-Live with me-

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Pov's Jungkook

Amo come le sue labbra carnose siano schiuse e come il suo respiro le accarezza piano creando dolci sospiri, le ciglia toccano leggere le guance morbide e arrossate dal sonno, le accarezzo leggermente con la punta delle dita per poi passarci tutto il dorso della mano, potrei sospirare di piacere solo per questo gesto, solo per la morbidezza delle sue guanciotte da bimbo.
Ho sempre avuto una routine la mattina, ma non mi dispiace che sia stata piacevolmente interrotta da un corpicino caldo tra le mie braccia, che accompagna il mio risveglio.
Mai in vent'anni ho perso il controllo delle mie emozioni, ma la situazione mi sta leggermente sfuggendo di mano e il mio cervello mi ha portato a fare pensieri che non ho mai fatto prima su un ragazzo, anche il mio cuore sembra aver preso costantemente dei battiti in più da quando quel ragazzino è entrato nella mia vita.
Non sono mai stato un tipo sentimentale, che perde tempo dietro a relazioni inutili, mi basta avere amici che a me ci tengono come Yoongi o Namjoon e i loro rispettivi fidanzati che anche se sono stronzi con me so che infondo mi vogliono bene come io ne voglio a loro, dopotutto anche io mi comporto sempre da stronzo nei loro confronti ma non gli volterei mai le spalle se avessero bisogno.
La mia vita è sempre stata una continua salita, il posto che ho nella società me lo sono sudato, non come quei leccapiedi di figli di papà che si vedono la strada spianata dai loro paparini con i quattrini che strabordano dalle tasche. Ero riuscito ad entrare nella "Transporter Company" all'età di 18 anni, dopo aver finito gli studi, ero un dipendente qualunque ma non mi facevo mai scappare l'occasione di dimostrare cosa sapevo fare davvero, ciò piacque al capo, vide che non ero fatto per stare dietro una scrivania ai piani bassi, divenni così il suo vice e a quel punto giocò la fortuna, dato che il grande capo non aveva figli o nipoti a cui cedere l'azienda e l'età stava avanzando; ero quindi arrivato all'età di 19 anni con un posto fisso in prima fila per il successo, il capo aveva deciso di cedere a me l'intera azienda,ero fiero del traguardo che avevo raggiunto e volevo sfruttare al meglio questa opportunità; anche se ancora molto giovane con gli occhi sgranati accettai di buon grado di essere a capo della Transporter, poco dopo andai a vivere da solo con i soldi del mio primo stipendio da grande capo e adesso sono quello che sono grazie alla fiducia che il dirigente ha riposto in me, mi ha fatto aprire gli occhi su quello che ero e su quello che potevo essere, non gliene sarò mai abbastanza grato.
Mi alzo finalmente dal letto che quella notte aveva assistito alle coccole e alle carezze tra me e Jimin, tra due sconosciuti che si stavano cercando da tempo e che finalmente si sono trovati.
Decdo di non svegliarlo, è bello in questo stato, come sempre d'altronde, mi sta fottendo il cervello con la sua bellezza di cui non si rende conto, ho anche bisogno di ragionare da solo per conto mio su quello che sta succedendo possibilmente davanti ad una tazza di caffè fumante, così do un ultimo sguardo all'angelo che era caduto tra le mie lenzuola e scendo in cucina.
Mi accorgo solo ora di quanto questa casa sia vuota e silenziosa, quanto abbia dato troppo spazio al lavoro e mai a me stesso, quanto Jimin mi avesse fatto capire che ho bisogno di qualcuno nella mia vita, di lui.
Ho appena finito di bere il mio caffè quando scostando la tazza dal volto,che ho sollevato per non perdere nessuna goccia di quel liquido scuro, viedo la figura minuta di Jimin intento a strofinarsi gli occhi ancora leggermente socchiusi dal sonno, con la maglietta che arriva a metà coscie, le quali sono nude e segnate dalle pieghe del lenzuolo.
<<Buongiorno>> impasta le lettere tra loro con la sua voce leggera ora leggermente rauca dal risveglio, mi sono leggermente incantato a quella visione ma mi riprendo velocemente <<Buongiorno, vuoi del caffè?>> <<Emm... sì grazie, se non ti dà fastidio>> mi acciglio a quella affermazione, perché dovrebbe darmi fastidio?<<Perché dovrebbe darmi fastidio?>> ora è lui ad accigliarsi <<Forse perché sono un estraneo in casa tua?>> Oh...beh ha ragione, ma allora perché sembra che lo conosca da una vita? perché non vedo un futuro senza che lui ne faccia parte? <<Sì...beh...hai ragione, ma ormai pensavo che avessimo creato un certo...legame...no?insomma ti sei sfogato con me e...hai dormito nel mio letto...a me è piaciuto...>>sono sicuro delle mie parole perché mi è veramente piaciuta quella situazione, forse più di quanto mi dovrebbe piacere dormire con uno sconosciuto, anzi sicuramente è così, lui sembra pesare le mie parole prima di formulare una risposta, è piacevole la sua espressione pensierosa, il piccolo broncio che si va a formare sulle sue labbra è una cosa decisamente troppo carina << immagino...di sì...>> detto ciò si siede su uno sgabello messo intorno al piano della cucina facendo un leggero ed adorabile saltello <<riesci ad ingerirlo il caffè?>> <<Sì,credo di sì>> lo guardo sorridendo appena, gli porgo la tazza di caffè che lui afferra tra le sue piccole mani <<Senti...io dovrei essere a lavoro tra trentacinque minuti, tu pu->> <<Tranquillo mi vesto e vado, grazie per l'ospitalità davvero>> mi interrompe facendo un sorriso malinconico che lo porta a chiudere gli occhi, cosa? crede che lo lasci andare così? <<Cosa?No! stavo per dire che tu puoi fare come se fosse casa tua, cioè non la strada, vabbè hai capito, non voglio che tu te ne vada, anzi...>> lo stavo veramente per fare? <<Ti stavo per proporre di stare qui quanto vuoi, ceh di stare per sempre>> sospiro cercando di rilassarmi, perché sono così nervoso? ho forse paura che possa rifiutare? cosa farei se accadesse? <<La mia casa è grande e io ci abito da solo, da anni ormai e penso che non mi farebbe male avere un po'di compagnia, tu mi piaci, non mi so spiegare come tu possa aver preso la mia fiducia in così poco, essendo io uno che non si fida a primo impatto con le persone, ma l'hai fatto. Tu hai bisogno di una casa, e io te la sto offrendo...ti va?>> Jimin ha la bocca e gli occhi spalancati come durante i nostri primi approcci il giorno prima, gli occhi sono lucidi, non faccio in tempo a pensare che stia per piangere che mi ritrovo le sue braccia intorno al collo e le gambe che circondano la mia vita, stavo per perdere l'equilibrio dalla sorpresa ma riesco a prenderlo in tempo dal fondoschiena e appoggio il mio al piano della cucina strozzando un gemito di dolore all'urto.

𝐈'𝐦 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐛𝐞𝐜𝐚𝐮𝐬𝐞 𝐲𝐨𝐮 𝐚𝐫𝐞  (Jikook/Kookmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora