not just a red-headed criminal

277 15 3
                                    

[Dazai]

Mi risvegliai, condividevo il letto con Chuuya, e no, so cosa state pensando piccoli pervertiti. Andai a cambiarmi e quando uscii dal bagno vidi che Chuuya stava ancora dormendo così ne approfittai per prendere, dalla cassapanca all'entrata, il mio regalo per Chuuya. Chiudendo la cassapanca feci un po' di rumore, ma quello sufficiente per svegliare Chuuya che si fece notare con un sonoro guaito. "Buongiorno Chu-Chu~" dissi avvicinandomi a lui "mph" aprí lentamente gli occhi "'giorno" "pronto a lavorare?" "Cos'è quello?" Disse guardando il sacchetto contenente il regalo, "un regalo per te" dissi semplicemente, si tirò a sedere e si stropicciò gli occhi "per me?" Chiese "sì! Penso che ti possa essere utile" gli passai il sacchetto. Lo esaminò e lo tastò "è uno scherzo?" Mi guardò di traverso "no" dissi sorridendo, "aprilo dai!" Dissi incitandolo, "ok" detto ciò cominciò ad aprire il sacchetto, tirò fuori una pila di vestiti, mi guardò con sguardo interrogativo, "dai valli a provare! Dimmi se ti piacciono!" "Vado! Vado!" Disse alzandosi e dirigendosi verso il bagno. Dopo qualche minuto uscì vestito, era davvero molto bello "come stò?" Chiese mettendo le mani a pugno sul bacino, la testa inclinata a destra, gli occhi socchiusi, la luce del sole brillava nei suoi occhi e illuminava quei bellissimi capelli rossi fuoco, "sei bellissimo" dissi semplicemente, Chuuya diventò rosso. "Smettila di dire cazzate Dazai" disse mettendo le mani sulla faccia arrossata, mi alzai e spostai le mani dolcemente, presi a baciare le guance di Chuuya che ogni secondo passato diventavano sempre più rosse. "Dazai... Dovremmo andare..." Sussurrò Chuuya, mi staccai "hai ragione. Allora continueremo quando torno, magari in camera da letto" dissi con un dolce sorriso, le sue orecchie diventarono di un colore acceso, "a dopo Chuuya~" "stai attento" "sempre!". Uscii e mi avviai verso l'ultimo posto in cui era stato avvistato il tipo che dovevo catturare, "vediamo..." Cominciai a guardarmi in giro, "la polizia, che stupidi! Vedono solo quello gli interessa e non quello che è davvero importante!" Mi abbassai e raccolsi un sotto-bicchiere di una locanda " 'Il Gatto Rosso', meglio controllare" inserii le coordinate sul GPS e mi avviai verso il luogo.
Mi ritrovai di fronte a un cartello di ottone con inciso il nome 'il gatto rosso', una botte stava accanto all'entrata e sopra di essa un gatto, era nero non rosso, appena mi avvicinai all'entrata mi soffiò contro. "Salve, cosa posso darle?" Disse il tipo al bancone "delle informazioni se possibile, vorrei sapere se qui dentro alloggiate..." Mi avvicinai al suo orecchio "delinquenti" "non so niente" e tornò a pulire un bicchiere, "questi bastano?" Tirai fuori 1300 yen (100 euro) a quel punto mi guardò storto "uno sbirro eh?" Prese i soldi e se li mise in tasca. "Ci sono vari criminali qui, di tutti i generi, rapinatori, borseggiatori, una volta ho pure avuto un terrorista" lo disse come se si stesse vantando "stanza 121, 150 e 168. Per me dovresti andare prima nel sottotetto, ci vive un tizzio..." "strano?" "Quello è poco" sorrisi beffardamente "perfetto" dissi. Mi incamminai su per le scale e ogni passo era accompagnato da uno scricchiolio. Raggiunsi il sottotetto, e notai che era la porta era chiusa solo da un lucchetto da bicicletta, non fu difficile aprirlo. Entrai, l'ambiente era tetro e l'unica fonte di luce era una finestrella che dava sulla viuzza in cui era collocato il bar "mi accontenterò di te per ora" disse una voce nell'ombra, mi girai appena in tempo per vedere una chioma di capelli rossa, di un rosso un po' troppo famigliare, prima che qualcosa mi colpisse sulla fronte, facendomi svenire.

Ci volle non poco per svegliarmi, tanto che la notte era calata e la luna ora illuminava il sotto-tetto, volevo strofinarmi gli occhi ma ben presto notai che avevo entrambe le mani legate alla sedia su cui ero seduto, anche i piedi erano impossibilitati al movimento. "Ve mo' chi si è svegliato!" disse qualcuno nell'ombra, più mi abituavo all'oscurità più riuscivo a scorgere la sua figura, si alzò e mi si avvicinò, sorrisi "cosa ridi?" "nulla, solo non mi aspettavo di venir preso così facilmente, non ti avevo proprio sentito arrivare" e cominciai a ridere. "Piuttosto, cosa vuole una ragazzina da me? Sbaglio o sei una ragazza?" si sentì un 'tsk' nell'ombra, "non ti sbagli" "e allora che vuoi sentiamo? soldi per il riscatto? no perché se è così allora sei un po' ingenua a pensare che pagheranno per me" una pistola fu presto premuta contro la mia fronte, il mio sorriso svanì, calma, dovevo pazientare. "Ora stai zitto eh? Sei soltanto un ex cane della Mafia ecco cosa sei! Uno sporco traditore" "quindi sei della Port Mafia" "no" la sua risposta secca mi sorprese, allora cosa poteva centrare il discorso di prima? "Cosa vuoi da me?" "non eri tu il bersaglio pezzo d'idiota, ma a quanto pare la mia fortuna svanisce come al solito" e la pistola cadde al suo fianco, non riuscivo ancora a vedere il suo volto, solo la sua figura snella e atletica, un sospiro lasciò le sue labbra e si allontanò, "ma fortunatamente al mio bersaglio frega di te perciò aspetterò soltanto che tu lo porti da me" e si accasciò su una poltrona sfasciata qualche metro più in là. "Hai rischiato di uccidermi" dissi con un sorrisetto nato spontaneamente, "lo so" "non sarebbe stato un bene per il tuo piano no?" "vivo o morto il mio bersaglio sarebbe arrivato", sospirai "hai ucciso gente per il tuo bersaglio o solo per avere una scusa?" "quella gente che ho ucciso erano solo cani della mafia che facevano parte del traffico di droga e persone" disse semplicemente, nessuna emozione poteva essere letta in quelle parole. "Perché avevi accennato al mio passato nella mafia prima?" "mh? oh, detesto i traditori, solo questo" "ti piace stare da sola?" "da matti" disse con un accenno di euforia "eppure stai parlando con me", questo la spiazzò, almeno per pochi secondi, prima di sentire lei che caricava la pistola. "Sei giovane, non hai una famiglia?" silenzio, sospirai e guardai fuori dalla finestra "dovrai aspettare per un po', perciò perché non conversiamo? Inizio io, qual'è la tua abilità?" "non dovevi iniziare tu? Certo che sei proprio stupido" bisbigliò l'ultima frase, "come mai uccidi tutti quelli che ti vedono?" "ti ho già detto che uccido solo i cani della mafia" "e allora come mai il mio file dice che tu uccidi tutti quelli che ti vedono?" "il tuo file evidentemente si sbaglia" "ma-" "vuoi che ti faccia esplodere le cervella? Sei fastidioso come la peste bubbonica". Il tempo passò, non so esattamente quanto, forse due ore, finché la ragazza si alzò e cominciò a girare su se stessa, "ti chiedi il perché nessuno sia ancora qui? Semplice, non ho lasciato traccia per dove stessi andando, e solitamente per le missioni sparisco due o tre giorni" la sentii avvicinarsi a me e nuovamente mi trovai una pistola alla testa "davvero? di nuovo? sono un maniaco suicida, meglio se ti informi prima delle tue vitti-" un pugno ben assestato mi bloccò dal parlare, sentii la mia mascella quasi fratturarsi. "Ora stai zitto eh?! Chiudi quella fogna di bocca prima che te la sigilli per sempre!" "smettila di fare la gradassa" dissi ansimando "hai detto che sarebbe lo stesso se fossi morto o meno, allora perché non mi hai ancora ucciso? Di sicuro non ti sto simpatica" il pugno questa volta arrivò nello stomaco, per essere una ragazzina aveva una forza incredibile, "tsk- sei proprio fastidioso sai? Sto mettendo in conto di fasti fuori davvero, dopotutto, non puoi fermare il mio potere" e si scaturì una brillante ma bassa risata. "Ma ora basta coi giochetti Dazai Osamu, presto non sarai più in grado di vedere il mio caro obbiettivo, e questo ti corroderà nel profondo, fino a che davvero vorrai dimenticare tutto" "cos-" il suo volto ora era chiaro, rossi capelli, così familiari per me, erano raccolti in una coda di cavallo bassa appoggiata sul lato della spalla, una piccola cicatrice si trovava sulla fronte costellata di lentiggini come il naso, gli occhi erano blu come il mare e agghiaccianti come pochi, le labbra sottili erano secche e screpolate, la sua presenza ora era preformante come un coltello ben affilato. "Ascoltami ora, pazzo suicida e traditore che non sei altro, perché non lo ripeterò due volte" mi prese per il colletto della camicia e mi cacciò un calcio nello stomaco per sbilanciare il peso a suo favore, i nostri visi ora a pochi centimetri di distanza, "Io sono Kaho, e voglio vedere mio padre" si fermò, il suo viso non trasmetteva odio, solo dolore e rabbia, mi sbattè a terra ancora legato alla sedia "Chuuya Nakahara, voglio vederlo", la realizzazione mi colpì come un treno. "Quel bastardo ha abbandonato me e mia sorella, è quasi morta per la mafia, è sulla sedia a rotelle, e ora lui dovrà pagare per il dolore che le ha causato!" e sparò al soffitto, realizzai allora quanto era giovane, non aveva più di 15 anni, eppure aveva dovuto lottare con le unghie e coi denti, provai pietà, provai dolore nel vedere il viso di qualcuno così giovane già distrutto. 

Kaho

significa fiore





Spazio autrice:

Allora, so che fa schifo, non scrivo da tanto, se avete correzioni fatemele pleaseeee! Also, sono contenta di essere tornata a scrivere questa fan fiction che tanto adoro! Fatemi sapere anche in privato se avete correzioni, BYEEEEEE!!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 17, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

⭐Stars talk about You~ Soukoku_Shin-soukoku_Ranpoe⭐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora