Rimanemmo abbracciati sotto la coperta per un po' dopo la fine del film, a guardare la neve scendere lenta dal cielo grigio.
La donna che doveva venire a prendere le gemelle era passata da un'ora circa, e ormai il biondo era riuscito a risollevarmi completamente il morale, mentre giocavamo al gioco delle venti domande.
"Okay, domanda numero dieci, hai tatuaggi?" mi chiese mentre giocava distrattamente con le mie dita.
"Uno solo." risposi piano. "L'ho fatto a sedici anni di nascosto, gli zii ancora non lo hanno scoperto."
"Sei una ribelle." disse ammiccando, facendomi ridere. "Che cos'è?"
"Una freccia, sulla pancia. Sul basso ventre in realtà." alzai appena la maglietta per farglielo vedere. Mi accorsi troppo tardi dell'imbarazzo che avevo creato. Riabbassai subito la maglia, rossa in viso.
"E tu, hai qualche tatuaggio?" tentai di rendere la situazione normale di nuovo.
"Oh si! Me ne hanno fatto uno sulla chiappa sinistra in diretta mondiale!" rise divertito, rompendo ufficialmente il ghiaccio.
Continuammo a chiacchierare di cose importanti e cose meno importanti, ma era comunque bellissimo parlare con lui, e osservare il modo in cui le sue labbra si muovevano armoniose, e come, nel modo più adorabile possibile, si univano quando pronunciava la "m" o la "p" per coprire l'apparecchio.
Dopo un po' decidemmo di salire al piano di sopra, dove il termostato era acceso.
Mentre ero impegnata a cercare la mia coperta, sentii Niall fare baccano nel rovistare tra le mie cose. Poi, di botto, il rumore di cassetti aperti e fogli spostati che raschiavano sul legno cessò.
"Posso leggerlo?"
Mi girai per vedere di cosa si trattava e lo vidi che esaminava attentamente il mio diario, per me era tanto importante e che tra le sue mani sembrava una cosa da nulla.
"È- è una cosa un po' privata..." provai a dire. Non che scrivessi sul Diario cose personali, però era la mia raccolta di storie.
"E dai, per favore?" disse facendomi il labbruccio. Mi arresi, la forza della coccolosaggine di Niall era troppo potente per me. Mi immaginai uno scontro Pokèmon. «Niall usa Occhi Dolci; è super efficace!»
Il ragazzo saltò sul mio letto raggiante e vittorioso e si mise supino a leggere tutte le avventure che avevo perfezionato negli anni. Sfogliava le pagine rigide e pesanti del diario in pelle, logoro lì dove le mie dita lo avevano consumato nel tempo, un po' rovinato sui bordi e agli angoli. Le pagine, intrise di sentimenti e di storia, di misteri che si svelavano a poco a poco, furono messe a nudo davanti agli occhi di Niall, che divorava frasi dopo frasi, parole dopo parole e anni di lavoro troppo velocemente. Mi stupii di quanto ci metteva poco a leggere le pagine, quelle stesse pagine che io avevo riempito con così tanto impegno e fatica.
Lo guardavo mentre leggeva, come i capelli biondi gli ricadevano disordinatamente sulla fronte corrugata, e come non si curava di spostarli perché era troppo concentrato. I suoi occhi azzurri come il cielo si muovevano veloci sulle pagine, attenti a tutti i particolari che lo avrebbero portato a scoprire il mistero. Purtroppo, la soluzione al mio mistero rimaneva nascosto, perchè il libro non era finito. Tuttavia, Niall non riuscì a scoprirlo quel pomeriggio, perchè si fermò circa mezz'ora dopo. Si girò e mi guardò attentamente, per poi sorridermi.
"Sei dannatamente brava, lo sai questo?" chiese, ammirato e compiaciuto. Arrossii e guardai la coperta nelle mie mani. Mentre leggeva sdraiato sul mio letto, mi ero seduta sulla poltroncina a gambe incrociate, ma la coperta era rimasta piegata tra le mie mani. Rossa in viso, pensai a quanto arrossivo in sua presenza.
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Kiss me, I'm Irish || Niall Horan
Fiksi PenggemarDovevo solo passare una normale vacanza in Irlanda. Solo un piacevole rilassante Natale nell'isola di smeraldo. Questo è tutto quello che volevo, in realtà. Beh, questo almeno è tutto quello che alla fine non è accaduto.