Pov's Allyson
Assistiamo ad una parata bellissima. C'è la banda, carri di ogni tipo e pupazzi grandissimi.
Ci stiamo divertendo molto.
-Allyson, io devo andare via.- Mi dice Chloe.
-Perchè non rimani? Ti accompagniamo noi a casa...- Le chiede Vince.
-Non vorrei disturbare...- Dice timidamente.
-Nessun disturbo. Dai, così ci divertiamo di più!- Insiste Vince.
Chloe mi guarda.
-Ha ragione, di a tua madre che sei con me e altri amici.-
-Va bene.-
Continuiamo i nostri giri fin quando non diventa buio.
-Ragazzi, non avete fame?- Ci chiede Sebastian.
-No, per niente. Abbiamo mangiato tanto...- Diciamo.
-A me è venuta fame. Mi aspettate che vado a prendermi qualcosa da mangiare?-
-Ti accompagno. Anche io ho un po' di fame.- Dice Chloe.
-Va bene, andiamo allora.-
-Noi vi aspettiamo qui.- Dico.
Mi giro verso Vince, il quale mi prende tra le mani il viso e dolcemente mi bacia.
-Hai freddo?- Sussurra.
-No, sto bene.-
-Sicura? Hai le guance fredde.-
Annuisco.
-Piccioncini, possiamo andare.- Dice Sebastian tornano da noi assieme a Chloe con un pezzo di pizza in mano.
Arrossisco.
-Bacia bene?- Mi dice all'orecchio la mia amica. La guardo male.
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Sono le 11:30 di sera. Dato che il cammino è lungo e domani c'è scuola decidiamo di tornare alla macchina e andare a casa.
-Ciao Seb, è stato un piacere conoscerti.- Lo saluto.
-Anche per me. Ciao Chloe.-
-Ciao. Grazie per la compagnia.-
-Grazie a voi. Ciao Vince.-
-Ciao fratello.-
Entriamo in macchina e ci dirigiamo verso casa di Chloe.
-Simpatico...- Osserva Chloe.
-Chi?- Domando.
-Sebastian.- Dice ovvia.
Sorrido e scuoto la testa.
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-Grazie mille del passaggio. Ci vediamo domani.- Ci saluta Chloe prima di scendere dalla macchina.
-Ciao. Buona notte.- Ricambiamo il saluto.
-Sembrava in imbarazzo.- Dice Vince ripartendo.
-Già... Non è da tutti uscire con il proprio professore, prendere un caffè con lui e tornare a casa con lui...- Dico ridendo facendo ridere anche lui.
-Buona notte.- Lo saluto quando ferma l'auto vicino casa mia.
-Buona notte, piccola.-
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La sveglia suona ininterrottamente.
Svogliatamente mi alzo dal letto infreddolita e assonnata. Vado in bagno, poi torno in camera mia e inizio a vestirmi. Successivamente mi dirigo in cucina e faccio colazione.
-Buongiorno.- Dico a mio padre che sorseggia il suo tazzone di caffè.
-Buongiorno. A che ora sei rientrata ieri sera?- Dice fermo.
-Ehm... non so, era mezzanotte credo.- Probabilmente era molto più tardi.
-Allyson ho controllato l'ora ed erano le 1:15 di notte!- Ecco, appunto.
-Cosa? Pensavo che...-
-Sai le regole, Allyson. Non devi tornare dopo mezzanotte!-
-Lo so, scusa.-
-Non uscirai più di sera per due settimane.-
-Ma papà ho diciotto anni!-
-Non mi interessa. Fin quando vivrai sotto il mio tetto farai come dico io stando alle mie regole.-
Sbruffo per poi salire di nuovo in camera mia.
La discussione con mio padre mi ha fatto passare la fame.
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora il mio è iniziato malissimo.
Vado a scuola un quarto d'ora prima, infatti ancora non è arrivato nessuno tranne qualche professore.
Mi arriva un messaggio.
''Vieni dietro la scuola.'' E' da parte di Vince.
Faccio come dice lui.
-Ciao.-
-Buongiorno.-
-Come stai?-
-Male. Sono in punizione.-
-Perchè?-
-Perchè ieri notte sono rientrata troppo tardi e mio padre ha deciso di non farmi uscire la sera per due settimane.- Dico arrabbiata.
-Cosa? Hai ancora il coprifuoco? I tuoi ti danno ancora le punizioni?- Inizia a ridere.
-Mi dispiace, Vince, ma ti sei messo insieme con una bambina.- Dico alzando leggermente la voce.
-Calma. Vorrà dire che usciremo il pomeriggio...- Mi da un bacio sulla guancia.
-Dai, due settimane passano subito!-
-Si, come no...-
-Dai non fare così... Io devo entrare, ci sentiamo più tardi. Va bene?-
-Si. Ciao.- Lo saluto.
Odio quando mi considerano una bambina, odio quando mi trattano come una bambina, odio non essere rispettata e trattata come una ragazza della mia età. Mio padre non capisce che sono cresciuta, non può ancora darmi le punizioni, non posso avere ancora le punizioni. E' ridicolo tutto ciò!
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-Buongiorno, ragazzi. Ognuno al proprio posto. Oggi interrogazione a sorpresa. Iniziamo da... Marshall, alla lavagna.- Dice il professore di chimica.
Oggi non è proprio giornata.
Mi alzo dalla sedia e vado alla lavagna.
L'interrogazione non va male, credo che almeno un sei l'ho preso.
-Marshall è un 5.-
-Cosa? Ma le ho detto tutto, prof.-
-Non bene, però. Vai al posto.-
Sbruffo raggiungendo il mio posto.
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La campanella suona, segno che le lezioni sono finite e dobbiamo tornare a casa.
Nel cammino inizia a diluviare e indovinate un po'? Sono senza ombrello!
-Ci mancava solo questo.- Dico tra me e me. -Cosa potrebbe accadere ancora?-
Detto questo passa una macchina vicino a me. Con l'acquazzone si sono create delle pozzanghere. La macchina, passando velocemente, prende la pozzanghera bagnandomi tutta.
-Diamine!- Dico arrabbiata.
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Innamorata Del Mio Prof.
Teen Fiction-Secondo te è sbagliato?- Chiedo. -Cosa?- Risponde lui. -Il nostro amore. Secondo te è sbagliato?- - Dire un "amore sbagliato" non esiste. Non è mai sbagliato amare. Se è amore, non è sbagliato. Se è sbagliato, non è amore-. Lei: Allyson Marshall, d...