t h r e e

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"Hyung, ma perché non ci vuoi piú nella tua macchina?"

"Chiedimelo un'altra volta e giuro che ti porto a correre in autostrada e ti attacco una corda al collo mentre vado ai duecento all'ora."

La testolina biondo miele di Jimin si chinò verso il basso come un cagnolino appena ripreso dal padrone, si strinse nelle spalle e mise su un piccolo broncio.

Hoseok, invece, scoppiò in una sonora risata e si dovette aggrappare al piú piccolo per cercare un appiglio e non cadere a terra. "Yoongi-hyung! Non puoi trattare male Jiminie, è la regola numero uno per avere una vita felice!"

"Fanculo le regole, fanculo la vita. Ora tornate a casa a piedi e basta." detto ciò, il giovane pianista dai capelli corvini tiró su il finestrino della propria auto e abbandonò il posto accanto al marciapiede dove aveva parcheggiato.

I due rimasti in piedi sull'asfalto lo guardarono allontanarsi, un'espressione stupita sul volto del più basso e una beffarda su quella del più alto.

"Questa mattina sembrava più simpatico..."

"Dai, Jimin, non prendertela! Dopotutto l'abbiamo imbarazzato nel bel mezzo della sua esibizione, ha tutto il diritto di avercela a morte con noi."

"Abbiamo applaudito ed esultato solo un po' in anticipo, non serviva prendersela così tanto- oh guarda, Tae!" Jimin saltellò sul posto, agitando le braccia per farsi notare da una figura dall'altro lato della strada. "Ciao, Tae!"

Pochi attimi dopo, i due sul marciapiede divennero in tre.

"Che palle la scuola, non posso neanche chiedere una matita ai miei compagni di classe che il professore mi guarda male."

"Ti hanno buttato fuori?"

"Sí."

"Di nuovo?!"

"Non riesco a stare zitto per un'ora intera, lo sai! E comunque era l'ultima ora, quindi sono andato via direttamente." Taehyung si passò una mano tra i capelli tinti di rosso, sospirando seccatamente. Poi guardò il proprio compagno di classe. "Jimin, tu perché non sei venuto a scuola oggi?"

"Abbiamo accompagnato, o meglio, ci siamo presentati di nascosto all'esibizione di pianoforte di Yoongi-hyung, quindi ho saltato all'ultimo momento. Scusa se non ti ho avvisato, è stata una decisione improv-"

"Sì, fa lo stesso, non preoccuparti." il rosso si sbrigò a tagliare il discorso prima che questo si allontanasse troppo dalle parole 'Yoongi-hyung' e 'pianoforte'. "Ma Yoongi suona anche il pianoforte oltre che a saper rappare?"

Il biondino annuí, guardando l'amico dal volto piacevolmente sorpreso dalla notizia appena appresa.

"Ma come fa a rappare e a suonare anche il pianoforte? Non ho mai sentito un abbinamento simile..."

Hoseok si permise di intervenire, invitando intanto i due a cominciare a camminare verso casa. "Che cosa c'entra, mica perché suona il pianoforte allora non può rappare. Anche tu hai una bella voce, ma non per questo ti metti a cantare mentre suoni contemporaneamente il sassofono."

"Ooh, che idea! Devo solo farmi crescere un'altra bocca e posso farlo sul serio!"

Il più grande scosse la testa, esterrefatto, ma accennò un sorriso e lasciò che i due coetanei chiacchierassero di quanto successo in quella mattinata fino a quando la voce di Taehyung non attirò la sua attenzione.

"Tra meno di due settimane è il mio compleanno! Avete già pensato a che regalo farmi?"

"Non si svelano i regali in anticipo." ribatté Jimin in risposta, allungando una mano per spettinare i capelli morbidi dell'amico. "Ma se vuoi ti regaliamo un maestro di pianoforte."
assunse un'aria furbesca e Taehyung si ritrovò a guardarlo male, scansandosi rapidamente dalla sua presa.

"Non so davvero a che ti riferisci, non ho mai detto che mi piacerebbe imparare a suonare il pianoforte."

"Ma sì, Tae, così impari qualcosa di nuovo. Magari quella delle mani non sarebbe l'unica posizione che ti insegnerebbe...non so se mi spiego."

L'occhiolino che Jimin gli lanciò fece corrucciare la fronte del rosso, il quale si destreggiò in un calcio non andato a buon fine prima di sistemarsi uno spallaccio dello zaino e velocizzare il proprio passo per distanziarsi da lui. "Vai a chiedere a Jungkook di farti suonare il suo piffero invece di fare queste supposizioni insensate su di me!"

Scoperto il suo tasto dolente, Jimin si zittí di colpo e nascose il viso nel cappuccio del piumino che indossava, mentre Hoseok si lasciava andare ad una gran risata dinanzi il battibecco dei più piccoli.

"Certo che sapete nascondere veramente bene le vostre cotte."

"Ma io non ho detto niente, ha fatto tutto Jimin! E non mi piace nessuno!"

"OoH! Ma YoOnGi-HyUnG sUonA iL piAnO, qUaNT'é fiGoOo!!"

"Non ho fatto così, smettila!" Taehyung scoccó un'occhiataccia all'amico dai capelli color miele che l'aveva appena imitato in modo volutamente esagerato, dopodiché sbuffò e si avvicinò al bordo del marciapiede. "Basta, vado a casa da solo. Ho fatto un commento su Yoongi-hyung una sola volta e adesso me lo rinfacciate a vita, non voglio più parlare con voi."

"Poverino, si è offeso perché non sa nascondere che gli piace un suo hyung."

"Oh, che coincidenza...una telefonata da parte di Jungkook." Taehyung tirò fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni per davvero e se lo portò all'orecchio, attraversando la strada. "Aspetta che gli racconto tutti i sogni erotici che ti sei fatto su di lui in queste ultime settimane."

"OI- no, ehi! Tae, lo sai che ti voglio bene! Non lo faresti mai!"

"Anch'io Jiminie, ma Jungkook merita di sapere." e con quella minaccia velata, il rosso girò l'angolo sotto lo sguardo dei due più grandi, uno del tutto impanicato e l'altro in preda ad un'asfissia dovuta alle troppe risa.

at first sight - taegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora