Un disturbo alimentare è un fardello pesante, chi ne soffre ne porta il peso direttamente sulle spalle, chi ne ha sofferto ne porta il peso nei ricordi, ti cambia, ti divora, ti manipola, volente o nolente, cerca di arrivare a frantumare non solo il corpo ma anche lo spirito e la mente di una persona, anzi parte proprio da quello, è furbo ed inizia dalla parte più fragile del nostro organismo...la mente.
Jimin ne era diventato consapevole da un po', ne era diventato consapevole quando i piccoli attimi di disturbo divennero grandi attimi di dolore, ne era diventato consapevole perché adesso poteva vederlo anche negli occhi di quant'altro oltre che nei propri, gli occhi della persona a lui diventata più cara, Jungkook.
A vedere soffrire sé stesso ci era abituato, ma vedere star male jungkook a causa sua era il vero dolore per il piccolo Jimin che ormai di anni ne aveva compiuti diciassette, anche se il maggiore piangeva di nascosto, quando Jimin non c'era, si accorgeva comunque di quando aveva gli occhi più arrossati, le lacrime secche sul volto, il vuoto nello sguardo tenuto basso.
Sì, era passato un anno, l'estate stava finendo e tra qualche settimana sarebbe ripresa la scuola ma stavolta Jimin, alla scuola dove jungkook lo aveva iscritto l'anno precedente, non ci sarebbe andato, era un'altra delusione per il ragazzino dai capelli divenuti biondi.
Erano cambiate un sacco di cose nonostante fosse passato solo un anno, la situazione fisica di Jimin era solo peggiorata, ma la relazione con Jungkook andava a gonfie vele nonostante Jimin non si sentisse più molto all'altezza del maggiore che stava per compiere ventuno anni, davvero Jungkook voleva ancora uno come lui al suo fianco? Jimin sapeva che erano congetture della propria mente, che in realtà Jungkook non gli aveva e non gli avrebbe mai detto niente del genere, ma come poteva il biondino tornare ad avere un briciolo di autostima dopo tutto ciò che gli stava succedendo?
I capelli di Jimin erano diventati biondi, quelli di jungkook erano sempre di quel castano scuro che il biondino amava tanto, gli davano sicurezza, quella sicurezza che ormai non aveva quasi più se non fosse stato per Jungkook, il suo amato Jungkook.Jimin's pov
Sono in ospedale da qualche mese, il ricovero è iniziato dopo un periodo piuttosto difficile per la mia situazione, Jin si era preoccupato molto nel vedermi perdere peso mese dopo mese invece di recuperare qualche chilo, per non parlare di Jungkook che ogni volta si prendeva permessi dal lavoro per occupermi di me dopo ogni crisi di qualsiasi tipo nonostante lo spronassi a continuare normalmente la sua vita.
Quindi alla fine abbiamo optato per la situazione più semplice e sicura sia per me che per loro, ovvero il ricovero in ospedale, in un reparto specializzato in cui ero sorvegliato 24h sette giorni su sette, a mio malincuore pagato da Jungkook, anche perché io non avevo un soldo, nonostante ciò non avrei comunque voluto pesare su di lui ancor di più di come già facevo prima essendo povero.Stavo leggendo qualcosa al computer quando quei capelli castani così confortanti per me entrarono dalla porta della mia stanza; misi subito via il portatile sporgendo le braccine magre e colme di tubicini verso Jungkook.
"Come sta oggi la mia principessa mh? Mi dispiace non essere venuto prima, dovevo finire un lavoro"
"Ti ho detto mille volte di non scusarti Kook, puoi venire quando hai del tempo libero..."
"Cosa sei un hobby del tempo libero?" Jungkook sospirò chiudendo gli occhi per un attimo "Jimin vorrei davvero venire a trovarti più spesso"
"E invece devi lavorare, e va bene così, fallo per me Jungkook, ne abbiamo già parlato ti prego..." Il maggiore sospirò di nuovo annuì senza aprire bocca, si avvicinò a me lasciandomi un bacio sulle labbra che ricambiai piacevolmente, sapeva di buono, di casa, di vita, quella vita al di fuori dell'ospedale che tanto mi mancava, mi mancava andare ad un appuntamento normale con Jungkook, anche solo fare colazione la mattina con lui, svegliarmi con il suo sguardo su di me come facevano prima, tutto ciò che ci era stato donato un anno prima sembrava essersi sgretolato davanti ai nostri occhi nel corso del tempo e mi sento tremendamente in colpa ad aver coinvolto Jungkook, anche se avevamo promesso di affrontare tutto insieme, non posso evitare di sentirmi colpevole.
Mi mancava persino fare l'amore con lui, soprattutto quello, quando ci univamo in un solo corpo, o quando maliziosamente giocavamo insieme, un gioco sensuale, sadico ma per noi piacevole.
Ma fare l'amore richiedeva un enorme sforzo da parte mia, non c'è la facevo a camminare per molto, figurati a portare avanti fino in fondo un rapporto sessuale, ci avevamo provato, ci avevo messo tutto me stesso per appagare Jungkook ma ben presto con l'andare del tempo abbiamo dovuto rinunciare, il maggiore aveva detto che non gli importava ma sapevo che mancava anche a lui, lo sapevo da come mi guardava, a volte con pena, quelli erano i momenti che più di tutti odiavo, e mi arrabbiavo e mi pentivo l'attimo dopo e se fossa stato una situazione normale davvero avremo fatto l'amore per fare pace, ma aimé, non potevamo più.
"La terapia sta andando meglio?" "Mi sento meglio, riesco a mangiare qualche biscotto, Jungkook vorrei davvero fare di più" Jungkook posò una mano sulla mia guancia, era calda al contrario della mia pelle fredda, candida, di un bianco non molto sano "stai andando alla grande Jimin, piano piano vedrai che andrà meglio, so che c'è la stai mettendo tutta" "in realtà...in realtà non capisco dove sto sbagliando" abbassai lo sguardo sulle mie mani che avevano preso quella di Jungkook, Kook mi sollevò il volto dal mento, lo guardai, entrambi eravamo troppo orgogliosi per piangere, non volevamo farci stare male a vicenda "te lo ha detto il dottore no? Il tuo corpo sta cercando di reagire ma ancora non ci riesce...la tua forza di volontà è già tanta, c'è la faremo mh?" Jungkook prese le mie manine baciandole dolcemente con un sorriso, avevamo fatto discorsi del genere quasi ogni giorno fino ad allora, non si era stancato di me? Io di lui non potrei mai farne a meno.Jungkook's pov
Andare a trovare Jimin era sempre tanto bello quanto doloroso, l'anoressia ci stava portando lentamente via tutto, soprattutto il suo sorriso che amavo tanto, la sua gioia di vivere dagli occhi, anche se cercava di non farmi vedere che stesse male ormai capivamo le condizioni l'uno dell'altro anche solo stando insieme e puntualmente nessuno dei due lo ammetteva o ne parlava apertamente per cercare di preservare ancora un po' quel benessere rimasto nell'uno e nell'altro, in un anno era cambiato così tanto.
Se c'era una cosa che non era cambiata, e quindi la parte "bella", quello era l'amore che provavo per Jimin, nonostante lui avesse dei dubbi che cercavo sempre di far cessare, per me era sempre lo stesso ragazzino dal faccino d'angelo che un anno prima era entrato furtivamente nel mio salotto tutto fradicio, sono innamorato come allora ma quella testolina dura di Jimin non lo capiva proprio.
Prima di andarlo a trovare, esattamente prima di entrare nella sua stanza stavo sempre un po'a sostare davanti alla porta, qualche secondo, prendendo un bel respiro ad occhi chiusi, come a purificarmi prima di entrare nella stanza di un angelo, per me Jimin era un angelo."Sei bellissimo sai?" "Ma smettila" almeno lo avevo fatto sorridere, lo baciai di nuovo, stavolta più a lungo "dai piantala, se entra qualcuno?" Si vedeva che in realtà gli piaceva, sorrideva ancora "sei davvero bellissimo bimbo davvero, perché non mi credi mh?" Gli scompigliai appena i capelli, lui si rannicchiò sul mio petto quando lo abbracciai, era così piccolo tra le mie braccia, più di quanto lo fosse già dato che era dimagrito molto, avrei speso ancora di più se fosse stato necessario per un'altra terapia che stavolta funzionasse.
"Ti amo" lo baciai di nuovo, stavolta Jimin non ebbe tempo di replicare, ricambiò il bacio, non volevo farlo affaticare, volevo solo farlo rilassare un po', volevo convincerlo che del mio amore per lui, volevo fargli svuotare la mente, gli accarezzai la guancia nel bacio, spostai le labbra sul suo collo lentamente "J Jungkook...non possiamo..." "Tranquillo, non ti farò stancare, ci penso io, tu rilassati, non verrà nessuno..." "Mi dispiace..." "Non devi, starai bene, staremo bene"
Era tenero dolcemente arrossato sulle guance, sapevo che voleva quello tanto quanto me.
Posai le mani sui suoi fianchi facendolo sdraiare mentre lo baciavo ancora ed ancora, le dita sfiorarono sotto la sua maglietta la sua pelle, era piacevolmente calda là sotto, lo stava diventando completamente data la situazione "Daddy..." Sussurrò Jimin, probabilmente in ricordo di ciò che erano abituati a fare, ridacchiai leggermente "sono qui bimbo, non ti lascio, fidati di me" "mi piace..." "Te lo avevo detto...faremo piano".Fecero l'amore, lo fecero in modo lento, sensuale, gli ansimi dei ragazzi riempirono la stanza ed accompagnarono il tramonto e poi la sera, sotto le lenzuola i loro movimenti erano sinuosi, Jungkook entrava in lui e poi usciva di nuovo con un ritmo calmo per non stancare troppo il ragazzo, dovette trattenersi parecchio ma per Jimin questo ed altro; Jimin era al settimo cielo, era finalmente appagato, felice di poter soddisfare il ragazzo e sé stesso, felice di potersi unire con lui ancora una volta in un unico corpo, caldo e vivo, un corpo nuovo che non era il suo malaticcio e magrolino, ma era il loro, forte e pieno d'amore, Jimin amava il tocco ti Jungkook, i suoi muscoli contrarsi, la sua fronte mandita di sudore che gli bagnava i capelli "bellissimo..." Sussurrò Jimin "bellissimo" ripeté Jungkook, finché la stanchezza non si fece sentire, soprattutto per Jimin, i due raggiunsero l'apice, poi si addormentarono, o almeno Jimin, Jungkook lo fece solo per qualche minuto, voleva godersi Jimin a pieno, voleva rimanere sveglio a guardarlo, a guardare il suo corpo nudo, magro ma pur sempre bellissimo ai suoi occhi.
"Andrà tutto bene Jimin, ci saranno altri capitoli alla nostra storia..."
Si avvicinò a baciarlo dolcemente sulla guancia arrossata, sarebbe andato tutto bene, se ne voleva convincere anche Jungkook stesso.Autrice
Potete insultarmi, ne avete diritto :)
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𝐈'𝐦 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐛𝐞𝐜𝐚𝐮𝐬𝐞 𝐲𝐨𝐮 𝐚𝐫𝐞 (Jikook/Kookmin)
Fanfic(~!crossdressing/age gap/eating disorder/smut!~) Jimin è un ragazzino di strada che in una fredda serata di Gennaio si intrufola in una villetta per trovare riparo dalla pioggia. Jungkook è il ricco proprietario della villetta in cui Jimin si è intr...