Chaos

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L'aereo era fresco, l'aria passava attraverso la mia camicia leggera. La mia felpa era appallottolata accanto al finestrino, la coperta verde di materiali sconosciuti che la compagnia aerea forniva era sulle mie gambe e il cuscino era dietro la mia testa. Non potevo lamentarmi di nulla però, poiché la mia coperta e il mio cuscino, sebbene scadenti, erano nettamente migliori di quelli della Economy Class. Mi preparai a dormire per nove ore, spensi il telefono e chiusi gli occhi. Il sonno non si fece sentire neanche lontanamente. Tuttavia, al posto delle confortevoli braccia di Morfeo, i ricordi degli ultimi due giorni a Dublino si ripetevano nelle mie palpebre abbassate.

*flashback*

La macchina di Niall mi era piaciuta dal primo istante. Era nera, non avevo riconosciuto il modello, ma aveva una forma affusolata ed elegante, con un tocco di sportività. Più tardi, Niall mi aveva detto che era una BMW, ridacchiando per la mia ignoranza in fatto di auto.

"Una scrittrice dovrebbe saperle queste cose." scherzò. Feci l'offesa per un po', ma lui si fece perdonare subito con un lieve bacio.

L'interno dell'auto era accogliente e confortevole, i sedili di pelle chiara emanavano quell'odore familiare e buonissimo. Sarei potuta entrare nella macchina del ragazzo solo per odorare i suoi sedili.

Quel giorno era arrivato un po' prima, verso le nove. Non vedevo l'ora di raggiungere la destinazione, anche se non sapevo quale fosse perché non ero stata messa al corrente. Avevo continuato a tartassarlo come la volta scorsa, ma lui non cedeva.

Penso che fu una fortuna se non lo fece, perché quando arrivammo alla spiaggia la sorpresa fu indescrivibile.

La BMW si fermò sul ciglio a strada, mentre io guardavo estasiata fuori dal finestrino appannato.

La sabbia era ricoperta da cinque centimetri di neve, e la superficie del mare era increspata lì dove il ghiaccio sottile si spezzava. Mi precipitai fuori dall'abitacolo caldo, nel gelo di quella spiaggia invernale che toglieva il fiato. Corsi velocemente verso la neve leggera, infilandomi goffamente il lungo piumino, che mi arrivava fino a poco prima delle ginocchia. Mi fermai un paio di metri prima della risacca congelata. Una sottilissima lastra di ghiaccio, perfettamente trasparente, ricopriva la sabbia, lasciando intravedere l'acqua salata che si muoveva ritmicamente.

Mi sedetti sulla sabbia innevata e cominciai a disegnare sulla superficie fredda e friabile con il dito. Sentii Niall avvicinarsi e sedersi vicino a me, silenzioso. Levai la mano ormai congelata dalla neve e appoggiai la testa sulla spalla del biondo. Lui prese ad accarezzarmi i capelli con movimenti lenti e ritmici.

Non sarebbe potuto essere più perfetto.

Il giorno dopo, il mio ultimo giorno, Niall mi portò al suo albergo per passare un po' di tempo con i ragazzi e per salutarli.

Entrammo dalla porta laterale come la volta scorsa, e appena arrivammo all'ultimo piano sentii i ragazzi che facevano casino.

Louis mi saltò addosso non appena mi vide, mentre Zayn e Liam vennero ad abbracciarmi da persone normali. Harry non si curò di alzarsi dal divano.

"Ciao." lo salutai. Non rispose. Decisi di abbandonare l'impresa e mi sedetti a terra con gli altri quattro. Cominciammo a parlare del più e del meno quando notai che tutti i telefono della stanza tranne il mio erano in continua vibrazione.

"Ma che succede ai vostri telefoni?" chiesi sconcertata.

"Oh, sono le notifiche di Twitter. Ho dovuto cambiare tre cellulari perché mi si bloccavano continuamente." si lamentò Zayn.

Kiss me, I'm Irish || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora