Capitolo 1

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LOUIS POV
7:00
Stavo dormendo beatamente nella mia cameriera grande 1 mq quando all'improvviso...*ring tone odioso dell'iPhone*
"Oh fanculo, un'altra giornata comincia"
Tento di ritardare la sveglia ma, come il mio solito, il telefono è attaccato al caricabatterie e quando tento di prenderlo mi cade per terra, continuando a suonare. Affondo la testa nel cuscino e provo a riaddormentarmi ma ho una seconda sveglia...si chiama Jay
<<Louis alzati o ti butto giù da quel letto! Non ho voglia di sentire altre lamentele dai prof, alzati e vai a scuola.>>
Mia madre aprii la porta come se nulla fosse, sbattendola e urlandomi mentre era intenta ad allacciarsi i bottoni della camicia.
<<Arrivo, fammi vestire per Dio!>>
Mi alzai dal mio adorato letto, a malavoglia, e aprii l'armadio. Non sapevo proprio cosa mettere era troppo diffic...ma che cazzo sto dicendo, afferrai i miei soliti skinny jeans neri e la mia felpa dell'adidas (ovviamente nera) e le mie vans (colore? Beh lo sapete). Scesci di corsa le scale, presi un pancakes e ci spalmai sopra 5 cucchiaini di nutella. Presi lo zaino, cercai mia madre che stava correndo come ogni mattina per casa come una matta
<<Mamma...mamma!>>. La presi per le spalle
<<Che c'è lou?>> mi chiese continuando a guardarsi in giro per cercare qualcosa
<<Niente ti volevo salutare>> e gli stampai un bacio sulla guancia
<<Grazie tesoro, ti voglio bene, ma muovi quel culetto e vai a scuola>> mi baciò a sua volta e, appena mi chiusi la porta alle spalle, vidi che c'era già una macchina parcheggiata nel mio vialetto. Ovviamente si trattava di Josh, mio migliore amico dalla nascita. Siamo sempre stati inseparabili e ormai è mio fratello e gli voglio un bene dell'anima. Salii in macchina e partimmo
<<Hey, loulou come stiamo oggi eh?>>
<<Chiamami ancora così e ti uccido>>
<<Dai che scherzo>>
<<Comunque stavo dormendo da Dio e ora mi ritrovo qui in macchina ad andare verso l'inferno quindi, male, sto male>> gli dico con un sorrisetto.
<<Dai non è così male e comunque oggi dobbiamo uscire un'ora prima, siccome Den ci vuole per il turo prima, sai per preparare tutto per la festa di sta sera>> mi dice con aria seccata.
Ah si comunque Dan è il nostro capo, lavoriamo a un club quando finiamo scuola (così riusciamo a pranzare li, il che è perfetto in quanto è gratis) oppure la sera per i party.
<<Che palle, oggi proprio avevo zero voglia di stare lì ad ascoltare le sue cazzate>>
<<Lo so ma sai che ci servono i soldi, Lou>>
Vero. Lavoriamo lì da quando avevamo 15 anni (ora ne abbiamo 18) siccome mi avevano cacciato da Starbucks dopo che avevo tirato un Frappuccino doppio addosso a un cliente (se l'era cercata). Quindi avevamo cercato lavoro e Dan ci aveva proposto questo club. Non ci paga una fortuna ma è abbastanza per riuscire ad aiutare mia mamma quindi, va più che bene. Mio padre ci aveva lasciati quando avevo 9 anni, dopo che Jay era riuscita ad avvisare la polizia di nascosto e dirgli di tutti gli abusi subiti e di tutte le volte che andavo a scuola con un occhio nero e labbro spaccato, a causa delle sue serate a bere come un coglione. Mi ha sempre odiato siccome non ero proprio un ragazzo 'mascolino' e non lo ascoltavo mai. Grazie a Dio se ne andato e ora tocca a me e mia mamma portare avanti la casa. Jay è la mia ancora e mi ha sempre supportato in tutto...se non ci fossero lei e Josh non so come fare ad andare avanti.
<<Già. Dai, almeno sta sera possiamo divertirci un po' siccome ci lascia la serata libera>> gli dico facendo l'occhiolino e tutti e due scoppiamo a ridere.
Arrivati a scuola, parcheggiammo e ci avviamo verso la nostra classe. Ma, come da routine, mi ritrovo quel coglione di Jeff addosso.
<<Oh guarda chi c'è, il piccolo Lou e il suo moroso>>
<<Dai Herlings vai avanti, sei sempre sulle solite battute del cazzo, la tua piccola testolina non c'è la fa a inventare cagate migliori?>> gli dico cercando di evitarlo. Sono anni che mi prende per il culo e dopo un po' perdo la pazienza ma non voglio arrivare alle mani, in quando sono più basso di lui di parecchio e,di sicuro, le prenderei.
<<Andate in classe o dal preside scegliete voi>>
Il prof di fisica mi salva da quel demente e così possiamo iniziare la settimana proprio bene...matematica prima ora, wow. A scuola non ero ne un secchione ne uno che rischiava la bocciatura ogni anno...ero a metà. Non mi piaceva studiare e nella mia pagella c'erano solo 6, ma non potevo permettermi di perdere un anno (non per me ma per mia madre...non potrebbe pagare anche per una stronzata causata dalla mia voglia di fare niente) quindi mi toccava darmi da fare per arrivare almeno alla sufficienza. L'unico amico che avevo era Josh perché odiavo tutti lì dentro; erano sempre tutti pronti ad accusarti e prenderti per il culo se eri diverso o non seguivi la massa. E io di certo non ero uno uguale agli altri...Le ore passavano stra lente ma alla fine arrivarono le 12:00 e io e Josh uscimmo. Prendemmo la macchina e ci avviammo verso il club e nel mentre lui iniziò qa parlare
<<Senti Lou, ti conosco da una vita, letteralmente...so che Jeff ci scherza su ogni giorno ma...non è che magari, che ne so, devi dirmi qualcosa?>>
Lo guardai con aria stranita, con quella domanda mi mise un po' di nervosismo
<<Sei serio? Mi stai chiedendo veramente se sono gay?>> lo guardai, girandomi completamente verso di lui
<<No, cioè si, c'è lou io...>>
<<Josh ti prego>> dissi tornando a guardare fuori dal finestrino
<<No è solo che non ti ho mai visto con una ragazza e ogni volta che andiamo su questo argomento mi dici di tacere>>
Ha ragione. Non ho mai voluto esprimere i miei sentimenti a nessuno, neanche lui. Non so bene il perché ma non mi sento a mio agio, cioè devo ancora capire che cosa mi piace e non mi va di saltare a conclusioni affrettate. E poi diciamocelo...sono un disastro con i sentimenti. Okey, magari non ho mai avuto una ragazza ma solo perché nessuna mi attirava abbastanza.
<<È solo che non ho ancora trovato quella giusta...>> lo liquidai così sta volta e scesi dalla macchina avviandomi verso l'entrata.

TWO HOWLS , ONE SOULDove le storie prendono vita. Scoprilo ora