t w o - III

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Yoongi era infastidito dal comportamento del ragazzo dai capelli rossi: per tutta la serata aveva trascinato Jimin e Jungkook di qua e di là, cercando di farli restare da soli e di allontanarlo da loro con qualche scusa che non funzionò mai.

Alla fine, esausto delle sue continue trovate, si era allontanato di sua spontanea volontà per andarsi a bere qualcosa al bar ritagliato in un angolo della saletta colorata di pixel e omini di chissà quali videogiochi. Inarcò un sopracciglio quando vide qualcuno di familiare sedersi di fronte a sé. Impugnó una lattina di qualche bibita gassata per scrutarlo con aria indifferente, seppure non capisse perché fosse venuto fin lì.

"Stai tranquillo, tra poco me ne vado. Devo sedermi qui per dare l'impressione che non li abbia lasciati lì da soli volutamente."

"Quando?"

Il giovane dai capelli rossi lo guardò interrogativo. "Quando cosa?"

"Quando te l'ho chiesto."

Taehyung mise il broncio e bevve un sorso della sua bibita dalla cannuccia, che prese a mordicchiare nervosamente. Stare seduto al tavolo di qualcuno che sia al telefono e che sia dal vivo sembrava davvero scorbutico e di poche parole non era esattamente il massimo secondo i suoi parametri da social butterfly qual era. Quella taciturnitá che caratterizzava l'altro lo destabilizzava non poco.

Anzi, lo destabilizzava totalmente.

Starsene in silenzio equivaleva a pensare. E pensare, a riflettere. E riflettere, a farsi domande su domande che gli avrebbero fatto pesare la testa e- perché diamine la cannuccia della sua bibita era verde?! E se il barista gliene avesse data una gialla ma lui per chissà quale difetto dalla nascita la vedeva di colore verde e aveva imparato a chiamare quella tinta con quel nome crescendo così in un'illusione alla quale non avrebbe mai trovato risposta?! La sua intera esistenza poteva trattarsi di una finzione! Forse era tutto frutto di una cospirazione contro di lui-

"Che cosa ti prende adesso?" Forse Yoongi si era reso conto della testa fra le nuvole del poco più alto, dopotutto lo sguardo scioccato che questi aveva rivolto alla lattina non poteva sfuggire tanto facilmente a nessuno.

Il rosso alzò le spalle, prendendo un nuovo sorso dalla sua cannuccia per poi parlare. "Sono carini insieme."

"E tu sei strano anche standotene da solo." replicò Yoongi, che aveva capito immediatamente a chi si stesse riferendo. Poiché non si considerava affatto il tipo di ragazzo da sedersi al tavolo delle vecchiette pettegole di turno, incroció le braccia al petto in segno che la voglia di parlare per lui non c'era ma volse comunque lo sguardo in direzione dei due ancora immersi nei videogiochi, constatando malamente che forse era un po' vero che Jimin e Jungkook formavano una bella coppia.

Taehyung colse la traiettoria del suo sguardo e appoggiò un gomito sul tavolino, sostenendosi il mento con la mano. Aveva già capito tutto, pur classificandosi come una delle persone più ottuse del pianeta: non era poi cosí difficile cedere al bel visino del suo migliore amico e, a quanto parte, il suo fascino era riuscito a catturare anche qualcuno come Min Yoongi. "Lo prenderò come un complimento."

"Non era un complimento."

"Ho l'impressione che tutto detto da te non sia da intendere come un complimento, ma io ho un'autostima da difendere e quindi lo prenderò lo stesso come tale. Non puoi convincermi del contrario neanche se vuoi." il rosso l'osservò voltare il capo in sua direzione e guardarlo male. Accennò, allora, un sorriso esagerato, sapendo bene che in quel modo gli avrebbe solleticato i nervi saldi con la sua faccia irritante.

Yoongi, però, non batté ciglio e semplicemente bevve un sorso dal suo bicchiere.

"Ho notato che non sei bravo in questo genere di giochi. Non vieni qui molto spesso, vero?"

Il corvino lo ignorò nuovamente, sbirciando lo schermo del proprio cellulare mentre Taehyung tratteneva un piccolo sbuffo.

Voleva solo fare conversazione, perché quel ragazzo doveva rispondere solo ad occhiatacce o con frasi di, al massimo, cinque parole? Doveva trovare un argomento interessante se voleva farlo parlare un poco di più, così si morse il labbro inferiore con fare pensieroso e spremette le meningi per trovare una soluzione intelligente.

Il più basso, d'altro canto, trovò deliziosi quei pochi minuti di silenzio in cui l'altro sembrava essersi deciso a tenere chiusa la bocca, ma rialzò lo sguardo seccato dal telefonino quando il rosso trovò di nuovo il coraggio di parlare.

"Sei interessato a Jimin-shi, vero?"

"Non sono affari tuoi."

"Ah-ha! Quindi ti piace, avevo ragione! Ecco perché stai guardando male Jungkook da tutta la serata-"

"Guardo male anche te, s'é per questo. Forse mi danno semplicemente fastidio i marmocchi e tu e lui siete un paio di quelli, tu non credi?"

Il rosso si portò una mano al petto con fare teatrale, fingendosi ferito dalla frecciatina appena ricevuta; in realtà lo era veramente, ma non era stato difficile capire che Yoongi utilizzasse quel genere di atteggiamento con chiunque e che non dovesse prendersela troppo per quanto gli aveva detto. "Beh, visto che ti piace Jimin-"

"Non mi piace."

"Ok, ok, allora riformulo la frase: se mai ti piacerà Jimin, è bene che tu sappia che lui è interessato a Jungkook e che la cosa è reciproca."

"Lo so già."

Il rosso si accigliò. Jimin non era il tipo da parlare di argomenti come 'amore' con chi non si fidasse ciecamente. "Come lo sai già?"

"Lo so e basta." l'altro sospirò, bevendo l'ultimo sorso della sua bevanda. Sarebbe stato da stupidi non capire che Jimin potesse provare qualcosa per quel marmocchio fin troppo alto per la sua giovane età -questo secondo i gusti di Yoongi, il quale era ben più grande in questione di anni eppure più basso di Jungkook-, quando il primo gli si era appiccicato addosso nella speranza di non farsi vedere dal secondo, vittima dell'imbarazzo. L'avvenuto non aveva di certo giovato al suo umore, ma non poteva controllare Jimin o superare troppo la linea del confine 'amicizia'; doveva starsene al suo posto, anche se lo sviluppo della relazione dei due non gli sarebbe andato bene.

"Ok, alloraa...ti va una partita al simulatore di basket?"

"No."

"Ad hockey da tavolo?"

"No."

"Va bene..." il rosso sembrava essersi arreso, ma tutte le speranze di Yoongi sparirono quando lo vide riaprire bocca. "Neanche a bowling?"

"Toglimi una curiosità: sei alla disperata ricerca di amici o ci stai provando con me?"

Inaspettatamente da quanto si aspettasse da uno come lui, Yoongi notò le guance dell'altro tingersi di rosso e lo vide boccheggiare un paio di volte, imbarazzato. Trattenne malamente un ghigno soddisfatto quando lo vide alzarsi in piedi, imbronciato e messo all'angolo.

"Non ci sto provan-- cosa credi che mi piaci?! Si chiama essere amichevoli, se non lo sai! Yaah-- basta! Se la mia presenza non è gradita, allora me ne vado."

"Oh, ti sei deciso." Yoongi lo vide allontanarsi sul serio e disperdersi tra le persone che riempivano la sala. Allungò le braccia in alto e si stiracchió. "Finalmente libero."

at first sight - taegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora