Ok ma ho anche io un regalo!" Entrai e rimasi scioccato, non credevo ai miei occhi. Vidi un orso gigante in salotto con un fiocco gigante legato al collo "è meraviglioso! Lo adoro!" Gli diedi un bacio sulla guancia facendolo lievemente arrossire, "ti piacerà di più quello che c'è dentro! Svita la testa" corsi dall'orso e lo scalai per poi sedermi sulla spalla. Cominciai a far ruotare la testa per poi toglierla completamente per scoprire un gigantesco magazzino di dolciumi vari e cioccolata ai moltitudini aromi. I miei occhi brillarono e Poe lo notò perché sorrise soddisfatto, "ti piace?" "Tantissimo! Grazie Poe! Ma il mio regalo non é così bello!" Lo guardai dispiaciuto, ma lui mi prese per le spalle e mi tirò giù dandomi un bacio affettuoso sulla testa "tranquillo, se é fatta da te, ogni cosa è bella per me!" Arrossii, adoravo quando mi corteggiava. Mi sedetti sul divano e gli diedi i cioccolatini, che erano sì a forma di cuore, ma avevano intagliata una foto che abbiamo fatto io e lui. Si commosse un poco e me lo confermò una lacrima che solcava la sua guancia "hei non piangere!" "Sono bellissimi Ranpo! Grazie!" "Guarda il biglietto" aprì il biglietto con le mani che gli tremavano un po' e lesse il biglietto ad alta voce "Quando due persone si amano, non si guardano l'un l'altra ma guardano nella stessa direzione. Da quando mi sono innamorato di te, ogni cosa si è trasformata ed è talmente piena di bellezza... L'amore è come un profumo, come una corrente, come la pioggia. Sai, cielo mio, tu sei come la pioggia ed io, come la terra, ti ricevo e accolgo.Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa." Le labbra gli tremavano mentre leggeva e delle lacrime scendevano lungo la guancia, prese un respiro e lesse l'ultima frase "Tutte queste frasi non sono niente in confronto ai fuochi d'artificio che mi fai provare nello stomaco, è indescrivibile ciò che sento e ciò che provo perchè fino a cinque mesi fa mi credevo indistruttibile, ma poi ho capito che potevo perdere la vita stessa solo per te. Poe, sei la mia casa, la mia famiglia e non potrei amare una persona più di quanto io ti ami. Se non fosse chiaro ti amo e potrei amare una sola persona più di te..." si fermò di leggere per poi guardarmi con aria interrogativa "non fermarti, continua a leggere" riposó lo sguardo sul biglietto e poi continuò "...quella persona un giorno ci chiamerà 'Papà'.". A quella frase cominciò a piangere copiosamente, "R-Ranpo... T-Ti amo anche io, più di qualsiasi cosa o persona! Ti amo e voglio anche io costruire una famiglia con te" cominciai a piangere anche io per poi dargli un bacio che aspettavo da tanto, ci eravamo baciati una sola volta e mi era mancato il suo sapore. All'inizio fu un bacio dolce e pieno d'amore, per poi finire in uno più passionale, che terminò con qualcosa che forse voi lettori potete immaginare e lascio a voi il compito.
Chuuya p.o.v.
Era incredibile. In quel giorno avevo parlato dei miei sentimenti per la prima volta, e ora che ci penso, quel giorno tutto era legato al numero cinque.

Spazio autrice
Bella raga! Sono qui per dirvi che sì ho messo la Ranpoe!!!! Li amo i miei tesoriiiii! Ciao al prossimo capitolo!

Spazio autriceBella raga! Sono qui per dirvi che sì ho messo la Ranpoe!!!! Li amo i miei tesoriiiii! Ciao al prossimo capitolo!

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Chuuya e Dazai in pigiama come promesso!

Chuuya e Dazai in pigiama come promesso!

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E anche Ranpo e Poe!

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